Settantaquattro

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*Cole's pov*

«Smettila, Sai che non è colpa tua»
«no smettila tu di seguirmi»
Mi urla contro mentre corre verso l'auto.
«Lili, io stavo guidando l'auto, non tu»
«appunto! Non avresti dovuto esserci su quell'auto, e lo sapevi. Sono io che ti ci ho fatto salire, perché sono stata così stupida da ubriacarmi e mettere il broncio finché non saresti venuto a prendermi»

Arriva fino all'auto e fa per aprire lo sportello. Si tocca le tasche dei pantaloni e poi mi rivolge un rapido sguardo che mi fa capire che non ha le chiavi. Le tiro fuori dalla tasca e gliele mostro.
«dammi le chiavi»
«no»
«Cole dammi le...»
«no se non ti calmi. Sei tu che mi hai portato qui, e ora te ne vuoi andare e lasciarmi solo? Con la mia macchina?»

La vedo fermarsi un attimo a ragionare per poi passarsi una mano tra i capelli e tirare un lungo respiro.
«possiamo andare a casa?»
Sento che dice.
«cos'è successo quel giorno?»
«te l'ho già detto, ero ubriaca e tu mi sei venuto a prendere.»
«perché eri ubriaca? O perché non eri sull'auto quando ho fatto l'incidente?»

Non mi guarda in faccia, ma rimane con la schiena appoggiata all'auto dandomi le spalle.
«tu mi avevi allontanata e abbiamo litigato. Sono stata male. Ogni volta che litigo con te sto male. E la mia unica consolazione quando sto male è l'alcool... ogni volta che bevo è come se fossi una calamita per i guai, e tu questo lo sai bene.... lo sapevi»

Si corregge.
«così quando ti ho chiamato ti sei preoccupato e alla fine, anche se sapevi che non era la cosa giusta, sei venuto a prendermi. In macchina abbiamo parlato e tu hai detto una cosa...»
Si sofferma in questa parte dove la sua voce inizia a tremare.
«così sono scesa dall'auto e poi poco dopo ho sentito l'incidente, sono corsa verso di te e ho chiamato l'ambulanza.»

«io te lo avevo tenuto nascosto, non lo sapevi. Non è colpa tua.»
«pensavo che l'incidente fosse stato irrilevante. Ma se tu non fossi stato in quell'auto, se non ti avessi fatto innervosire tu non saresti svenuto. O anche se fossi svenuto non saresti andato a sbattere e avresti potuto fare l'intervento con più calma e sicuramente non avresti perso la memoria»

Mi avvicino a lei e mi appoggio all'auto.
«sai ne ho abbastanza di tutto questo. Ormai è passato. Non è sentendosi in colpa che le cose torneranno al loro posto.»
Non mi risponde, continua a guardare la strada davanti a se.

«da quando ho preso la memoria ho solo ricordi brutti. Fin ora sono successe solo cose brutte. Non che vederti sia stato brutto, ma ciò che ci siamo detti, ciò che abbiamo fatto mi fa sentire solo più triste. Voglio ricordi felici, voglio provare delle nuove emozioni e non succederà standocene qui a sentirci in colpa.»

Finalmente sposta lo sguardo su di me.
«guardami negli occhi e dimmi che non c'è neanche una piccola parte di te che in questo momento mi odia, o che ce l'abbia con me»
Mi dice mettendosi di fronte a me, molto vicino per la prima volta.
Guardo i suoi occhi e noto che fa sul serio. Voglio essere sincero con lei e ci penso davvero. Penso a cosa starei facendo se non fosse successo tutto ciò.

«se niente di tutto questo fosse successo, probabilmente staremmo guardando un film sul divano di casa nostra abbracciati come una coppia felice.»
Dico secco senza distaccare il contatto visivo.
«ma...»
Mi mordo il labbro e sposto le mie mani sulla sua vita attirando la sua attenzione.

«ma probabilmente non mi sentirei come mi sento ora. Ti ho già detto che mi ricordo la prima volta che ti ho vista. La prima volta che ti ho parlato. La prima volta che mi hai sorriso. Sono emozioni che le persone provano una sola volta nella vita. Perché non puoi sempre incontrate una persona come se fosse la prima volta. La prima volta capita una volta sola e io ora ho il privilegio di essere l'eccezione.
Quindi si, ora sto guardando il bicchiere mezzo pieno. Tu sei il bicchiere mezzo pieno, la mia speranza. E non lo dico tanto per creare l'atmosfera adatta, ma perché tu sei la prima ad avermi fatto ricordare qualcosa. Tu sei davvero la mia speranza.»

Sorrido contagiosamente così da vedere per la prima volta un po'  di luce sul suo viso. Rimane in silenzio qualche secondo per poi spingersi verso di me.
Sfiora con il suo naso il mio e sento i nostri respiri che si intrecciano.
Chiudo gli occhi e vengo percosso da un brivido. Qualcosa mi passa per la mente veloce come un flash, ed è quasi come se mi si diffondesse in tutto il corpo.
«Cole...»
Lili allontana leggermente il suo corpo dal mio per poi rivolgere lo sguardo verso la porta da cui intravedo a malapena mia madre.
«è tutto ok?»
«si tutto risolto»
Dice Lili allontanandosi del tutto da me facendomi sentire la voglia di averla più vicina.

«perché non restate qui questa notte? È molto tardi e ho delle stanze disponibili»
Lili annuisce al posto mio facendo comparire sul viso di mia madre un sorriso a trentadue denti.
«bene, vado a sistemarvi i letti.»
Dice poi rientrando.

«da quando prendi le decisioni al posto mio?»
«volevo solo rendere tua madre felice dopo tutte le brutte notizie che le abbiamo appena dato. E poi, questa è stata la tua casa d'infanzia... ci sono molti ricordi qui.»
«Lili, sai che quello non deve essere l'obiettivo di tutta la mia vita...»
«ok... mi dispiace.»
Dice abbassando lo sguardo.
Alzo gli occhi al cielo e poi mi incammino verso la porta prendendola per mano.

«resto solo se facciamo un bagno in quella piscina» dico avvicinandola a me ma si sofferma. Mi giro a guardarla e noto che mi sta rivolgendo uno sguardo confuso e perplesso.
«ok... stavo solo scherzan...»

«come sai che hai la piscina?»

Continua...


GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now