Trentatre

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Cole si infila i pantaloni e la felpa senza mettere la maglia mentre io apro un cassetto del comodino accanto al letto. Ci sono ancora i miei vestiti di scorta. Prendo un paglio di pantaloncini e una maglia ma prima di metterla osservo Cole che piega la sua.

«mi dai la tua maglia?» chiedo ancora in ginocchio.
Lui mi guarda acciggliato.
«perché?»
Chiede lanciandomela.
L'afferro senza rispondere e la metto.
Mi arriva fino alla ginocchia coprendo i pantaloncini e le maniche qualche centimetro sotto le mani.

Lui ridacchia.
«ci cadi dentro»
«non mi importa»
Prendo un paglio di calzettoni gialli e bianchi con i Simpson ricamati e me li tiro quasi fino alle ginocchia.
Sento il suo sguardo su di me e so che sta cercando di trattenersi dalle risate.
«sembri un barbone»
Lo guardo male.
«un barbone sexy» aggiunge ridacchiando.
Mi volto e apro la porta con un sorriso da bambina che spero sparisca prima che lo veda.

Il corridoio è buio e io e Cole camminiamo nell'oscurità appoggiando le mani al muro per capire dove andare.
Lui sbatte su qualcosa.
«ah!» Geme.
«shh!» lo zittisco.
Un secondo dopo sbatto il mignolo su qualche mobile.
«cazzo!» dico a voce un po' più alta della sua.
«hai colpito Homer Simpson?»
Lo sento ridere, sempre più forte e vorrei dirgli di stare zitto ma la sua risata è contagiosa e inizio a ridere più di lui.

Sentiamo un rumore e ci guardiamo come se avessimo appena visto un fantasma. I nostri sguardi mi fanno ridere ancora di più. Sembro una drogata ma a quest'ora di notte mi sale sempre un po' il delirio.
Cole mi tappa la bocca con la mano ma non riesco più a smettere di ridere.

La mia risata lo fa ridere ma a differenza mia riesce a farlo silenziosamente.
«siamo due rincoglioniti comunque»
Dice tirando fuori il telefono dalla tasca e accendendo la torcia.
Finalmente smetto di ridere e faccio lo stesso con il mio telefono.

Passiamo davanti alla stanza degli ospiti dove dovrebbero stare dormendo Fabian e sua madre. Raggiungiamo le scale che scendiamo silenziosamente e arriviamo in cucina. Non c'è più bisogno della torcia dei telefoni dato che la luce dei lampioni e della luna entra dalla finestra.
In più ci sono quelle delle decorazioni natalizie e dell'albero di Natale.

Cole si appoggia alla penisola mentre io prendo i biscotti al cioccolato, una confezione di brownies e i kit kat.
Prendo solo un biscotto, non ho molta fame, e mi siedo sulla penisola affianco a lui che però rimane in piedi. Mentre so che è distratto dal cibo mi perdo nella sua maglietta portandomi il colletto fino al naso. Amo il suo profumo. Vorrei averlo sempre con me.

Quando finisce di mangiare si sposta mettendosi faccia a faccia con me. È buio ma la luce dell'albero mi permette di distinguere il suo volto.
Appoggio la fronte sulla sua, anche seduta quassù lui da in piedi resta più alto di me. Mi stringe tra le sue braccia e io faccio lo stesso avvolgendo le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita.

La sua maglia inala un profumo molto forte ma mai quanto i suoi capelli.
Sono spettinati ma li amo così.
Ora ha il cappuccio ma gli sbucano dei ricciolini neri che gli cadono a lato del viso vicino ai suoi occhi a volte azzurri a volte verdi. Ha l'abitudine di giocarci con il dito distrattamente senza accorgersene. Forse è cosi che se li arriccia.

«stavi annusando la mia maglietta prima?»
Arrossisco di colpo ma è troppo buio per vedermi.
«forse»
Dico continuando a tenere la fronte sulla sua.
Anche se è buio riesco a vederlo sorridere.
«risponderai sempre forse a ogni mia domanda?»
«forse»
Ridacchia e poi guarda l'orario sul telefono.
«hey, sono le 3:30... Buon Natale piccola.»

Appena sento quella parola sulle sue labbra vengo percossa da un brivido che mi attraversa la schiena. Il cuore mi batte a raffica. Lo stringo ancora di più a me e le nostre labbra si sfiorano.
«Buon Natale»
Subito dopo unisco le nostre labbra in un bacio caldo e dolce. Poi uno a stampo e un altro ancora e tanti altri piccoli baci.
Gli avrò dato almeno otto baci a stampo quando sento che sussurra sulle mie labbra:
«ho un piccolo regalo per te»

Mi stacco e vedo che tira fuori una busta dalla tasca della felpa.
Anche io ho un piccolo regalo per lui ma l'ho lasciato in macchina.
Mi porge la busta che apro sotto la luce della torcia del suo telefono.
Una volta aperta tiro fuori quelli che sembrano due biglietti. Biglietti aerei.

Leggo velocemente la scritta: "meta"
Mentre il battito del mio cuore aumenta sempre di più.
"Hawaii".
È uno scherzo?
Alzo gli occhi e incontro quelli di Cole che mi guarda impaziente della mia reazione. È entusiasta ma anche un po' spaventato.

«non è vero...» sussurro.
Lui ride.
«Cole! Stai scherzando?!»
«forse»
Scoppio a ridere e gli salto letteralmente addosso.
Gli do tanti baci a stampo sulla guancia.
«tu sei pazzo!»
Dico tra un bacio e l'altro.
«ti amo»
«ti amo».
Sono ancora in braccio a lui stretta come un Koala.
«avevi altri piani per capodanno?»
«no! Anche se li avessi avuti al diavolo. Mi porti alle Hawaii!??»

Sto urlando di gioia e smetto solo per baciarlo ancora una volta sulle labbra.

In quel momento si accende la luce.
«se volete scopare andate nella vostra stanza.»
Ci stacchiamo entrambi di scatto e scendo da in braccio a lui.
In piedi davanti a noi c'è Fabian che guarda Cole come se volesse ucciderlo.
Stringo il braccio di Cole e me ne pento subito dopo.
Non ho paura. Non voglio avere paura.

«ma da quello che si sentiva nella stanza a fianco direi che Lili ti ha gia fatto assaggiare un po' del...»
Non riesce a finire la frase che Cole lo ha già attaccato al muro.
Sembrava troppo bello per essere vero... stava andando tutto troppo bene.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora