Parte 66

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Ahimè sono riprese da qualche giorno le lezioni in università, quindi mi devo svegliare presto; mi piace tantissimo il corso, sto davvero inseguendo i miei sogni, solo che mi sento troppe responsabilità.
Sarò eternamente grata all'ateneo per l'opportunità che mi è stata data, lo sono davvero, ma se non fossi poi così pronta come pensano? Se deludessi le loro aspettative? Sento molta più pressione addosso rispetto allo scorso anno e non posso permettermi di fallire.
Inoltre Katerina ha deciso di sospendere temporaneamente gli studi per fare la mamma, dunque non avere lei al mio fianco durante le lezioni mi pesa e non poco; è vero, sono amica con altri compagni di corso, ma non sono Kate...
La lezione di oggi scorre velocemente così mi avvio verso il parcheggio dove ad aspettarmi c'è Charles appoggiato alla sua Ferrari poco vistosa.
Abbiamo deciso di pranzare insieme sul suo yacht e di trascorrere lì la giornata.
"Eccomi scusa il ritardo, il prof ci ha trattenuto un po' più del previsto" dico giustificando i 10 minuti di ritardo.
"Tranquilla, sono arrivato poco fa" risponde aprendomi la portiera; lo ringrazio ed entro, lui fa lo stesso.
In pochi minuti arriviamo al porto, parcheggia la macchina e ci incamminiamo verso Sedici.
"Vado a cambiarmi e torno" dico
"Si fai con calma, io intanto faccio qui" risponde iniziando le procedure per il disormeggio dell'imbarcazione.
Scendo così in cabina e mi libero di questi abiti, troppo scomodi per un pranzo in barca; indosso il costume e sopra infilo un pantaloncino e un top, decisamente più adatto e fresco.
"Vuoi una mano?" Chiedo uscendo dalla cabina, vedendolo accucciato verso la banchina
"No tranquilla ho fatto" risponde per poi alzarsi poco dopo
"Pronta a salpare?" Chiede sorridendomi
"Prontissima" rispondo ridendo
Charles si mette al timone e usciamo dal porto.
Navighiamo per un po' finché non arriviamo a la riserve de la Mala.
"Questo è uno dei mei posti preferiti" dice mentre sgancia l'ancora
"È bellissimo" rispondo
"Sto nel principato da un anno ma mi stupisco sempre di quanto sia bello. Ogni settimana scopro posti nuovi" replico guardandomi attorno
"Non me ne capacito neanche io che ci vivo da 22 anni" dice ridendo
"Pranziamo?" Domanda subito dopo
"Molto volentieri, sto morendo di fame" rispondo sincera.
Apparecchiamo la tavola e ci sediamo attorno ad essa.
"Allora... ho fatto la caprese e qui del cous cous" dice indicandomi le varie ciotole che ha messo sul tavolo precedentemente.
"Ringrazia Pascale da parte mia per il cous cous" rispondo ridendo
"Beccato" replica ridendo
"Beh non era tanto difficile... a mala pena sai cuocere la pasta, figuriamoci fare un cous cous col pesce" dico ovvia
"L'avrei reso incommestibile" aggiunge
"L'avresti fatto davvero" replico ridendo
"Come è andata l'università?" Chiede poco dopo mentre iniziamo a mangiare
"Tutto bene grazie" rispondo
"Però senza Kate è meno divertente" aggiungo provocandogli un sorriso
"Te la caverai lo stesso" risponde
"E se così non fosse?" Domando
Charles aggrotta le sopracciglia non capendo
"Mi sento troppo sotto pressione, insomma il consiglio mi ha abbuonato l'intera retta, se non fossi abbastanza? Se li deludessi? È da quando sono riprese le lezioni che questa cosa mi tormenta" spiego portandomi poi alla bocca una forchettata di cous cous.
"Ascoltami, è normale sentirsi sotto pressione, è giusto; ma non sminuirti, se ti hanno dato questa opportunità è perché pensano che tu ce la possa fare. L'unica a non credere in te stessa qua sei tu Char" spiega il ragazzo
"Hanno visto del potenziale in te, sei stata tu stessa a parlarmi di quanto fossi contenta di aver scritto quel saggio, che ti era venuto così naturale farlo, senza troppe difficoltà" dice riferendosi al saggio che ha segnato la svolta nella mia carriera universitaria.
"Perché adesso pensi debba essere diverso? Smettila di cercare sempre qualcosa che non va, non sempre qualcosa deve andare storto" conclude
"Grazie" rispondo sorridendogli
"Non avere mai più dubbi su te stessa, perché se c'è qualcuno che può raggiungere tutti gli obiettivi prefissati sei tu" aggiunge
"Detto da te che sognavi la formula uno e di entrare in Ferrari è molto divertente" rispondo ridendo.
Se c'è qualcuno che si pone degli obiettivi e li raggiunge tutti è proprio lui.
"Mi manca il mondiale però" replica facendo spallucce
"Arriverà, tempo al tempo" rispondo accarezzandogli un braccio.
Lui si limita a sorridere amareggiato mentre posa la forchetta nel piatto, segno che abbia finito di mangiare.
Termino poco dopo il mio cous cous e ci sdraiamo a prendere un po' di sole sui divanetti.
"Mi puoi spalmare un po' di crema sulle spalle per favore?" Domando porgendogli il tubetto
"Certo" risponde mettendosi un po' di crema sulle mani. Al suo contatto inarco leggermente la schiena
"È fredda?" Domanda lui
"Un po'" rispondo, convincendo anche me stessa che quella reazione sia dovuta alla temperatura della crema e non al suo tocco.
"Grazie" rispondo una volta finito
"Figurati" replica lui
"Ne vuoi un po'?" Domando
"No tranquilla" dice
"Guarda che poi ti scotti, vuoi per caso diventare tutt'uno con la tuta da gara?" Domando alzando le sopracciglia
"Odio mettermi la crema" risponde roteando gli occhi
"Dai girati che te la metto" dico spruzzandomi un po' di crema sulle mani per poi spalmarla sulla sua schiena
"Non era fredda comunque" aggiunge guardandomi una volta finito
"Prima lo era ok?" Dico ridendo
"Come no" risponde lui
"Non vai a sciacquarti le mani oggi?" Domanda prendendomi in giro, alludendo al fatto che non sopporto le mani unte di crema.
"Stavo andando prima che tu iniziassi a fare polemica sulla temperatura della crema" rispondo ironica alzandomi.
Mi avvicino alla doccetta e mi sciacquo le mani; non faccio in tempo a chiudere l'acqua che sento delle mani spingermi in acqua.
"Ahh perfido" dico riemergendo dall'acqua mentre il ragazzo ride fragorosamente.
"Non potevo non spingerti in acqua" risponde.
Ridi ridi caro Charles, che adesso avrò la mia vendetta.
"Aiutami a salire per favore" dico allungando una mano verso la barca.
Lui afferra la mia mano e lo butto a mia volta in acqua: chi la fa l'aspetti!
Dopo qualche secondo il ragazzo non riemerge dall'acqua, così inizio a chiamarlo
"Charles" dico
"Esci fuori non è divertente" continuo
"Charles" dico con tono più alto guardandomi attorno ma del ragazzo neanche l'ombra. Inizio a preoccuparmi perché ormai è un minuto che non riemerge.
"Charles" urlo preoccupata
"Bu!" Esclama uscendo dall'acqua
"Tu non sei normale! Mi hai spaventata" replico schizzandolo
"È stato molto divertente" risponde ridendo nuotando verso di me
"Non lo è stato affatto" replico scuotendo la testa
"Dai è stato solo un piccolo scherzo" si giustifica
"Non farlo mai più" rispondo
"Va bene promesso" replica lui per poi abbracciarmi
"Stai cercando di farti perdonare per avermi tolto dieci anni di vita?" Domando ricambiando l'abbraccio
"Sta funzionando?" Chiede di rimando
"Non lo so sai? Devo pensarci" rispondo allacciando le mie gambe alla sua vita
"Mhh" esclama ravviandomi delle ciocche di capelli dietro l'orecchio
"Dio quanto sei bella" continua accarezzandomi una guancia
"Smettila che mi fai arrossire" rispondo ridendo e inarcando la testa all'indietro per sfuggire a suo sguardo
"Guarda che dico davvero" dice
"Anche tu non sei niente male devo dire" rispondo ritirando su la testa.
Rido notando che ha i capelli davanti agli occhi, così li sposto delicatamente.
Ci guardiamo per qualche secondo, poggia la sua fronte sulla mia facendo sfiorare i nostri nasi: siamo io, lui e il mare. Il rumore delle onde, che fino a questo istante si sono infrante sugli scogli, scompare come per magia, così come il cinguettio degli uccellini: esistiamo solo noi.
"Non dobbiamo farlo se non vuoi" dice guardandomi negli occhi; di tutta risposta rido e mi mordo il labbro inferiore, facendo poi combaciare le nostre labbra.
Un bacio dolce ma allo stesso tempo con foga, con l'acqua salmastra che bagna i nostri volti: ci eravamo mancati, questo è certo.

Spazio autrice
Hello guys (o gays come direbbe Arthur 😆) finalmente ce l'abbiamo fatta, il tanto sperato riavvicinamento c'è stato!
Non so se riuscirò ad aggiornare questo weekend😕; è più probabile che pubblicherò il nuovo capitolo lunedì o martedì.
Dato che siamo di nuovo in race week, incrociamo le dita per Silverstone 🇬🇧🤞🏻

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora