Parte 28

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"Ehi Char" dice la mia amica rispondendo al telefono
"Ehi Kate che dici? Ti stai divertendo?" Chiedo
"Si tutto bene, sto mangiando i biscotti della nonna in questo momento" dice ridendo
"I famosissimi biscotti ucraini della nonna" rispondo ridendo
"Tu tutto bene?" Domanda a sua volta
"Si tutto ok. Ascolta...per caso sai il nome dell'hotel dove alloggiano i piloti questo weekend?" Chiedo sperando di ricevere una risposta affermativa
"Si alloggiano al Suzuka Circuit Hotel. Perchè?" Domanda non capendo 
"Ho fatto una pazzia" dico ridendo
"Che cosa hai fatto?" Chiede dall'altro capo del telefono
"Ho appena speso € 1.800 per un biglietto aereo per Suzuka" dico tutto d'un fiato
"Che hai fatto?!" Domanda incredula
"Poco fa ho parlato con Charles e mi ha detto che non vede l'ora che finisca questo weekend e di tornare a casa. Sai...per lui Suzuka è molto difficile emotivamente. Inoltre non ha i suoi amici perché non potevano andare, quindi si sente un po' solo e dal momento che domani c'è solo un'ora di lezione ho deciso di fargli una sorpresa e di andare da lui" spiego
"Wow, tu sei completamente pazza Charlotte" risponde
"Però è una cosa molto dolce, ci tieni così tanto a lui?" Domanda seria
"Si Kate, ci tengo moltissimo" dico
"L'altra sera ci siamo baciati" affermo
"Che cosa?!" Urla la mia amica
"Raccontami tutto stronzetta" risponde.
Le racconto dettagliatamente la serata con Charles mentre preparo il trolley per partire.
"Tu mi farai impazzire prima o poi, lo so" dice
"Ti voglio bene anche io, ora ti lascio che mi aspetta il volo tra qualche ora" replico
"Va bene tesoro, tienimi aggiornata" conclude.

Cerco il mio posto tra i sedili dell'aereo e finalmente lo trovo. Sistemo il mio bagaglio a mano e la giacca nella cappelliera, poi mi siedo.
Dopo aver imbarcato tutti i passeggeri l'aereo decolla per poi atterrare dopo un'ora e mezza a Parigi.
Mi siedo davanti al tabellone aspettando che esca il gate.
Mi ricordo di non aver avvisato i miei genitori  della partenza e dato che ho parecchio tempo decido di chiamarli:
"Ehi mamma" dico non appena risponde
"Ciao tesoro, tutto bene?" Domanda
"Sisi tutto bene, stai cucinando?" Chiedo sentendo dei rumori di pentole di sottofondo
"Si stasera abbiamo a cena dei colleghi di papà" spiega
"Allora non ti rubo altro tempo. Volevo farvi sapere che sto partendo per il Giappone, è una storia un po' lunga" rispondo
"Ah ok. C'entra il pilota immagino" dice
"Si mamma" rispondo ridendo per via del tono con il quale ha detto 'pilota'
"Se tu sei contenta per noi puoi andare anche sulla luna, lo sai" risponde
"Si, sono felice in questo periodo" affermo
"A noi basta questo Charlotte. Eravamo così in ansia i primi tempi, non sapevamo se realmente ti stessi trovando bene in questa nuova vita, ma vedo di si" dice
"Mi mancate tutti ogni giorno però" rispondo malinconica
"Anche tu tesoro, ma stai realizzando i tuoi sogni" risponde
"Si, assolutamente. Dai ora ti lascio cucinare, salutami papà e Daniel" concludo.
Ci salutiamo e attacchiamo.
Decido poi di tirare fuori il computer dallo zaino e di aprire Netflix: ho 3 ore di scalo e ho fatto il check-in online, quindi mi guarderò un film per passare il tempo.

Dopo 2 ore e mezza esce il gate sul tabellone e mi avvio verso la mia coincidenza.
Fortunatamente i passeggeri non sono molti e imbarchiamo velocemente.
Mi siedo al mio posto e con grande stupore mi è capitato il finestrino, così potrò guardare fuori durante il volo: mi aspettano 14 ore di volo e al solo pensiero vorrei spararmi.
Adoro volare, però così tante ore di volo e 2 scali sono veramente stressanti.
"Gentili passeggeri benvenuti su questo volo in partenza dall'aeroporto di Parigi Charles De Gaulle con destinazione Tokyo-Haneda.
Tra poco decolleremo e vi invito a seguire le indicazioni delle hostess e degli steward a bordo. Prevediamo di atterrare alle 13:10 ora locale. Il vostro comandante e tutto l'equipaggio JAL vi augurano buon viaggio" dice il pilota di linea all'autoparlante.
Dopo un quarto d'ora circa, e dopo che l'equipaggio ha mostrato tutte le uscite di emergenza e come comportarsi in caso di emergenza, l'aereo decolla.
Poco dopo servono la cena, della quale mangio solo un pezzo di pane perché il resto del cibo è alquanto immangiabile.
Per il resto del volo alterno il sonno con lo studio e una serie su Netflix.
Dopo un'eternità il comandante annuncia che stiamo per atterrare: finalmente siamo in Giappone.
Appena arrivata in aeroporto vado diretta a leggere il gate perchè la coincidenza parte tra un'ora circa.
Gate H: mi incammino e una volta arrivata mi metto in coda.
Gli hostess ci informano che il nostro volo subirà un ritardo in quanto il tifone Hagibis si sta avvicinando sempre di più, creando disagi per i voli.
Non sanno dirci di quanto il volo ritarderà, non sanno neanche se verrà cancellato. Di bene in meglio!
Ne approfitto per andare in bagno e darmi una rinfrescata.
Fortunatamente ho dormito un po' durante il volo e quindi non sono completamente assopita, così ne approfitto per studiare un po', dopo aver avvisato Kate e i miei genitori di essere arrivata in Giappone.
Dopo 4 ore e mezza circa di ritardo finalmente ci imbarcano:
"Cari passeggeri ci scusiamo per il ritardo dovuto al tifone Hagibis. Stiamo per decollare e prevediamo di atterrare alle ore 21:05; non vi rubiamo altro tempo e vi auguriamo buon viaggio."
Fortunatamente il volo dura un'oretta e neanche il tempo di decollare che è già siamo giunti a destinazione.
Prendo il giacchetto e il mio bagaglio dalla cappelliera e mi avvio verso l'uscita alla ricerca di un taxi disponibile.
C'è un vento incredibile, ci mancava solo l'arrivo del tifone.
Salgo nel primo possibile e mi faccio portare all'hotel.
Dopo un'ora e mezza di taxi arrivo finalmente a destinazione, pago il tassista ed entro in hotel.
"Buonasera, sto..." inizio a dire alla reception prima che una voce mi interrompa
"Charlotte! Che ci fai qui? Charles non mi aveva detto nulla" dice Andrea
"Ciao Andrea, grazie a Dio ti ho trovato! Non mi avrebbero mai detto il numero della stanza di Charles" spiego ridendo
"Charles non sa che sono qui, l'ho deciso all'ultimo" dico
"Non c'è nessun problema, anzi gli farà sicuramente piacere vederti" risponde sorridendomi
"Vieni ti porto da Charles" dice afferrando la mia valigia e facendomi strada.
Saliamo all'ultimo piano e mi indica la stanza, per poi entrare nella propria.
Busso alla porta di Charles, sperando di non svegliarlo perché è sera tardi.
Apre la porta e quando mi vede spalanca gli occhi incredulo: missione compiuta Charlotte!

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora