Parte 48

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Il giorno dopo arrivo nel paddock la mattina insieme a Charles e l'aria che si respira è totalmente diversa da quella di ieri: all'ingresso ci consegnano delle mascherine e ci obbligano a indossarle durante tutta la permanenza al circuito.
Non è un buon segno, affatto.
Entriamo nel motorhome, salutiamo tutti e quando incrociamo Mattia Binotto chiediamo il perché delle mascherine.
"Che sta succedendo Mattia?" Domanda Charles
"La situazione covid sta iniziando a preoccupare, alcuni piloti sono contrari a correre e un membro della McLaren ha dei sintomi riconducibili al covid. Ha fatto il tampone e dobbiamo aspettare il risultato" spiega l'uomo
"Cazzo che situazione" risponde Charles
Porca puttana, questa cosa non mi piace per niente!
Questa epidemia si è espansa a macchia d'olio e molto velocemente: in Italia la situazione è davvero grave, tanto che il governo ha messo tutto il paese in quarantena non si sa per quanto tempo. La mia famiglia e i miei amici stanno bene e questo mi rassicura.
Qui in Australia la situazione sembrava davvero sotto controllo, ma evidentemente non è così.
"Se il meccanico della McLaren dovesse risultare positivo la mia intenzione e quella del presidente Elkann è di non correre e tornare a casa. Chiederemo di annullare il gran premio" continua mattia
"Qualsiasi decisione prenderà il team la sosterrò"
Risponde Charles.
Dopo qualche minuto arriva l'ufficialità: è positivo.
"Preparate tutto, ce ne torniamo a casa. Non voglio mettere in pericolo il mio team" dice Mattia guardando gli ingegneri
"Charles e Seb so che dopo la gara sareste dovuti venire a Maranello, ma al momento la cosa più sicura è che ognuno torni a casa propria" li informa
"Vado a parlare con la federazione, non uscite dal motor home e non toglietevi le mascherine" dice prima di allontanarsi
"Che bella situazione, magnifica cazzo!" Risponde Charles per poi entrare nella sua stanzetta.
Lo seguo e chiudo la porta.
"Scusami non volevo reagire così davanti a te" spiega sedendosi sul divanetto
"Non ti preoccupare, capisco quanto tu ci sia rimasto male. Ma il fatto che non correrai dopodomani non significa che non lo farai più" rispondo sedendomi accanto a lui
"Hai sempre delle parole giuste per calmarmi, ma come fai?" Chiede
"Magia" rispondo ridendo
"Questa mascherina mi sta soffocando" dice
"Anche a me, ma non possiamo toglierla" rispondo alzando gli occhi al cielo.
Questa stagione è iniziata nel peggiore dei modi, o per meglio dire non è proprio iniziata.
Dopo un'oretta torniamo in hotel, facciamo le valigie e prendiamo il volo per tornare a Montecarlo.

Il giorno dopo

Siamo arrivati in città da qualche minuto e nel tragitto aeroporto casa Charles non spiccica una parola.
Abbiamo fatto dei tamponi prima di partire e fortunatamente sono risultati entrambi negativi, grazie a Dio anche quelli di Pierre e Kate.
Tutta questa situazione è stata un duro colpo per lui... non fraintendetemi, capisce perfettamente l'emergenza sanitaria ed è il primo a condividere l'annullamento della gara; mi fa male vederlo così perché so perfettamente quanto ci tenesse a iniziare questa stagione, era così entusiasta!
"Rimango da te stanotte" dico voltandomi verso di lui
"Non mi va di lasciarti solo" aggiungo
"Grazie" risponde appoggiando la testa sulla mia spalla.
Ci eravamo detti che, una volta tornati dall'Australia, ognuno sarebbe andato a casa sua per riorganizzare un po' la propria vita, soprattutto la mia; devo infatti riprendere a studiare e a seguire le lezioni. Però sinceramente non mi va di lasciarlo solo sapendo il suo umore.
Appena arriviamo il portiere si occupa delle valige e ce le fa recapitare nell'appartamento pochi minuti dopo.
"Vado a farmi una doccia" mi informa prima di entrare in bagno.
È praticamente ora di cena ma col jet leg abbiamo gli orari sballati e non credo proprio che mangeremo.
Mentre Charles è di là ne approfitto per chiamare la mia famiglia e sentire come stanno:
"Ehi Char" risponde mia madre
"Ciao mamma, come state?" Domando
"Noi stiamo tutti bene fortunatamente, però la situazione non è bella qua in Lombardia" mi spiega
"L'importante è che voi stiate tutti bene, mi mancate tantissimo. Vorrei solo abbracciarvi in questo momento" dico un po' malinconica pensando al fatto che non li vedo da Natale.
"Anche noi tesoro, ma è una fortuna che tu sia a Monaco credimi. Speriamo questa situazione finisca presto perché non ne possiamo più di stare in casa" risponde.
So che ha ragione, è un bene che io sia qua, dove qualche caso di positività c'è stato ma sicuramente la situazione è molto più gestibile e meno preoccupante.
"Te e Charles come state? È andato bene il volo?" domanda
"Si il volo è andato bene, siamo arrivati poco fa e per stanotte dormo da lui perché non mi va di lasciarlo solo" rispondo
"Hai fatto bene, come ha preso l'annullamento della gara?" Chiede
"Gli dispiace ovviamente, era così felice di iniziare il campionato" dico un po' triste
"Immagino" risponde mia madre
"Amore puoi venire un secondo" urla il mio ragazzo dal bagno
"Arrivo!" Rispondo
"Mamma ti lascio che mi sta chiamando Charles, ci sentiamo domani" dico per poi salutarla e riagganciare.
Vado in bagno e trovo Charles sotto la doccia
"Ho dimenticato di prendere l'asciugamano, potresti prendermelo tu per favore che sennò faccio un casino per terra" dice mentre i suoi capelli gocciolano sul pavimento.
"Si certo te lo prendo subito" rispondo per poi andare nella lavanderia e prendere degli asciugamani puliti da lasciare in bagno; torno di là e gliene porgo uno
"Grazie" dice afferrandolo
"E grazie per essere rimasta stasera, non mi andava proprio di stare solo" continua
"Smettila di ringraziarmi" rispondo abbracciandolo da dietro
"Ti bagnerai tutta la felpa così" dice cercando allontanare la sua schiena dalla felpa
"Non mi interessa" rispondo stringendolo ancora più forte.
Si gira e mi abbraccia anche lui, per poi aprire velocemente il soffione della doccia e mettendomi di peso sotto lo scroscio dell'acqua.
Sono letteralmente inzuppata, scarpe comprese.
"Che bastardo!" Dico ridendo chiudendo l'acqua
"Ops...non l'ho fatto apposta" mente divertito.
Vuole per caso iniziare una guerra?
"Mi potresti passare un asciugamano così mi avvolgo i capelli prima di uscire?" Domando.
Mentre si gira per afferrare l'asciugamano giro velocemente il miscelatore della doccia verso l'acqua fredda, lasciandolo comunque chiuso.
Nel momento in cui si avvicina per darmi l'asciugamano lo tiro verso di me e apro l'acqua, mentre io mi sposto dall'altro lato della doccia per non beccarmi l'acqua.
"Ahhh è ghiacciata!" Dice spostandosi istintivamente dall'acqua
"Così impari" rispondo avvicinandomi per baciarlo
"Stronzetta" replica baciandomi.
Sembriamo due scemi: io completamente vestita, lui con l'asciugamano ancora indosso; ma nonostante questo ridiamo come due bambini!
Tutto sommato, dopo una giornata di volo, un po' di leggerezza ci voleva.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora