Cinquantotto

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Raggiungo le scale mobili e in quel momento il telefono squilla per la seconda volta. Sto per guardare se è di nuovo Mads ma non faccio in tempo ad alzare il telefono che un uomo di fretta mi viene addosso.
Casco a terra insieme alla mia valigia che si apre facendo cadere tutti i vestiti a terra.

«hey! guarda dove cammini!»
Gli grido mentre questo corre via senza nemmeno chiedermi scusa.
Di fretta inizio a rimettere tutti i vestiti nella valigia pregando che nessuno mi disturbi o mi riconosca.
Intanto il telefono smette di squillare.

Una volta raccimolate tutte le mie magliette ne prendo una, l'ultima rimasta a terra e faccio per rimetterla nella valigia ma mi blocco improvvisamente pervasa da un brivido. Non ricordavo di avercela messa, la maglietta di Cole.

*flashback*

Piego tutte le magliette mettendole in valigia. Poi mi sfilo quella che ho addosso e faccio per posarla ma Cole mi blocca.

«è la mia maglietta quella?»
«Mh... si?»
«quella maglietta per me è come il cappello per Jughead.»
Ridacchio...
«esagerato...»
«dico davvero»
«beh jughead non darebbe mai il suo cappello a Betty»
«ti sbagli, lo farebbe. Ma solo a Betty»
«e come fai ad esserne certo?»
«è il mio personaggio, mi immedesimo in lui. Hai mai notato che le maggior parte delle volte che è senza quel berretto è quando è con Betty?
Questo perché lui si sente a suo agio con lei, sa che può essere se stesso indipendentemente da come lo vede lei e non da come lo vedono gli altri. E per un tipo come lui, aprirsi così tanto è un segno di vero amore.»

Rimango immobile a guardarlo. All'inizio lo avrei preso in giro ma più andava avanti più la cosa mi colpiva e ora sono rimasta a bocca aperta.

«d'accordo poeta, dopo questo ti ridò la maglietta» dico porgendogliela.
«tienila. Voglio che tu sappia che mi fido di te e che ci tengo tanto da lasciartela. Ma ti avverto deve tornarmi!»

Gli faccio un sorriso a trentadue denti infilandola di nuovo nella mia valigia e gli salto addosso.
«te la ridarò solo se oserai lasciarmi... anzi, se lo farai prima la brucerò e poi ti porterò la cenere.» sussurro sulle sue labbra prima di soffocare la sua risata con un tenero bacio.

Fisso quella maglia tenendola stretta in mano. Senza volerlo me l'avvicino al viso tanto da sentire il suo odore. È per questo che la tenevo. Anche quando lui non c'era la mettevo per dormire come se fosse li con me, la mettevo dopo la doccia perché mi sta così grande da arrivarmi quasi fino alle ginocchia. La mettevo perché mi stava così larga che Cole poteva facilmente passare le sue dita sulla mia pelle come se non indossassi niente provocandomi quei brividi su tutto il corpo.

La mettevo perché Cole amava quella maglietta. E quindi il solo pensiero di avere una parte importante di lui addosso mi faceva star bene. Ma non posso semplicemente andarmene portando con me parti di una persona.

«mi scusi? Sta occupando il passaggio»
Alzo lo sguardo, una donna in divisa davanti a me mi guarda in modo strano.
«si... mi scusi ora vado» dico alzandomi in piedi.
«se deve prendere il volo per LA allora dovrebbe sbrigarsi... parte tra dieci minuti»
Guardo confusa l'ora sul telefono.
«Merda»

*Cole's pov*

«dovresti riposarti... l'intervento è stato davvero pesante, è meglio se non ti agiti ora»
Mi dice la dottoressa una volta finito di visitarmi.
Annuisco leggermente e mi appoggio con la schiena alla parete.

«qualcuno oltre a voi sa che sono qui?»
Chiedo a Mads cercando di pensare a altro che non sia Lili.
«no, era notte quando hai fatto l'incidente, nessuno ti ha visto. E stando ai social stanno ancora tutti fantasticando sulle fuga romantica di te e Lili alle Hawaii»
Sorride.

«non capisco...» interviene Allison.
«perché ti ha lasciato? Insomma a quella festa era distrutta perché voleva tornare con te...»
Cerco di ricordare ma più mi sforzo più la mia teste inizia a far male.
«io... non posso più stare qui»
Dico cercando di alzarmi dal letto.

«woh woh woh... dove pensi di andare? Sei stato appena sottoposto ad un intervento a cui sei uscito vivo per miracolo quindi non provare a muoverti da questo letto finché non ti sarai del tutto ripreso»
Mi rimprovera Allison.

«io sto bene, ma non riesco più a rimanere sdraiato qui, voglio solo prendere un po' d'aria.»
«vuoi un po' d'aria?»
Dice andando verso la finestra.
«ecco qua»
Dice spalancando quest'ultima.
Rivolgo a Mads un'occhiata veloce come una richiesta d'aiuto.

«oh no, sto dalla parte di Allison. Non hai sentito cosa ha detto la dottoressa? Devi riposare.»
«potete almeno andarmi a prendere un caffè?»
Chiedo esausto.
«così che tu possa scappare e farti riconoscere da tutti? Oh Cole l'intervento ti ha fatto diventare più stupido per caso?»
«ah ah... divertente. Ma non mi serve la babysitter quindi...»
Faccio per alzarmi.
«Se Lili fosse qui tu le daresti retta...»
Si lamenta.
«beh ma lei non c'è.» dico alzando la voce.
«mi ha lasciato! Se ne è andata!»

Le ragazze mi guardano perplesse. Quasi stupite dalla mia reazione.
«io potevo morire! E lei non c'era! Se ne è andata, ha preso un'aero e se ne è andata come se non fosse successo niente!»
Gli occhi diventano lucidi.
Apro la bocca per urlare qualcos'altro ma quello che mi esce è solo un:
"Sono arrabbiato".

Prendo fiato e mi guardo intorno.
Sono arrabbiato. Sono molto arrabbiato.
«l'ho lasciata io... pensando di proteggerla e ora è lei che mi ha lasciato. E io, io sono arrabbiato con me per questo ma lei, lei mi ha abbandonato e io avevo bisogno di lei. Non si scappa così! Non si lascia una persona che ami perché hai paura!»

«Cole ti devi calmare ora, hai appena fatto un interv...»
«non dirmi di calmarmi!»
La testa mi esplode di emozioni contrastanti e le gambe iniziano a tremare. Mi guardo intorno velocemente e afferro il carrello con sopra qualche cartella clinica scaraventando tutto a terra.
«Cazzo!» urlo tirandogli un calcio come se potesse calmarmi.

«Cole...» cerca di calmarmi Mads ma faccio un passo indietro portandomi le mani alla testa. Ora le ragazze mi guardano spaventate e preoccupate.
Sento gli occhi farsi lucidi e il respiro sempre più pesante. Stringo le mani alla testa cercando di calmare l'imminente dolore.

«non mi sento bene.»
Sospiro.
Incrocio lo sguardo perplesso delle ragazze che però sembrano guardare da un'altra parte. Più precisamente dietro di me.

«Cole...»
Rimango immobile.
"Quella voce...È la mia immaginzione".
Lei non è qui, se ne è andata.
Ripeto mentre mi percorre un brivido. Tengo gli occhi chiusi, le mani strette alla testa, la mascella serrata come se avessi paura di girarmi.
Poi mi giro lentamente ed è tutto così veloce. Lei in piedi di fronte a me, i suoi occhi ormai rossi per le troppe lacrime che mi fissano senza trasmettere alcuna emozione.

Mi porto due dita al naso senza dire niente, senza distaccare lo sguardo da lei pensando che sia ancora la mia immaginazione. Poi allontano le dita sporche di sangue abbassando lo sguardo e stropicciando gli occhi.
Non è mai buon segno vedere sfuocato. Non è mai un buon segno quando ti esce sangue dal naso. Rialzo lo sguardo e cerco subito i suoi occhi.

«non mi sento bene»
Sussurro dopo averli trovati per poi perderli di nuovo. Nello stesso buio che mi aveva tenuto compagnia durante il coma.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now