Diciassette

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È molto buio. L'unica cosa che fa luce è la luna e un falò che qualcuno deve aver lasciato acceso. Ci sediamo vicino al fuoco e mi copro con un asciugamano. Siamo a riva, percepisco il rumore delle onde molto vicino ma è cosi buio che a stento riconosco il mare.
«va tutto bene?» mi chiede Melanie la madre di Cole.
«si, grazie di avermi portato via da li»
«...non conosco quel ragazzo. Deve essersi auto invitato. Posso?» chiede indicandomi il polso.
Allungo il braccio e lei con molta gentilezza osserva i segni della mano di Fabian.

«se ne andranno presto...» dice per rassicurarmi. Annuisco.
«ti ha fatto qualcosa?» mi chiede poi.
«no, Cole è arrivato prima che...»
I miei occhi tornano lucidi e Melanie mi abbraccia.
Se ci fosse mia madre qui, non so se reagirebbe come lei.
«a proposito di Cole...» dice guardando il figlio venire verso di noi.
«vi lascio soli» detto questo mi passa una mano tra i capelli accarezzandomi con dolcezza la testa e poi se ne va.

Cole arriva senza dire niente e si siede accanto a me.
So cosa sta per dire...
«scus...»
«no. Non dirlo. Non è stata colpa tua»
«invece si. Dovevo starti vicino, impedire che quello ti...»
«non mi ha fatto niente, sei arrivato in tempo.» cerco di rassicurarlo.
«e poi Jenna... dio, sembra che non ci riesca»
«a fare cosa?»
«a proteggerti, per quanto io mi stia sforzando sembra che ti succedano tutte cose che ti fanno soffrire e io non sono mai li. Dovrei essere al tuo fianco e invece, è tutta colpa mia. Ti ho portata io qui e...»
«smettila!» finalmente mi guarda. Ha gli occhi lucidi.
«smettila di prenderti la colpa quando non è così, se non fosse per te io ora non sarei felice. Perché si, io sono felice adesso. Cole guardami.»
Mi guarda dritto negli occhi. Lucidi come i miei.

«io sono felice» dico mentre delle lacrime scorrono sul mio viso.
«allora perché stai piangendo?» dice borbottando come se stesse piangendo anche lui ma senza lasciar passare neanche una lacrima.
«non lo so. Sei tu che mi fai questo effetto. Sono arrabbiata, con te! Perché tu vuoi prenderti la dannata colpa! Perché?!»
«perché tengo a te! E l'idea di farti soffrire mi manda fuori di testa! Tu mi piaci Lili, mi piaci molto e non voglio perderti e poi rendermi conto che è stata colpa mia.» la sua voce va scalando. All'inizio stava letteralmente urlando mentre adesso, adesso quasi sussurrando.
È bello sentirsi urlare da una persona, che tiene a te.

Inizio a ridere. Non so il motivo. Credo sia più una risata isterica.
«perché stai ridendo?»
«non lo so...» intanto la mia risata si fa sempre più forte.
«sembri ubriaca» la mia risata è anche contagiosa perché inizia a ridere anche Cole.

«puzzo di vomito»
«e io di vino» 
Mi alzo in piedi e vado verso il mare.
«facciamo il bagno.»
«eh?»
«si, dai vieni! Facciamo il bagno e togliamoci questi vestiti sporchi.»
«Lili non abbiamo il costume»
«e allora? Cos'è ti vergogni di me?»
Lo vedo letteralmente arrossire anche con questo buio.
«e dai scemo, con la biancheria intima! È come stare in costume!»
Mi guarda accigliato. In effetti prima ero messa malino, quasi svenivo mentre ora, non so cosa mi sia preso. Posso capire la confusione che sta porvando Cole in questo momento.

Eppure rimane ancora li seduto impalato. Decido di dargli un incentivo e slaccio piano piano la cerniera del vestito. Lo lascio cadere e poi glielo lancio. Lo prende e mi guarda imbarazzato ma allo stesso tempo divertito.

«quindi?» dico incrociando le braccia.
Come se si fosse svegliato da una fase di trans scatta in piedi e si toglie la camicia e i pantaloncini rimanendo in boxer.
Cazzo.
Cazzo cosa?
Vattene vocina pervertita.
Però lo hai pensato! Hai pensato che Cole è figo ammettilo!
Si. Ok lo ammetto. Ora vattene.
Corriamo in acqua come due bambini.

«Aaaaaa è gelidaaa» urlo.
«forse cosi ti riscaldi»
Mi dice subito dopo avermi schizzato.
«Cole Mitchell Sprouse sei morto!» e mi lancio letteralmente su di lui. Cadiamo entrambi uno sopra l'altro. Più precisamente lui sopra di me e scoppiamo a ridere.

Quando poi l'eco delle nostre urla si placa e rimane solo il rumore delle onde appoggio con delicatezza le mie labbra sulle sue. Il bacio che doveva essere dolce e semplice diventa sempre piu intenso e sensuale.
Poi però Cole si blocca. Probabilmente crede che dopo tutto quello che è successo forse non mi sento ancora pronta. La verità è che non lo so. Non so ancora se lo voglio.

Veniamo avvolti da una folata di vento che ci fa venire i brividi a entrambi.
«si sta facendo freddo, è meglio andare a scaldarsi.» detto questo si alza e non percepirlo più cosi vicino a me mi da un senso di solitudine. Mi aiuta ad alzarmi e poi ci avviciniamo al falò.

«aspettami qui» dice allontanadosi.
Rimango avvolta nell'asciugamano al buio. Non so se quella di fare il bagno è stata una buona idea, sto letteralmente morendo dal freddo.
L'inquietante silenzio viene interrotto dai rumori di un auto e i fanali di questa illuminano il buio. L'auto che mi accorgo essere di Cole mi affianca.
«Qui c'è l'aria calda... in caso volessi scaldarti un po'» corro subito in auto.
Cole spegne i fanali, c'è gia il falò a illuminare il posto.

«puoi portare la macchina qui?»
«no. Ma ogni tanto fa bene infrangere le regole. E poi è notte fonda, alle prime luci dell'alba ce ne andremo.»
«oh quindi vuoi fare l'alba... romantico da parte tua.» dico in tono un po' scherzoso.
Poi torno a essere seria.
«forse ti devo delle spiegazioni...su quel Fabian...»
«Lili non mi devi niente. Se ci sono cose di te che non ti piace raccontare allora non sentirti obbligata.»
«voglio che tu mi conosca meglio. E si, normalmente non mi piace raccontare queste cose ma sento che voglio farlo. Con te.»

Continua...



GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now