Parte 64

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"Questi sono per te, so quanto ti piacciano i fiori" dice porgendomi il mazzo di fiori
"Grazie" rispondo accennando un sorriso per poi afferrarli; riempio un vaso con dell'acqua e li pongo all'interno.
"Ho provato a fare il tuo dolce preferito, ho seguito la ricetta originale, spero sia commestibile" dice facendomi ridere.
Apro la scatola che aveva precedentemente poggiato sul tavolo e al suo interno noto una vaschetta di tiramisù, sorrido istintivamente.
Lui che in cucina prima di incontrarmi non sapeva neanche cuocere bene la pasta, ora si è cimentato nella ricetta di sua maestà il tiramisù.
"Beh assaggiamolo allora" rispondo andando a prendere due piatti e due forchettine, ne metto una piccola quantità nei piatti, ci sediamo sul divano e poi mangiamo.
Non è sicuramente definibile tiramisù, ma apprezzo l'impegno.
"Puoi dirlo che fa schifo" dice ridendo poggiando il piatto sul tavolinetto davanti al divano
"Apprezzo il gesto" rispondo sincera imitando la sua azione.
"Mi sei mancata" dice tornando serio
"Mi dispiace tantissimo Charlotte" continua
"Mi hai ferita veramente tanto Charles" rispondo guardandolo negli occhi
"Lo so e vorrei uccidermi per averti fatto soffrire" replica cercando di posare la sua mano sulla mia gamba, ma a quel contatto mi allontano di qualche centimetro verso il bracciolo del divano.
"Scusami io..." dice ma lo interrompo
"La conosco?" Domando
"No" risponde capendo subito a chi mi riferisco
"Dopo la festa in discoteca Lando ha proposto di andare a casa sua insieme ad alcuni suoi amici, abbiamo continuato a bere, esagerando veramente, tanto che c'erano persone a vomitare in diversi angoli del giardino. Io sono entrato in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua e dopo poco mi ha raggiunto questa ragazza, non ricordo nemmeno il suo nome. Ha iniziato a baciarmi e non so come mi sono ritrovato con lei in ginocchio che...insomma hai capito" spiega.
Non rispondo, rimango in silenzio, guardando il pavimento.
"Perché non me l'hai detto? E non dirmi 'non ha significato nulla' perché Dio Charles ti ha fatto un cazzo di pompino, quando pensavi di dirmelo?" Chiedo alzando la voce, riportando lo sguardo su di lui
"Temevo la tua reazione, volevo dirtelo ma non avevo il coraggio e mi rendo conto di aver solo peggiorato le cose" risponde
"Ne ho parlato con Pierre perché era un peso troppo grande per me. Però ti giuro che te lo avrei detto, non so quando, ma te lo avrei detto" aggiunge
"Mettiti nei miei panni: cosa dovrei pensare? Dirti che ti perdono e sentirmi dire che non succederà mai più?" Domando retorica
"Qualsiasi decisione tu prenderai io l'accetterò, volevo solo scusarmi e farti sapere che in questi giorni ho capito di amarti ancora di più" risponde
"Parlavamo di avere dei figli in futuro, mentre adesso io..." dico bloccandomi
"Io non mi fido più di te" concludo e riesco a leggere la delusione nei suoi occhi.
"Hai tutte le ragioni del mondo per non fidarti, ma tengo troppo a te per lasciarti andare così. Dammi un'altra possibilità, ti prego Charlotte, riconquisterò la tua fiducia perché non riesco a vedere il mio futuro senza di te" dice afferrandomi una mano per portarla al suo petto
"Lo senti? Senti il mio cuore come batte forte, non ti sto mentendo Charlotte" aggiunge e in quel momento mi lascio sfuggire qualche lacrima, liberandomi un po' di tutta la tensione accumulata.
"Ti prego non piangere" dice asciugandomi le lacrime con i suoi pollici.
Non si dimentica facilmente una persona che si ama e forse non la si dimenticherà mai. Non importa quanto quella persona ti abbia fatto soffrire, non smetterai comunque di amarla o, perlomeno, sarà un processo graduale.
"Dopo Monza avrò due settimane di pausa prima di andare in Russia e mi piacerebbe passare del tempo con te" dice
"Pensaci, non mi serve una risposta adesso" aggiunge, io annuisco.
Il rumore della chiave che entra nella serratura interrompe la nostra conversazione: chi è adesso?
"Zia Char siamo venuti a trovarti!" Sento dire prima che la figura di Sofia si palesi in salone
"Oh... scusate non sapevamo avessi visite" aggiunge appena vede Charles
"E lui cosa diavolo ci fa qui?" Domanda Leon incenerendolo con lo sguardo
"Dovevamo parlare" rispondo io
"Non voglio vederlo in questa casa e soprattutto non voglio vederlo con te" replica Leon fissandomi.
L'aria nella stanza si fa sempre più pesante, così Sofia cerca di calmare le acque, sussurrando qualcosa all'orecchio del fidanzato.
"Penso che sia arrivata l'ora di andarmene, non voglio creare altri problemi" dice Charles alzandosi dal divano
"Ne hai già creati abbastanza" replica Leon
"Charles ti accompagno alla porta" dico avvicinandomi al volto di mio fratello per fulminarlo con lo sguardo.
Ci avviamo all'ingresso e ci salutiamo.
"Cosa diavolo avevi in testa?" Chiedo furiosa tornando di là
"Non mi interessa chi sia Charlotte, ti ha tradita! Una chiacchierata e ti sei già dimenticata di quanto sei stata male in quest'ultimo periodo?" Chiede qualsiasi urlando
"Leon è una cosa che non ti riguarda!" Rispondo
"Ok ragazzi basta, state spaventando Lavinia" ci informa Sofia con un tono di voce molto più pacato del nostro.
Chiudo gli occhi e faccio un bel respiro, poi mi avvicino al passeggino e mi inginocchio.
"Ciao piccina mia" dico toccandole la punta del nasino con le dita; lei biascica qualche parola incompressibile accompagnata da un enorme sorriso.
"Andiamo a fare una passeggiata al parco? Così Leon ha tempo di calmarsi un pochino" Mi chiede Sofi e io annuisco sorridendole.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora