Trentasei

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Usciamo dalla nostra stanza, il corridoio è vuoto e silenzioso. Camminiamo lentamente sul tappeto felpato fino a raggiungere le scale.
Il fatto che non ci sia nessuno in giro nemmeno nella Hole dell'hotel è inquietante.

«se sbucano le sorelline di shining io mi metto a urlare»
Mi sussurra Cole all'orecchio.
Sorrido ma gli faccio segno di fare silenzio.
Potrebbe esserci qualcuno dietro al balcone della Hole solo che non riesco a vedere. Striscio attaccata al muro fino a raggiungerlo, poi mi abbasso e inizio a gattonare sotto il balcone per non farmi vedere.

Una volta passato salto in piedi e mi giro verso Cole. Mi accorgo che è in piedi e mi sta guardando tranquillo.
«tu lo sai vero che non siamo in un film degli 007...»
«shh»
«Lili, questa è la Hole... Non è vietato starci. In più» dice abbassando la voce.
«La piscina si trova all'aperto.»
Dice indicando la porta principale

Non ci avevo pensato.
«mi stai rovinando tutto il divertimento. E fuori ci saranno sicuramente le guardie.»
Dico incrociando le braccia sembrando una bambina.
Lo sento sbuffare.
«ok, proviamo ad andare giù di quà»
Sorrido.
«ma se domani troviamo su Twitter o Instagram: Cole Sprouse e Lili Reinhart arrestati alle Hawaii do la colpa a te...»
Detto questo mi supera e scende le scale.

Mi sento una dodicenne ribelle, cosa che non sono mai stata quindi è tutto nuovo per me. Continuo a comportarmi come un agente segreto in missione mentre Cole cammina con tutta la calma del mondo e sorride guardandomi con una madre guarda il figlio giocare con le bambole.

Raggiungiamo un corridoio molto lungo che a differenza di quello ai piani di sopra è immerso nell'oscurità.
L'unica luce è quella che entra dalla finestra in fondo al corridoio.
Iniziamo a camminare leggendo i cartellini sulle porte.

"Sala Massaggi"
"Spa"
"Idromassaggio"
"Doccie"
Finche non vediamo la scritta:
"Uscita" e vicino una freccia: "piscina" su una porta scorrevole.
Sto per aprirla ma vengo pervasa dal panico.

«e se c'è l'allarme?»
«scappiamo»
La risposta di Cole non mi tranquillizza affatto ma decido di aprire la porta quando vengo assalita da un'altra paranoia...
«e se ci sono le telecamere?»
«scappiamo»
«ah ah divertente...»
«lo avevi detto tu che sarebbe stato divertente ricordi?»
Lo ignoro e metto la mano sulla maniglia...
«potrebbe essere chiusa a...»

Cole non mi lascia finire la frase che apre la porta e mi spinge fuori
Ah, era così facile?
Una volta fuori mi accorgo che siamo a dieci passi dall'entrata.
«potevamo semplicemente uscire dall'hotel e fare due metri a piedi»
Si lamenta Cole sbattendosi la mano in fronte.

Lo prendo per mano e camminiamo sulla ghiaia bianca verso il sentiero pieno di luci blu provenienti dal pavimento. Ai nostri lati ci sono delle aiuole perfettamente curate che ci conducono finalmente alla nostra meta.

La piscina è illuminata da delle luci blu che provengono da sott'acqua e da dentro una grotta artigianale. Raggiungo il bordo e mi guardo intorno.
«allora, lo facciamo?»
Chiedo voltandomi verso Cole.
Lui mi raggiunge e guarda il fondo della piscina.
«è un po' alto per una che non sa nuotare»
Mi ero dimenticata di questo mio inutile difetto.

«Va bene, vorrà dire che mi terrò questi vestiti addosso e...»
Non mi lascia finire di parlare e si sfila la maglietta e i pantaloni per poi buttarsi in acqua.
Rido e quando torna a galla ride anche lui.
È bello vedere il suo sorriso mentre i capelli bagnati gli cadono sul viso sgocciolando.

Mi sfilo la maglietta presa in prestito da Cole, inalando ancora il suo profumo, i pantaloncini e mi siedo al bordo della piscina, Cole si avvicina a me posizionandosi tra le mie gambe e mettendo le mani sui miei fianchi.

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora