Tredici

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«io ti amo!»
Mi urla Allison appena entrate in macchina.
«anche io mi amo»
«no davvero, sei la numero uno»
«lo so lo so»
Dico "modestamente".
«considera tutto questo come il regalo per il tuo compleanno»
«ma è tra otto mesi»
«un po' in anticipo...»

Credo che questo sia il regalo perfetto per tutti insomma, chi non vorrebbe una cena con i fratelli Sprouse per il compleanno.
Mentre guido fino al ristorante che abbiamo scelto Allison continua a guardarsi allo specchio dell'auto continuando a sistemarsi i capelli e lamentandosi di non essere abbastanza bella.
In realtà Ali lo è sempre. Tiene i capelli castani legati in uno chignon spettinato che continua a sistemarsi in vano. Qualche ciocca le cade di lato e lei prova a sistemarla e nel frattempo un'altra ciocca le cade dall'altra parte. Mi diverte guardarla sclerare per le piccole imperfezioni che secondo me, la rendono bellissima.

Afferra la borsa e cerca tutta di fretta il fondotinta per coprire le lentiggini anche se non le copre neanche un po'.
Infine passa il mascara sulle ciglia che proteggono i suoi occhi verdi. Un verde scuro quasi marrone.

Sono cosi concentrata a guardarla che non mi accorgo di un dosso. Cerco di rallentare ma ormai è troppo tardi. Mi giro verso di Ali che ora ha una linea di mascara dall'occhio sinistro fino alla fronte. Scoppio a ridere mentre lei mi guarda malissimo.

Finalmente arriviamo al ristorante. Mi avvio verso l'entrata seguita da Allison che ogni tre secondi mi chiede: "come sto?"
Io insisto dicendole che è perfetta ma lei fa una smorfia diffidente e continua a specchiarsi su tutto quello su cui può riflettere. Si avvicina ad una parete di vetro e prova a vedere se ha qualcosa tra i denti. Io ho provato a dirle che non era una parete ma la porta del ristorante che in quel momento si apre mostrando un elegante signore in giacca e cravatta che la fissa malissimo.

Allison fa un passo indietro e diventa rossa dalla testa ai piedi.
Entriamo nel ristorante e inizio a girarmi intorno in cerca dei gemelli. Noto Cole in un angolo seduto ad un tavolo e lo raggiungo.
Allison si siede accanto a me senza dire una parola. Dylan ogni tanto le sorride e le fa qualche domanda.
E quando succede lei mi da un calcio sulla caviglia come se non me ne fossi accorta.
Pronto! Sono affianco a te!

Ogni tanto incontro lo sguardo di Cole e lo distolgo subito dopo.
«allora com'è stato recitare insieme?» chiede Dylan.
«divertente...» dico per poi sorseggiare un po' di vino rosso.
«parlateci un po' dei vostri personaggi» aggiunge Ali
«beh ecco, Betty e Jughead sono due persone completamente diverse, lei vive nel lato nord della città mentre lui nel lato Sud ma quando si conoscono, non gli importa delle opinioni altrui, di cosa pensa la gente perché loro vogliono stare insieme. Ed è questo che conta.»
Sono stata proprio io a dirlo? Wow.
Cole mi sta guardando.
«non sapevo avessi questo lato romantico»
«ci sono tante cose che non sai di me»
Dico bevendo ancora un po' di vino.
«mi piacerebbe saperle, scoprire ogni lato di te che mi affascina»
Non dico niente, lascio fare tutto al mio sguardo. Devo ammettere che sto cercando di provocarlo e dato che non lo faccio spesso mi rimane un po' difficile. Vorrei essere come quelle ragazze sexy che non hanno paura di nulla ma mi accorgo di sembrare solo una bambina impacciata che cerca di convincere i suoi genitori a comprarle un lecca lecca.

In quel momento torno in me e mi accorgo che Dylan e Allison ci stanno guardando. In effetti sembrava che in quel momento ci fossimo solo io e Cole.
Ma cosa mi sta succedendo?
«devo andare in bagno»
Dico alzandomi e dirigendomi verso le scale del ristorante.

Percorro un corridoio vuoto e entro nel bagno. Mi scacquo il viso e mi guardo allo specchio con la testa tra le mani.
«non ti senti bene?»
Mi giro. È Cole, appoggiato allo stipite della porta del bagno.
«non puoi stare qui.» gli dico.
«in realtà, tu non può stare qui, ti sei accorta che questo è il bagno dei ragazzi?»
Dice indicando l'adesivo attaccato alla porta. Ah.
Faccio per uscire me lui mi blocca mettendomi un braccio davanti.
«cole...lasciami passare»
«che stava succedendo prima?»
«niente. Sei tu che sei strano»
«ah io? Quindi non ti faccio proprio nessun effetto?» dice accennando un sorriso.
Cavolo il suo sorriso. Mi mordo il labbro e a questa reazione lui alza un sopracciglio.
«abbiamo sbagliato.»
«non hai risposto alla mia domanda»
«non dovevamo farlo, al mare»
«intendi quel bacio?»
«già. Siamo colleghi di lavoro e se qualcuno ci avesse visto...»
«ma non ci ha visto nessuno»
«d'accordo, ma non accadrà più»
Faccio per uscire ma sento arrivare qualcuno. Mi affaccio e vedo un ragazzo con la maglia di flash che sta arrivando.

Faccio dei passi indietro e inizio ad impanicarmi.
«che ti prende?» mi chiede Cole
«sta arrivando qualcuno»
«e allora?»
«e allora non può vedermi uscire dal bagno dei ragazzi. Soprattutto con te.»
«rilassati non...»
Non lo lascio finire di parlare che entro dentro ad un bagno e istintivamente tiro dentro anche Cole.

«non vuoi proprio separarti da me vero?»
Siamo molto vicini. Tanto che sento il suo respiro sui miei capelli.
«shh» dico ignorandolo.
Qualcuno entra, apre il lavandino, probabilmente per lavarsi le mani e poi se ne va.
Dovrei uscire, ora che non c'è più nessuno ma non riesco a muovermi.

«beh? Non esci?» Mi dice guardandomi negli occhi.
A quel punto alzo lo sguardo e rimango immobile.
«sento il battito del tuo cuore da qui... e sei di nuovo rossa in faccia. Come ogni volta che ti sto vicino, sicura che non ti faccio proprio nessun effetto?»
Si azzarda a chiedere.
«ne...nessuno»
«e ora stai anche balbettando»
Dice soffocando una risatina.
«e io a te non faccio nessun effetto, quindi perché dovrebbe essere il contrario?» dico tutto d'un fiato.
«stai scherzando? Se tu non mi fai nessun effetto? Cavolo Lili ogni volta che recito con te devo rifare quella scena più volte perché non mi concentro abbastanza e non mi era mai successo. Ho preso decisioni che non avevo mai preso prima e sento che voglio sempre di più...»
La sua voce è bassa. Molto bassa. Forse perché stiamo parlando a bassa voce o forse perché non vuol alzare il tono con me.
«di più di te...» finisce la frase.
Si avvicina sempre di più ma molto lentamente. Faccio un passo indietro ma lo spazio è molto stretto e mi ritrovo gia con la schiena appoggiata alla parete. Ho il braccio destro di Cole che occupa l'unica via di fuga.

«sai benissimo che se non vorresti ti saresti gia liberata e uscita. Ma sei ancora qui, perché nel profondo so che anche tu lo vuoi.»
Ormai le nostre labbra si sfiorano.
«non dovremmo.. »
«già...»
Questa volta credo sia colpa mia. In fondo ha ragione, ero io che volevo di più e ora sono sicura che voglio molto di più. So gia che me ne pentirò ma al momento non mi importa. Siamo solo io e Cole.

Niente Allison, niente Dylan, niente ragazzino con la maglia di flash.
Per questo motivo mi ritrovo a baciare Cole Sprouse in una toilette di un ristorante a Los Angeles.
E non so se l'essere stata io a baciarlo, di nuovo, rende tutto questo peggiore o se peggiore al momento è la parola che uso per convincermi che è uno sbaglio. Forse lo sbaglio migliore della mia vita.

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora