Trentanove

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Muovo le dita dei piedi per assicurarmi che non siano congelate. Anche se fuori è molto caldo in acqua si gela. Cerco di nascondere il mio tremolio e tiro le gambe fuori dall'acqua appoggiandole sulla tavola.

Mi rannicchio e incrocio le braccia intorno alle gambe come se fossi chiusa in una piccola scatola. Il mare si è calmato, le onde sono più piccole e mi lascio cullare guardando dritto avanti a me.

«che stai guardando?»
Mi interrompe una voce.
«non lo so. La fine»
Kai si avvicina a me.
«la fine? Detta così è piuttosto inquietante»
«la fine del mare, del cielo. Il punto in cui questi si scontrano e... vorrei vedere di più ma... non c'è niente da vedere. È tutto... finito.»
Dico senza distogliere lo sguardo.

Sento gli schiamazzi di Lea mentre schizza al mio ragazzo che si lamenta scherzosamente.
«è insopportabile»
Dico ad alta voce senza pensarci.
«che?»
Cavolo.
Kai mi guarda con aria interrogativa e ho paura di averlo offeso "insultando" la sua amica. Arrossisco
«volevo dire... io..non intendevo quello, stavo solo»
«hey...»
Mi interrompe.

«non devi avere paura di dirlo, forse hai ragione»
Mi spiazza. Quindi Lea... non sta simpatica neanche a lui?
«insomma, anche se è il tuo ragazzo puoi sempre lasciarlo.»
«già io... aspetta che?»
Il mio ragazzo? Oh lui pensava mi riferissi a Cole.
«no no, io non mi riferi...»
Mi blocco davanti alla faccia confusa di Kai. Non posso dirgli che mi riferivo a Lea, potrebbe odiarmi.

Proprio in quel momento veniamo interrotti dalla sua voce stridula.
«allora Lili, non ti tuffi?»
«no, preferisco restare qui.»
«oh per favore. Che c'è? Non vuoi bagnarti i capelli?» ridacchia.
Cerco di mantenere la calma.
«ho freddo»
«allora esci.»
Ma è seria?
«non preoccuparti, ti riporterò Cole sano e salvo»

Lo guardo negli occhi come per cercare il suo aiuto ma lui evita il mio sguardo. Più esattamente tiene gli occhi chiusi e non si muove. Ma che cosa gli prende?
«non so nuotare»
Ammetto. Non so se l'ho detto per liberarmi di quel peso oppure perché voglio attirare l'attenzione di Cole che in quel momento sembra essere assente.
Eppure continua a ignorarmi.

«non sai nuotare? Hai venti anni e non sai nuotare ahahah»
Inizia a ridere e io mi sento presa in giro e anche un po' umiliata, cerco ancora una volta lo sguardo di Cole e ancora una volta lui non dice nulla, rimane fermo sulla tavola con gli occhi chiusi.

Non so perché si comporti così ma io non ce la faccio.
Faccio per andarmene.
«dove vai?» mi chiede kai.
«andiamo fai un tuffo, uno solo...» risponde Lea al posto mio.
«no. Ho paura, te l'ho detto. Non mi butterò in acqua per nulla al mondo. Ora scusatemi»

Cerco di spingermi il più lontano possibile aiutata dalle onde che mi spostano verso la riva.
Dopo circa due metri di distanza da loro però, sento il rumore simile a un tuffo, ma più che un tuffo come se qualcosa fosse appena caduto di peso in acqua.
Subito dopo la voce stridula di Lea mi rimbomba nelle orecchie:

«Cole!! Kai aiutalo!»
Mi giro di scatto ma la scena è talmente veloce che non saprei dirvi cosa è successo dopo.
Vedo il mio ragazzo con la coda dell'occhio cadere in acqua e non sembra voler tornare a galla.
Reagisco d'istinto, senza pensare e mi butto in acqua. Muovo le braccia e le gambe completamente a caso nuotando alla velocità della luce.

Intanto Kai si butta dalla tavola e scompare dalla nostra vista tra le onde.
Vorrei fare qualcosa, qualsiasi cosa ma sono entrambi scomparsi chissà dove nell'oceano. Passano cinque, dieci, quindici secondi e non c'è traccia di nessuno dei due.
Il mio cervello, come svegliato tutto d'un tratto, mi fa accorgere che mi trovo nel bel mezzo del mare, a più di nove metri di profondità. Senza alcun salvagente e senza saper nuotare.

In quel momento perdo le capacità che avevo acquisito in quei venti secondi e mi prende un attacco di panico. In casi come questi, quando mi prendono gli attacchi di panico faccio fatica a respirare, e il fatto che io stia quasi affogando non mi semplifica la cosa.

Quando sto quasi per lasciarmi andare sento due mani afferrarmi sotto le braccia e trascinarmi fino alla tavola da surf. Mi aggrappo con entrambe le mani e cerco di prendere fiato, tossisco cercando di sputare via l'acqua che avevo bevuto. Lea mi ha probabilmente appena salvato la vita ma ora non ho il tempo di ringraziarla.
Nonostante sia al sicuro il mio attacco di panico non passa.

Sono passati circa trenta secondi e nessuno dei due è ancora venuto a galla. Inizio a piangere e a tremare, il mio cuore batte alla velocità della luce e non riesco a gridare ne a produrre alcun tipo di suono.
Intorno a noi, come se non fosse successo niente, regna il silenzio più pacifico.
La spiaggia è vuota e il mare sempre più calmo, è come se ogni singolo secondo duri un'eternità. E ogni secondo che passa il mio cuore perde un battito.

È come se la natura si stesse prendendo gioco di noi. Ne io ne Lea produciamo un singolo suono o un singolo movimento. Immobili, in silenzio, con lo sguardo fisso nell'acqua aspettando. Come me, quando per dormire osservo la porta aspettando mio padre che viene a cantarmi la canzone della buona notte. Però non arriva. Non arriva mai. E piano piano chiudo gli occhi e tutto diventa buio.

«kai!»
Non sono mai stata così contenta di sentire di nuovo la voce stridula di questa ragazza.
Apro gli occhi, con la vista un po' appannata dalle lacrime, un po' dall'acqua del mare riesco a vedere Kai spuntare dall'acqua in cerca di aria. E tra le sue braccia vedo Cole, ancora privo di sensi.
Quella scintilla di gioia che si era accesa in me nel vederli di nuovo tra noi si spegne nel dubbio se uno dei due sia, effettivamente, ancora tra noi.

Il silenzio che si era creato nella tranquilla spiaggia delle Hawaii viene interrotto dalle nostre urla d'aiuto. In meno di venti secondi torniamo a riva e Lea corre in cerca di aiuto.
Kai sdraia Cole sulla sabbia bagnata provando a fargli il massaggio cardiaco mentre io tengo il suo viso tra le mie mani pregando si svegli.
Pregando di vedere di nuovo i suoi occhi verdi, pregando di sentire i suoi commenti sarcastici e pregando di sentire di nuovo quei brividi che potevo provare solo a contatto con la sua pelle.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora