Ventotto

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Oggi è il 23 Dicembre.
Mi trovo ancora a letto nel mio appartamento, nonostante sia mezzogiorno e non abbia per niente sonno. Fisso lo schermo del telefono, in particolare la chat con mia madre.

"Ciao Lili. Manchi alle tue sorelle, vorrebbero che tu venissi a trovarci. Ci farebbe piacere festeggiare il natale insieme, se vuoi puoi portare il tuo ragazzo."

Ebbene si, questo è il primo messaggio che mi scrive dopo due mesi.
"Manchi alle tue sorelle"
Nemmeno il coraggio di dire che le manco. Non so se andarci, non che io abbia altri impegni ma non sono più così legata alla mia famiglia, certo amo le mie sorelle ma con i miei genitori non sono in ottimi rapporti.

La suoneria del mio telefono mi riporta alla realtà. Sullo schermo appare la scritta: "Cole♡"
«hey»
«hey, allora hai deciso cosa farai questa vigilia?»
Ora che ci penso, degli impegni ce li avevo.
«verrai dai miei o Allison?»
«veramente... ho ricevuto un messaggio da mia madre. Dice che vuole che io li vada a trovare»

Sembra stupito quanto me.
«davvero? Beh ci andrai no?»
Non posso chiedergli di venire con me, lui ha la sua vita, la sua famiglia.
«credo di si...»
«Rivedrai le tue sorelle e i tuoi dopo tanto ormai...»
«si...» il mio tono di voce non è particolarmente euforico.
«qualcosa non va?»
«no io... va tutto bene è solo che, non lo so, ho come la sensazione di essere di troppo in quella casa. Non si sono mai fatti vivi e..»

«hey, andrà bene. Forse domani sarà l'occasione giusta per parlare con loro. Sono sicura che ti vogliono un gran bene e magari accadrà il miracolo di Natale!»
Sembra un bambino quando lo dice.
«d'accordo ci vado...»
Normalmente dovrei concludere con un "ti amo" ma quando mai io sono normale?

«ok allora... ci sentiamo dopo» fortunatamente dopo infiniti secondi che provo a trovare la risposta adatta mi saluta prima lui.
«a dopo» concludo io.

Dato che non ho fame decido di scendere dal letto e uscire per compare un regalo per Tess, uno per Chloe e uno per i miei genitori anafettivi. 
Mi incontro con Allison per una cioccolata calda e le racconto della situazione, anche lei mi rassicura.

Quando ho finito di fare regali un pensiero mi attraversa la testa.
Rivedrò i miei amati cani!
Se prima non ero convinta ora lo sono al 100%. Mi mancano da morire.

***

24 dicembre.
La neve scende a ritmo della canzoncina Jingle Bells proveniente dalla radio mentre vengo cullata dall'aria calda dell'auto. Gli alberi di natale, le luci e le decorazioni mi riempono il cuore di gioia. Ogni tanto afferro un biscotto al cioccolato che ho appoggiato nel sedile del passeggero e sorrido nel vedere i bambini che corrono per le strade con gli slittini. Le suore che cantano canzoncine di natale mente un uomo vestito da Santa Claus suona la chitarra offrendo cioccolatini ai passanti che ridono e sono tutti felici.
Ah che bella giornata!

Ci avete creduto? No perché in realtà è una giornata di me...
Qualcuno suona il clacson dell'auto.
Come stavo dicendo, è proprio una giornata di m...
Ancora una volta il clacson, poi due.
«è verde!» sento urlare dietro di me.
Alzo lo sguardo verso il semaforo, oh già è verde. Parto lentamente facendo finta di niente.

Come stavo dicendo la giornata non poteva iniziare peggio, non nevica ma le strade sono ghiacciate, non c'è nessuno per strada tanto meno i bambini, le decorazioni sono invisibili e come sottofondo ci sono i rumori delle auto. È freddo, il riscaldamento non funziona, ho finito i biscotti e sono in ritardo. Questo è il karma che mi dice che ho fatto la scelta sbagliata.

Arrivo a destinazione e afferro la busta dei regali che mi sorprendo non aver dimenticato a casa. Suono il campanello e vengo accolta da mia sorella Tess.
«Tess!» lancio la busta e l'abbraccio, dal corridoio spunta la testa di Chloe che abbraccio subito dopo.

«mi siete mancate tanto!»
Mi stacco dall'abbraccio e vedo mia madre, mi sorride e viene verso di me. Immagino per abbracciarmi e invece va a chiudere la porta di casa. Non ci rimango troppo male infondo me lo aspettavo.

«allora, sei venuta da sola?»
Mi chiede mentre ci incamminiamo in sala da pranzo.
«si, Cole st...» mi blocco quando vedo venire verso di me due palle di pelo.
Mi abbasso e inizio a coccolare i miei cani sorridendo come un ebete. Quando poi mi rialzo guardo il tavolo apparecchietto per sette persone.

«abbiamo due ospiti?» dico rivolgendomi a mia madre.
«Lili.»
Alzo lo sguardo e vedo mio padre, fa un grande sorriso e corre ad abbracciarmi. Ok, questo non me l'aspettavo ma ne sono felice.

Ci sediamo tutti a tavola e inizio a parlare con le mie sorelline mentre la mamma ci serve la cena.
Sembra stia andando tutto per il meglio, fin troppo...
Non va bene, quando è cosi sono sicura che sta per succedere qualcosa, qualcosa che rovinerà l'intera serata.

Ricevo un messaggio. È Cole.
"Come sta andando?"
"Per ora tutto bene. Fin troppo. Ho paura"
So di essere ridicola ma se non posso esserlo con il mio ragazzo allora con chi altro?
"Andrà tutto bene, per qualsiasi cosa chiamami"
Sto per rispondere ma vengo costretta a togliere il telefono:

«allora Lili... come sta Allison?»
Mi chiede mia madre.
«molto bene»
Vorrei tagliare corto. Possibile che gli interessi più della mia migliore amica che di me?
«invece tu ti trovi bene con il cast?»
Mi chiede poi mio padre.
«si, molto bene.»
Inizio a parlare di come mi sono trovata e di come mi diverto con loro e mio padre sembra interessato per davvero mentre mia madre si limita a sorridere.

Se c'è una persona da cui ho ereditato la capacità di recitare quella è mia madre, quindi capisco quando un sorriso è falso.
Suona il campanello e mia madre sembra sollevata che siano arrivati gli ospiti. Si alza e va ad aprire.

Forse per questa volta la serata procederà bene e anche domani. Basta che ignoro i tentavi di mia madre di essere gentile e mi concentro più su le mie sorelle e i miei cuccioli.

Inizio a discutere con Tess della stanza che mi hanno riservato per questa notte, discussione che viene interrotta dalla voce di una donna molto famigliare che fa il suo ingresso nella stanza.

Ha corti capelli castani e indossa un vestito verde, le lentiggini le caratterizzano il viso ormai rovinato dalle rughe della vecchiaia. Appena entra nella stanza saluta mio padre e ci rivolge un rapido sorriso. Quando si gira poi verso di me, qualcosa nel mio cervello deve andare in tilt, i suoi occhi incontrano i miei e io so di averli già visti. Quegli occhi. In quel momento vedo mia madre che accoglie il secondo ospite.

Appena fanno il loro ingresso nella sala sento che mi manca il respiro, e se ora non fossi seduta probabilmente sarei già svenuta a terra.
I miei occhi incontrano niente di meno che quelli di Fabian e la prima cosa che mi viene in mente di fare è digitare il numero di Cole come se stessi digitando il 911. Peccato che io non riesca a muovermi.

Continua...

        

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora