Cinquantasei

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«hey mamma...»
Chiamo mia madre al telefono cercando di fare una voce felice.
«mi chiedevo se posso venire da te per un po'... mi mancate»
Dico piegando l'ultima maglietta da mettere in valigia.
Con una mano prendo il telefono che avevo appoggiato tra la spalla e l'orecchio e con l'altra mi asciugo le ultime lacrime.

«ok, grazie mille... prendo l'aereo delle 8:00»
Dico agganciando.
Si, sto scappando. Sono una codarda e un'egoista potete dire tutto quello che volete, ormai non mi tocca più niente.

Per un attimo valuto l'idea di tornante in ospedale ma mi costringo a scacciare quel pensiero dalla testa e a chiudere la valigia. Ignoro il telefono pieno di chiamate di Allison e Madelaine, non voglio rispondere perché non so come dire loro che sto partendo e soprattutto ho paura che mi dicano qualsiasi cosa di Cole. Che si sia svegliato e che voglia parlarmi, oppure che l'intervento sia andato male. Non ce la farei, non ora.

Prendo il giacchino e faccio per uscire dalla stanza ma mi fermo e mi volto un'ultima volta a guardare il letto disfatto.

*flashback*

«alla fine cosa è successo con quel ragaz...»
«Lili ti prego sono le tre di notte»
Dice Cole rigirandosi sul letto sbuffando.
«hey sto parlando con Ali di una cosa seria» lo rimprovero.
«puoi almeno parlare a bassa voce?»
«e va bene. Ali, stavamo dicendo...»
Lo vedo coprirsi la testa con il cuscino.
«ci sto provando!»
Gli dico togliendogli il cuscino da sopra la testa.

Lui mi guarda arrabbiato ma pur sempre lo sguardo dolce e assonnato.
«ok, ora chiudo»
Mi ringrazia con sarcasmo e posa le testa sul cuscino.
«Allison devo chiudere ma ti richiamo dom... cosa ha fatto Christian!???»
Cole mi prende il telefono dalle mani esasperato.
«Allison sono Cole... volevo gentilmente chiederti di andare a dormire perché non so tu ma io e Lili abbiamo avuto una serata lunga e soddisfacente se sai cosa intendo quindi ti prego lasciami dormire.
Ah e comunque Christian si comporta così perché gli piaci! Buonanotte»

Detto questo chiude la linea e mi ripassa il telefono soddifatto.
Scoppio a ridere a gli tiro una cuscinata. Lui brontola qualcosa e poi mi afferra per la vita portandomi sotto di lui.
«non riesco a muovermi»
Gli dico tra una risata e l'altra.
«è questo il punto»
Dice lui con la testa appoggiata sul mio petto.
Decido di dargli tregua e avvolgo le braccia intorno al suo collo.
«ti amo.»
«ti amo»

Mi mordo il labbro scacciando quel ricordo dalla mia testa e chiudo la porta alle mie spalle. Passo davanti alla cucina e mi fermo a guardarla nostalgicamente.

*flashback*

«faccio la pizza.» dico andando in cucina.
«oh no, sei un casino a cucinare.»
Mi giro sorpresa.
«non è vero!»
Cole scoppia a ridere.
«si è vero.»
«voglio andare in italia.. Voglio la pizza italiana» dico incrociando le braccia.
«ti ci porterò»
«davvero?»
«ovunque vorrai andare ti ci porterò...»
«che ne dici delle Hawaii prima?»
«ti porterò alle Hawaii»
Dice avvicinandosi dandomi un bacio sulla fronte.
«sono ancora arrabbiata»
Dico con il broncio.
«ti porterò in Mexico»
Dice scendendo con i baci sulla guancia.
Il broncio piano piano va via.
«ti porterò a parigi»
Dice scendendo fino al collo.
«e un giorno ti porterò in italia»
Dice concludendo con un bacio a stampo.
Faccio un piccolo sorriso.
«ma per ora... ti porto nella camera da letto»
E un secondo dopo mi prendo in braccio, e io scoppio a ridere stringendomi a lui.

Ci sono così tanti ricordi in questa casa e mi sbrigo a uscire da lì prima di scoppiare di nuovo in lacrime.
Scendo le scale del palazzo e corro verso l'auto di fretta per evitare di farmi tornare in mente altri ricordi e.... troppo tardi.

*flashback*

«dove sono finiti tutti?»
Mi chiede Cole uscendo dalla piscina.
Ci troviamo a casa di Camila, più precisamente nella villa dei suoi genitori. Prima eravamo io, Cole, Kj, Charles, Casey, Mads e Ashleigh nella sua villa con la piscina ma al momento sono tutti andati ad aiutare Cami a preparare la cena lasciandoci, così, da soli.

Mi tolgo gli occhiali da sole e mi alzo dal lettino su cui stavo prendendo il sole e mi avvicino ai bordi della piscina. Cole esce dall'acqua sedendosi accanto a me.

«Grazie per avermi portato alle Hawaii»
«e di cosa... alla fine è successo un casino» dice mantenendo lo sguardo basso.
«beh almeno non ci siamo annoiati»
Cerco di sdrammatizzare.
Lui sorride.
«soprattutto tu, con tutte quelle ragazze... e quella Lea»
Dico a bassa voce ma sono consapevole che mi abbia sentita.

«vado ad aiutare Cami»
Dico alzandomi e faccio per fare un passo avanti ma lui mi blocca afferrandomi il braccio.
«E questo cos'era?»
«cosa?»
«non fingere di non saperlo»
Sorride.
«sei ancora gelosa?»
«cosa? No!»
«si, sei ancora gelosa perché ci ho provato con quella Lea alle hawaii»
«allora lo ammetti!»
«si, ma ammetto anche che l'ho fatto perché ero geloso di te e Kai e volevo che tu fossi gelosa di me e lei»

Lo guardo sorpresa da tutta quella sincerità e anche un po' rallegrata dal pensiero di Cole, geloso di me.
Dovrei dirgli che anche io lo ero ma mi limito a spingerlo nella piscina.

Le cose però non vanno come previste.
Cole mi prende le braccia e rigira la situazione. L'unico motivo per cui non sono ancora caduta in acqua è perché lui mi sta tenendo per le mani.

«Cole! Non provare a lasciarmi! Sai che non so nuotare!»
«ammetti che eri gelosa?»
«questa storia è ridicola, non abbiamo dodici anni!»
«appunto»
Dice facendo scivolare le mani piano piano.
«ok! Ok! Lo ammetto! Ero gelosa!»
Chiudo gli occhi e un secondo dopo mi ritrovo tra le sue braccia.
«hey, non c'è niente di male lo sai?»
«non farlo più. avevo paura che mi avresti lasciato andare»
«anche se ti avessi lasciata mi sarei buttato subito dopo»

Dice tenendomi stretta a sé.
«Non intendo quello. L'idea che tu possa lasciarmi andare e essere felice con qualcun altro mi fa male. E non voglio più soffrire. Non voglio che tu ti dimentichi di me perché se lo fai allora io non avrò nessun altro. Nessuno che mi difenda, che mi dica che sono bellissima quando dormo, nessuno che mi tenga stretta in acqua senza prendermi in giro perché ho paura di affogare. Si, sono gelosa e lo sarò ogni volta che mi sentirò minacciata, che sentirò te lontano da me, ogni volta che sentirò le tue mani scivolare via dalle mie, perché senza di te affogherei, quindi tienimi stretta e imparami a nuotare.»

Percepisco lo sguardo sorpreso di Cole, non si aspettava che la mettessi così drammaticamente. Ma non mi giudica, anzi mi stringe più forte a se.
«ti prometto che ti terrò stretta a me sempre, non ti lascerò mai andare. Se affoghi tu, affogo io.»

Stringo forte il volante tra le mani mentre guido verso l'aeroporto. Passo con il rosso senza accorgermene ignorando i clacson delle auto, la suoneria del telefono, e tutti i ricordi più dolorosi. Respingo via tutto quello che mi torna in mente e mi sento come prima.

Non come prima dell'incidente, come prima che conoscessi Cole. È come se avessi riattivato il mio meccanismo difensivo, che mi impedisce di provare emozioni e respingere tutto ciò che possa farmi male. Come se ci fosse un pulsante dentro di me che controlla le emozioni e io l'avessi semplicemente premuto.

E così cammino dritta per la strada rinchiusa nel mio mondo sommerso, affogando lentamente poiché ormai non c'è più nessuno che mi tenga stretta a galla.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now