Sessantadue

1.7K 113 19
                                    

La sveglia suona alle 7.
Apro gli occhi con stanchezza e mi costringo ad alzarmi.
Mi faccio una doccia veloce nella quale spero di lavare via anche la stanchezza dovuta all'intera notte passata a parlare con Cole.

Sono passati tre giorni. Tre giorni nei quali ancora non ci siamo visti e questa distanza che stiamo tenendo l'uno dall'altra mi sta uccidendo. Eppure sono felice che stia bene, sono felice ogni volta che sento la sua voce.

Sono felice perché ad ogni sua parole aggiunge quel pizzico di ironia e allegria che era solito avere e che prima di tutto questo aveva perso.
Si stava spegnendo e io non me ne accorgevo.

Ogni tanto i sensi di colpa come questo mi tornano in mente, a volte proprio mentre parlo con lui e deve accorgersene perché cerca subito di farmi pensare ad altro e in un modo o nell'altro riesce a farmi ridere.

È bello come dopo tutto questo lui riesca ad essere così ed è bello pensare anche che lo faccia per me, per non farmi sentire in colpa.
Lavo via i miei pensieri insieme all'acqua calda e esco dalla doccia.

Lego i capelli in una coda alta e infilo un paio di leggins e una t-shirt.
Non mi trucco, cerco di essere me stessa il più possibile e mi dirigo verso la porta per la mia corsa mattutina.

Da tre giorni ormai non faccio altro che correre e parlare con Cole. Ho scoperto che l'attività fisica mi aiuta a buttare fuori lo stress e pensare meno, tenermi fuori dalla depressione.

Ma una volta aperta la porta mi si pone di fronte il primo ostacolo.
«mi dispiace»
Sento mormorare dalla ragazza di fronte a me.
Mi stupisco di vedere Allison qui, dopo tre giorni che non ci rivolgiamo la parola, ma più di tutti mi stupisco vederla in quel modo.

Con gli occhi rossi e lucidi, le guance arrossate e piene di macchioline post-pianto. È la prima volta che la vedo piangere e anche dopo la nostra litigata mi dispiace vederla così.

«mi dispiace»
Dice per poi gettarsi tra le mie braccia. Ricambio l'abbraccio e senza dire niente la faccio entrare.
Ci sediamo entrambi sul pavimento del balcone di casa mia senza guardarci in faccia più di tanto.

Nessuna delle due dice niente per un po' ed io aspetto che sia lei a parlare.
«mi dispiace. So di essere stata una stronza con te e non te lo meritavi.»

Conosco Allison e so che è una di quelle persone che raramente chiedono scusa quindi mi accontento di questo e cerco di mettermi al posto suo.
«Ali, so che tuo padre ha abbandonato tua madre quando lei stava male e io ti ho ricordato tutto questo ma la cosa è diversa...»
Dico attirando la sua attenzione.

«non so perché tuo padre lo abbia fatto ma... io non sopportavo di vedere Cole così... l'idea che potesse non svegliarsi più mi stava letteralmente uccidendo e i sensi di colpa mi stavano affogando. Non riuscivo più a restare e sono scappata. Sono stata una codarda e un egoista e so che niente potrà giustificare ciò che ho fatto ma...»

«non devi giustificarti.»
Mi interrompe.
«io non ho mai amato qualcuno nel modo in cui ti ami Cole quindi non posso capire come tu ti possa essere sentita. Ho trasformato tutto questo in un fatto personale invece di starti vicino e vedere quanto stavi soffrendo. E ora mi manca la mia migliore amica.»

«mi manchi anche tu»
Dico stringendola in un forte abbraccio.

«comunque... oggi dimettono Cole»
Mi stacco dall'abbraccio confusa.
«i medici mi hanno chiamato e mi hanno detto che a Cole sarebbe servito un'accompagnatore per andare a casa ma credo che tu sia la persona giusta per...»
«no»

La interrompo. Allison mi guarda ancora più confusa.
«non fraintendere, voglio rivederlo da morire ma è troppo presto. È troppo presto per lui. Però credo di avere io la persona giusta per lui.
Vado a fare una telefonata»

*Cole's pov*

Finisco di mettere le ultime cose nella borsa. Finalmente posso andarmene da qui e tornata a casa e secondo i dottori, casa uguale a stimoli e stimoli uguale a ricordi.

Una volta finita la borsa prendo il telefono e digito il numero di Lili ma mi soffermo prima di chiamarla. Non vorrei svegliarla dopo una notte intera passata a parlare a con me.

Ripenso alla notte scorsa e sorrido.
Lei è una delle ragioni in particolare per cui voglio che mi torni la memoria.

*flashback*

«è tardi, dovresti andare a dormire e riposare il tuo cervello malato»
Sorrido.
«ammetti che vorresti parlare con me tutta la notte»
«Cole...»
«si?»
«smettila di provarci con me»
Inizio a ridere proprio come lei.
«beh se la mia amnesia sarà permanente dovrò riconquistarti quindi tanto vale iniziare subito...»
È bello sentirla ridere, sapere che riesco a farla tornare di buon umore.
«non avere paura, con o senza amnesia sarai sempre il primo della lista per me... buonanotte!»

Mi siedo e aspetto il mio accompagnatore col sorriso stampato in faccia ripensando a quelle parole.
La voglia di vederla si fa sempre più grande e se entro domani non mi sarà tornato in mente niente allora mi arrenderò.

Inizio a guardarmi in torno e l'attesa mi porta ad aprire Instagram, cosa che Lili mi aveva proibito di fare per non so quale motivo ma potrebbe farmi tornare in mente qualcosa e il desiderio di ricordare è talmente forte che non resisto.

Una volta aperto il social il numero di follower mi salta subito all'occhio.
Come è possibile che sia così popolare?
La cosa ovviamente mi lascia perplesso e inizio a guardare le foto e a visitare i profili delle persone tatuate che sembrano a loro volta famose anche loro.

Inizio ad andare in confusione tanto che alla fine mi ritrovo su quale page che porta il mio nome, più precisamente, fanpage.
Confuso cerco il mio nome su Google e succede tutto così velocemente.

Lili mi aveva tenuto nascosto la parte forse più importante di tutta la mia vita? Non capisco e faccio per chiamarla quando la porta della mia stanza si apre e entra quello che deve essere il mio accompagnatore.

Il telefono quasi mi cade dalle mani.
Troppe cose, troppo velocemente.
Mi trovo davanti la mia copia, con la mia stessa identica espressione confusa e sorpresa che quasi credo di trovarmi di fronte ad uno specchio.
«fammi indovinare, tu devi essere Dylan giusto?»

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now