Parte 36

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"Ho ottime notizie" dice il medico venendo verso di noi
"Il paziente si è svegliato e non sembra riportare danni cerebrali" afferma sorridendo
"Lo stiamo portando a fare una risonanza in questo momento, dopo potrete vederlo" conclude prima di tornare in reparto
"Sapevo che non ci avrebbe lasciati" dice Pascale con le lacrime agli occhi.
La felicità di questo momento non riuscirei a descriverla, è inspiegabile.

"Charlotte entra pure, Charles non ha la minima idea che tu sia qui" dice Pascale dopo essere uscita dal reparto insieme agli altri due figli.
Annuisco e varco la porta della terapia intensiva insieme all'infermiera che mi sta accompagnando
"È ancora debole, cerca di non farlo affaticare troppo, va bene?" Domanda
"Si certo" rispondo.
La donna mi apre la porta della stanza di Charles e mi fa entrare, richiudendola subito dopo: appena lo vedo il mio cuore perde un battito.
Il ragazzo mi vede e mi sorride, io mi accovaccio e scoppio in un pianto liberatorio
"Ehi..vieni qua" dice debolmente.
Mi alzo in piedi e mi siedo sulla poltrona sulla quale ho passato la notte.
"Temevo di averti perso" confesso con le lacrime
"Neanche per sogno" replica lui bloccandomi una lacrima con il pollice
"Hai lanciato una nuova moda?" Domanda guardando come sono vestita.
Mi rendo conto solo in quel momento di quanto effettivamente sembri ridicola: indosso un pantalone della tuta rosso Ferrari, la felpa di Joris che mi sta enorme e i tacchi rosa che avevo messo per il battesimo.
"Giuro che quando sono arrivata ero vestita meglio" dico ridendo.
Il ragazzo tossisce, così gli passo il bicchiere d'acqua posato sul comodino di fianco al letto.
"Non ti sforzare, cerca di riposarti" dico e il ragazzo annuisce
"So che non ti aspettavi di vedermi e i patti non erano questi, però tu cerchi sempre di attirare la mia attenzione in qualche modo. Devi smetterla di farmi prendere aerei all'ultimo momento" dico provocando la sua risata
"Scusami" risponde ancora ridendo
Sentirlo ridere è la cosa più bella di quest'ultimo mese.
"Ora me ne vado così possono entrare anche gli altri, c'è tempo per parlare di noi. Lo faremo quando tornerai a casa" lo informo salutandolo con un bacio sulla fronte per poi uscire e tornare nella sala d'aspetto.

Charles è stato dimesso qualche giorno fa e sta benone, gli hanno solo detto di starsene tranquillo per qualche giorno e ovviamente gli hanno vietato di correre ad Abu Dhabi perchè il corpo sarebbe troppo sotto pressione.
Così oggi sto andando a casa sua per parlare con lui e non nego di essere parecchio agitata.
I primi giorni dopo la dimissione ci siamo sentiti solo tramite whatsapp per sapere come stesse, ho preferito lasciarlo riposare; inoltre immaginavo avrebbe avuto parecchie visite da parte di amici e parente, cosa dimostratasi poi vera.
Una volta arrivata sotto casa sua citofono e mi dirigo all'ultimo piano; trovo la porta socchiusa ed entro.
"Ehi" esclamo vedendolo
"Vieni vieni, mi stavo preparando un frullato, ne vuoi un po'?" Domanda
"No grazie" rispondo guardando il colore verdastro poco invitante della bevanda
"Fai bene, fa un po' schifo" dice ridendo
"Posso offrirti qualcos'altro?" Domanda
"No sto apposto così tranquillo" rispondo sorridendogli
"Sai stavo suonando il piano mentre ti aspettavo" dice indicandomi gli spartiti
"Ma sono una frana" continua provocando la mia risata
"Vieni sediamoci così parliamo un po'" dice accomodandosi sul divano
"Si" replico sedendomi accanto a lui
"Facciamo che io parlo e tu ascolti ok?" Chiedo giocando con l'anello che ho al dito
"Ehi...tranquilla" dice notando il mio gesto.
Già, mi ero dimenticata che lui sapesse il significato di ciò: quando sono agitata inizio a giocare con gli anelli che indosso.
"Allora..io sono venuta a Montecarlo con tante aspettative sull'università e poche sull'amicizia. Di certo mai mi sarei immaginata di fare amicizia così in fretta con quelli che fino a pochi mesi prima erano degli sconosciuti" dico sorridendo
"Quando mi hai chiesto di venire in Belgio mi sono detta ma si perché no, poi c'è stato quel bacio al locale, quando ci siamo sfiorati al Four Season e infine quella volta a casa mia" continuo
"Ho sempre messo me stessa e soprattutto gli studi al primo posto. Quando mi hai rivelato che anche te stavi iniziando a provare qualcosa per me mi sono spaventata e non poco. Tu giri il mondo, stai poco tempo a casa e il mio pensiero era quello di non poterti seguire e supportare come meriti perché altrimenti avrei dovuto trascurare gli studi. Poi l'incidente mi ha fatto riflettere e ho capito che la paura di perderti superava ogni altra cosa, non mi importava delle lezioni che stavo perdendo qui, non mi importava di nulla.
Durante il viaggio in aereo continuavo a pensare al tuo profumo, all'odore del tuo shampoo, ai tuoi occhi, al tuo sorriso..
Il solo pensiero che non avrei più potuto sentire il tuo profumo o vederti sorridere mi raggelava il sangue.
Desideravo solamente che ti svegliassi e che stessi bene perché volevo cucinarti altri mille piatti italiani che adoro, farti ascoltare le mie canzoni preferite, guardare con te i miei film più cari" dico
"Durante questo mese in cui non ci siamo visti né sentiti non vedevo l'ora che ci fosse una gara per vederti in televisione, anche solo per sentire la tua voce durante le interviste" continuo
"Sono venuta qua a casa tua, mettendo da parte la mia paura e il mio scetticismo verso la distanza, per dirti che non riesco a vedermi tra le strade del principato senza te che mi cammini accanto.
La prima volta che ci siamo visti mi hai detto troverai la persona che sappia renderti felice anche dall'altra parte del mondo.
Io non posso prometterti che le cose tra noi saranno sempre rose e fiori, non posso prometterti nulla se non che mi impegnerò e darò il massimo di me stessa per renderti felice. Tu sei disposto a fare lo stesso? Sei disposto a rendermi felice anche dall'altra parte del mondo?" Chiedo terminando così il mio discorso
"E me lo chiedi anche?" Domanda ridendo
Gli sorrido e mi guarda dritto negli occhi: annuisco decifrando la richiesta di baciarmi.
Le sue labbra toccano le mie e si fondono insieme in un bacio che senza ombra di dubbio è il più bello e intenso della mia vita. Mi siedo sulle sue gambe e continuiamo a baciarci per un tempo indefinito, finché entrambi non ci stacchiamo per prendere fiato.
Guardo le sue labbra, più gonfie e arrossate del solito a causa del bacio.
"Non aspettavo altro, lo sai vero?" Chiede accarezzandomi la guancia. Gli sorrido e gli stampo un bacio veloce.
"Mia mamma mi ha detto che non hai mai lasciato l'ospedale" dice
"Si è vero" rispondo
"Mi ha detto anche che sei rimasta sveglia praticamente tutti i giorni in cui sono stato ricoverato" continua
"Si, una volta tornata a casa ho dormito tipo 12 ore" dico ridendo
"Le piaci molto" confessa
Lo guardo e sorrido: sono veramente contenta di ciò.

Ciao lettori! Scusate si vi ho lasciato con la suspense un paio di giorni, ma spero che il nuovo capitolo via sia piaciuto.
Fatemi sapere nei commenti 🥰

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora