Venti

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Sono già iniziate le riprese della seconda stagione. È successo tutto cosi in fretta, sembra ieri che mi hanno chiamata per il ruolo di Betty, che quel ladro mi abbia rubato la borsa e così io ho incontrato Cole, che ho conosciuto Mads e Cami.

Ora ho l'agenda sempre più piena di impegni, tra book fotografici,  interviste e le riprese il mio tempo libero non è più come quello che avevo prima.
Passo anche meno tempo con Cole, anche se lavoriamo insieme ancora nessuno sa della nostra storia quindi in compagnia siamo solo...amici.

So che a Cole piacerebbe dirlo in giro, lo vorrei anche io, sarebbe bellissimo andare in giro insieme senza preoccuparsi che qualcuno ti stia facendo una foto o ti veda mentre vi tenete le mani. Però ho paura che se dovesse succedere qualcosa tra di noi sarebbe un bel casino, spiegarlo alla gente, gente che magari neanche ci crederebbe. Non dico che sento che tra poco finirà, anzi in questo momento mi sento benissimo con lui ma preferisco aspettare...

Curiosi come sono i fan prima o poi riusciranno a provare che tra me e Cole ci sia qualcosa, certo lo dicono già milioni di persone ma nessuno ne ha la certezza. Però non ho paura che accada anzi, quando accadrà sarà il momento giusto per venire allo scoperto.

Qualcuno bussa alla porta della roulette e tutti i miei pensieri svaniscono. Deve essere lui.
Mi alzo in piedi e corro ad aprire.

«hey Cami...»
«Lili, volevo solo dirti che tra dieci minuti tocca a noi.»
«ok, mi preparo»
Detto questo Cami, nei panni di Veronica fa dietro front, cosa che faccio anche io subito dopo ma al contrario suo io mi ritrovo davanti Cole.

«wow sei corsa fuori alla velocità della luce. Ti aspettavi fossi io?» mi chiede con un sorriso malizioso.
«devi smetterla di fare cosi...»
«cosi come?»
Dice ridacchiando e avvicinandosi.
«apparire alle mie spalle come un vampiro...»
Lui appoggia le mani sui miei fianchi.
«Cole... potrebbe vederci qualcuno»
Sussurro ma senza allontanarmi.
«allora fa un passo indietro»
So cosa sta facendo. Mi sta provocando. E il suo modo di provocare è guardarti con aria di sfida ma essere allo stesso tempo dolce... questa cosa mi fa dannatamente impazzire.

Mi guardo attorno, per ora non c'è nessuno, poi torno a fissare lui che ormai mi ha completamente circondato i fianchi con le braccia e stretto sempre di più a se. Non che io mi stia lamentando, non riesco neanche ad indietreggiare e non per colpa sua, è proprio il mio corpo che si rifiuta di farlo. Sposta gli occhi da me alla roulette come per chiedermi se mi va di entrare.

Io dovrei prepararmi, ma pensandoci bene, Betty è già pronta.
«ho solo dieci minuti»
Lui sorride e corre dentro come un bambino che chiede qualcosa alla mamma e lei dice si. Mi scappa un sorriso e decido di seguirlo.

Chiudo la porta della roulette e mi sembra di avere un deja-vou, niente di strano d'altronde è diventata un'abitudine per noi durante le pause.
È uno dei pochi momenti liberi che possiamo passare insieme.
Lui si è gia appostato sul divanetto e mi siedo sopra le sue gambe avvolgendo le braccia intorno al suo collo poi appoggio la fronte nella sua spalla.

È cosi bello essere così vicina ad una persona da poter sentire il suo odore, stringere la sua maglietta tra le tue mani perché sai che puoi farlo solo tu, solo tu puoi riconoscere il suo profumo, solo tu puoi ricordartelo, solo tu puoi sentire quel senso di vuoto, di solitudine quando lui non è con te, quando non senti più il suo profumo. Vuol dire che vuoi davvero bene a quella persona, che la ami.

Alzo d'improvviso la testa e incontro la sua espressione confusa ma mai confusa quanto la mia.
«che c'è?»
«niente... stavo solo pensando ad una cosa»
Continuando a guardare un punto fisso nel vuoto riappoggio la testa sulla sua spalla.
Amore. Dicono tutti che è una parola così grande, e poi viene usata subito senza neanche sapere cosa sia.

Io non lo so davvero. Se ho mai provato questo sentimento, se lo sto provando ora. Io e Cole non ci siamo mai detti ti amo. Eppure di tempo ne è passato. Forse lui mi ama ma ha paura di dirmelo perché potrei non ricambiare. O forse non mi ama. Oddio ed ecco che tornano i miei complessi mentali. Sono cose che si dovrebbero capire a diciassette, diociotto anni. Non venti o ventuno.

È anche vero che la mia vita sentimentale è stata un po' ristretta in questi anni. Non posso di sicuro dire di amare i ragazzi con cui sono stata. Perché è stato così facile per Betty e Jughead? A volte vorrei essere il mio alter ego se solo vivesse una vita da normale adolescente.
In questo momento io e Cole stiamo indossando i loro vestiti. Con la mia iconica coda di cavallo e il suo iconico berretto.

Ormai anche i vestiti di jughead hanno l'odore di Cole ed è più facile recitare con lui in questo modo. Non so se due persone che si amano starebbero qui come noi, a passare questi dieci minuti abbracciati o farebbero altro (ci siamo capiti).

Ma in questo momento non voglio pensarci perché io sto bene così, con lui, qui, ora. E forse amore significa questo, stare bene l'uno con l'altro, sentire la mancanza l'uno dell'altro, sentirsi vuoti quando l'altro non c'è e sentirsi vivi quando ti sta vicino.
Alzo la testa incrocio i suoi occhi, i suoi dannatissimi occhi dove potrei perdermi per ore. Gli do un piccolo bacio a stampo. Poi uno un po' più lungo.

«a cosa lo devo?»
«a quel ladro che mi ha rubato la borsa...»
Mi sorride e mi fa mettere a cavalcioni su di lui, dopo un altro bacio fissa l'orologio.
«manca un minuto»
«oh cazzo» mi alzo e sistemo la coda di cavallo.

Intanto Cole guarda se fuori c'è qualcuno, via libera ma prima di uscire si ferma.
«domani, ore undici a casa mia ti passo a prendere.» Detto questo scompare dandomi un bacio sulla guancia senza darmi il tempo di rispondere. 

Non sono mai stata a casa sua, ci saranno anche i suoi? E suo fratello? Qualche parente? Non so... ma ora ci faccio poco caso, devo muovermi.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now