Parte 53

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5 aprile 2020

Finalmente questi sono gli ultimi giorni di quarantena, poi potremmo riprendere lentamente la nostra quotidianità.
Oggi sarà un giorno un po' particolare perché ci sarà il gp virtuale d'Australia e Charles è davvero felice di correre, anche se solo al simulatore.
Ammetto che sperimento anche io al simulatore quando non serve a Charles; ma il mio è solamente un gioco, puro divertimento e adrenalina. Piano piano sto migliorando, finisco a muro meno spesso e la monoposto mi ringrazia.
Così Charles passa l'intero pomeriggio ad allenarsi e a parlare col team, mentre io sono collegata al pc a seguire le lezione dell'Università. Non vedo l'ora di tornare in presenza, non ce la faccio più con queste maledette video lezioni.
Verso le 7 circa ceniamo, dato che alle 9 inizierà il gp: nulla di elaborato, solo un po' di pollo con della verdura.
La particolarità di questo gran premio, oltre che essere da remoto, è che vedrà Arthur come compagno di squadra di Charles; sono entrambi super entusiasti di ciò e non vedono l'ora di iniziare la gara.
I piloti infatti non sono tutti di F1, per questo sarà presente anche Arthur. Pierre invece non prenderà parte a questa gara, quindi si godrà la gara comodamente dal divano insieme a Kate che costringerà il ragazzo a massaggiarle le caviglie.
È entrata da qualche giorno nel settimo mese di gravidanza e mi raccontava proprio questa mattina di quanto le sue caviglie si fossero gonfiate, ormai il peso della pancia inizia a farsi sentire sul resto del corpo.

Quando mancan pochi minuti prima dell'inizio del collegamento Charles mi spiega che ci sarà un giro di qualifiche e il resto di gara, il tutto per un totale di 90 minuti.
"Char non sei costretta a vederti la gara, vai tranquillamente di là a vederti un film" mi dice
"Ma sei pazzo? Non mi perderei mai una tua gara, anche se virtuale" rispondo abbracciandolo da dietro
"Grazie, ti amo" risponde sorridendomi
"Ti amo anch'io" replico per poi sedermi su una poltroncina accanto a lui, assicurandomi di non entrare nell'inquadratura della webcam.
Poco dopo si collega con Arthur e con il team, ma più che una riunione lavorativa sembra una call scherzosa: le monoposto sono potenziate tutte allo stesso modo, non ci saranno top team.
Iniziano il giro di qualifica e Charles è poleman!
Gli sorrido e lui mi vede con la coda dell'occhio, sorridendo di rimando.
Le monoposto si posizionano, ci siamo: luci spente.
Parte ora il gran premio d'Australia, con Charles leader seguito da Russell e poi da Arthur.
Ovviamente il gran premio risulta più noioso di quello reale, sia per i tifosi che per i piloti stessi, però devo ammettere che non saperlo in una monoposto a 300 km/h mi rasserena, visto anche come sono andate le cose nell'ultimo gran premio di Charles.
Cancello subito quel brutto ricordo dalla mia mente è torno a concentrarmi sulla gara: Charles è ancora primo mentre Arthur è sceso in quinta posizione.
"Dai Arthur!" Dico notando il duello per la quarta posizione.
Esulto pacatamente quando guadagna la quarta posizione, se la merita veramente.
Charles taglia per primo il traguardo: è lui il vincitore.
"Yess baby!" Esulto questa volta meno pacatamente .
Lui si gira verso di me e mi lancia un bacio tutto sorridente.
Gli passo il telefono senza che me lo chieda: lo conosco troppo bene e so che vorrà fare un video da mettere sui social e da inviare alla madre.
Mima un grazie e sblocca il telefono, riprendendo la premiazione.
Una volta chiuso il collegamento mi precipito tra le sue braccia.
"Sono così fiera di te" gli confesso
"Sei troppo buona, era solo una gara virtuale" risponde lui
"Non mi importa! Sono fiera di te e adesso festeggeremo la tua vittoria" dico baciandolo.
Mi dirigo in cucina e prendo lo champagne dalla cantinetta, lo apro e lo verso in due flûte.
"Tieni" dico porgendogli un calice
"Cin amore" dice facendo sfiorare i nostri bicchieri.
Lo osservo mentre beve ed è dannatamente perfetto: ha i capelli arruffati a causa delle cuffie e i suoi occhi sono leggermente arrossati per via delle luce blu del monitor.
Non sono ancora riuscita a capire il colore dei suoi occhi, un po' verdi un po' celesti, tanto indefinibili quanto meravigliosi.
"Che c'è?" Chiede vedendo che lo sto guardando
"Non posso guardare il mio splendido ragazzo?" Chiedo a mia volta sorridendo
"Certo che puoi" risponde lui avvicinandosi e sorridendo.
Dio quelle fossette Charles, non resisto a quelle fossette.
"Basta champagne, festeggiamo seriamente ora" dico posandogli il flûte sul tavolo e facendo piccoli disegni con le dita sul suo petto, coperto dalla polo Ferrari.
"Mi piace molto quest'idea" risponde stringendomi a se e iniziando a baciarmi.
Ci spostiamo in camera e lo spingo sul letto, oggi l'iniziativa la prendo io.
"Stasera comando io" dico salendo a cavalcioni su di lui.
Rimane in silenzio, facendo un sorrisetto compiaciuto.
Oh mio caro Charles, non sai cosa ti aspetta...
Alza leggermente il busto per aiutarmi a sfilare più comodamente la polo, che in pochi secondi si ritrova sul pavimento.
Inizio a baciarlo dolcemente, per poi passare al collo, continuando con una scia di baci lungo tutto il petto scendendo poco sotto l'ombelico.
Mi alzo, lo afferro per l'elastico dei pantaloni e si alza anche lui: mi inginocchio e gli sfilo i pantaloni; giocherello con l'elastico dei suoi boxer, passando la mano sopra il sottile tessuto ma senza andare oltre. Lo guardo negli occhi e sorrido soddisfatta notando quanto si stia trattenendo e quanto potere abbia su di lui.
Solo dopo aver udito un gemito mi decido a sfilarli, lasciandoli cadere vicino ai pantaloni.
Esito qualche secondo prima di avvicinarmi al suo membro, solo per vederlo andare in tilt, non per mia insicurezza.
"Charlotte non rispondo più delle mie azioni" dice mentre la sua erezione si fa più pronunciata.
Decido così di accoglierlo tra le mie labbra, senza perdere mai il contatto visivo. Vedo i suoi occhi esplodere di piacere, quasi come se non se l'aspettasse; eppure durante queste settimane di lockdown abbiamo entrambi dimostrato il nostro potenziale, ci siamo dati parecchio da fare, poveri vicini...
Lui posa una mano sui miei capelli e asseconda il mio ritmo, fin quando non pronuncia il mio nome quasi in un sussurro e decido di andare più in profondità.
Rilascia un suono gutturale che mi fa capire che il mio lavoretto sta dando i suoi frutti.
"Spostati...se non vuoi che..." mi avvisa, ma a me non importa e in una manciata di secondi esplode di piacere: ingoio il tutto e, compiaciuta dall'orgasmo che gli ho appena provocato, lo spingo sul letto e mi sdraio accanto a lui.
"Incroyable" mormora girando la testa verso di me.
In questi momenti istintivamente parla nella sua lingua madre e questa cosa mi fa impazzire, rende il tutto ancora più eccitante.
"Ora tocca a me" afferma poco dopo riprendendo a baciarmi.
Facciamo l'amore non una, non due ma ben tre volte nell'arco della notte. Siamo stremati, ma appagati come non mai!
Sa i miei punti deboli, sa cosa mi piace e riesce a farmi arrivare all'apice del piacere ogni volta che lo facciamo: non potrei chiedere di meglio.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora