Cinquanta

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Rigiro i miei pancake sulla padella. Il rumore del fuoco e l'odore dell'impasto mi tengono concentrata sui fornelli.
Poi percepisco delle mani sulla mia vita. Non mi giro ma sorrido senza farmi vedere.

La sottile camicia che indosso mi separa dal suo contatto con la mia pelle. Con una mano poi, mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sento le sue labbra più vicine ad esso.
«buongiorno»
Mi sussurra.

In quel momento faccio per girarmi ma d'improvviso tutto sparisce. Le sue mani sulla mia vita, l'odore dei pancake e il suono dei fornelli viene sostituito da un rumore assordante. Come un ronzio nelle orecchie. Stringo i denti e gli occhi attappandomi le orecchie.
Poi si ferma tutto e un secondo dopo quello che sento è il suono della sirena dell'ambulanza.

Apro gli occhi e mi ritrovo in un parcheggio illuminato dalle luci del 911 e da un lampione su cui è schiantata un auto. Sembra l'auto di Cole. Faccio qualche passo indietro spaventata finché un uomo dell'ambulanza mi ferma.
«Cole?»
Mi giro di scatto e rimango delusa nel vedere che non è lui.
«è colpa tua»
Mi dice.
«cosa?» chiedo confusa
Mi indica l'ambulanza sulla quale stanno caricando una barella con un ragazzo sopra.

Mi avvicino per vedere meglio e rabbrividisco riconoscendo quei folti capelli neri. Inizio a correre verso l'ambulanza che si allontana sempre più da me, un'ambulanza con le sirene ormai spente.

Mi alzo di scatto con il fiatone e la pelle sudata. Stringo forte le lenzuola del letto tra le mie mani.
«un altro incubo?»
Quella voce mi fa tirare un sospiro di sollievo. Annuisco e mi rimetto a letto.
Percepisco lo sguardo di Cole su di me
«cosa hai sognato?»
«...Non me lo ricordo»
«ok... sono le 9:00, vuoi fare colazione?»
Annuisco. Cole si alza dal letto infilandosi una maglietta grigia e passandosi una mano sul ciuffo nero.
«pancackes?»
«no! Cioè, non mi vanno molto ora»
«ok» dice un po' perplesso per poi abbassarsi per darmi un bacio sulla fronte.

Dopo colazione ho bisogno di una doccia. Sotto l'acqua lavo via il sapone strofinando forte sulla pelle come se stessi lavando via tutto. Ogni mio pensiero negativo. È passato ormai un mese dalle vacanze alle Hawaii e più ci penso più sfrego forte sulla mia pelle. Da allora è tutto così monotono. Non saprei dire se le cose vanno meglio o peggio. Quando esco dalla doccia mi guardo allo specchio e noto di essermi fatta dei veri e propri graffi. Mi vesto velocemente, ho bisogno di uscire un po', per distrarmi.

Chiamo Allison e le dico di incontrarci in un fast food. Pranziamo insieme e il resto della giornata lo passiamo in un bar a chiacchierare. Quello che Allison mi racconta non mi interessa poi così tanto ma mi costringo di ascoltarla, un po' per buona educazione, un po' per provare a distrarmi.
I miei pensieri svaniscono dalla mia mente solo per qualche minuto, quando qualcosa attira la mia attenzione. La voce di una donna nella piccola tv che trasmette il telegiornale mi costringe a spostare la mia attenzione su di essa.

«l'incidente accaduto questa notte alle ore 02:30, ha coinvolto un ragazzo è una ragazza, entrambi ubriachi sono andati a sbattere con l'auto, il ragazzo trasportato d'urgenza in ospedale in situazioni critiche ha...»
«Lili? Lili!?»
Allison riattira la mia attenzione.
«mi stai ascoltando?»
«si certo...»
Dico grattandomi il collo.
Allison si gira verso la tv.
«è successo qua vicino... l'incidente»
La mia faccia si fa sempre più seria.
«li conoscevi?»
«cosa? No»
«allora perché sembri così agitata?»
«non lo sono...»

Mi afferra il braccio.
«smettila di grattarti, guarda cosa ti sei fatta»
Mi giro verso la parete riflettente osservando il mio collo rosso.
«sembra che tu sia stata attaccata da un orso» 
Dice indicandomi il braccio anch'esso pieno di graffi.

«vuoi dirmi che ti succede?»
«io... sto bene»
Dico ricoprendomi il braccio con la manica.
«amica. Tu non stai bene, da quando sei tornata da quella vacanza alle Hawaii sembri distratta e parli molto di meno, e adesso questo? Finirai per strapparti la pelle.»
«non riesco a controllarmi, neanche me ne accorgo»
«perché sei stressata. Lili, hai bisogno di distrarti un po', questa sera c'è una festa a casa di Jonathan. Vieni, bevi qualcosa e starai meglio»
Ho un vago ricordo di Jonathan, è un degli ex di Allison ma sono ancora in buoni rapporti.
«non lo so... devo sentire Cole e...»
«per una volta dimenticati di lui, devi divertirti e non puoi farlo con il tuo ragazzo»

«ma... io mi diverto con lui»
«si ma la gente non può divertirsi con te se vai sempre in giro con la tua guardia di sicurezza personale.
Ti prego, fallo per me»
Mi prega facendo gli occhioni dolci.
Non credo di aver bisogno di una festa, da quello che ho imparato le feste portano solo guai e immaginate se si aggiunge anche il mio caro amico Alcool.

«e va bene.»
Dico contro la mia volontà.
Allison fa un sorriso a trentadue denti.
«grazie grazie grazie! Non te ne pentirai!»
Detto questo si alza stampandomi un bacio sulla guancia.
«ti mando l'indirizzo! A stasera!»
Ed esce dal bar lasciandomi sola con la testa piena di pensieri. Mi sento in colpa per aver accettato ma sono sicura che Cole non sarebbe venuto. Ultimamente sembra distante, non ha neanche più voglia di uscire se non per fare spesa.

Una volta tornata a casa trovo Cole sul letto addormentato. Dovrei dirgli che questa sera vado ad una festa ma mi dispiace che lui non sia invitato. Mi siedo sul letto accanto a lui, la stanza è talmente silenziosa che riesco a sentire il cuore battere forte, ma non il mio.
Guardo il suo viso serio, ha un espressione quasi arrabbiata e mi fa strano vederlo così perché di solito quando dorme ha un espressione talmente spensierata e dolce.

Mi avvicino e gli do un bacio sulla fronte, poi quando faccio per alzarmi sento la sua mano bloccarmi il polso.
«hey... va tutto bene?»
Si tira su e mi guarda. Ha il respiro affannato come se fosse stato in apnea.
«si io... ho solo fatto un brutto sogno»
Si porta una mano alla fronte.
«vado a prepararti la cena»
Dice alzandosi ma una volta in piedi quasi non casca giù. Inizia a barcollare cercando qualcosa su cui tenersi e io mi alzo di scatto per aiutarlo.

Lui si stringe un'attimo a me.
«mi sto preoccupando»
Gli dico una volta che si è stabilizzato.
«credo di avere solo un po' di febbre. Tranquilla»
«sei strano ultimamente, parli poco, mangi poco e stai molto spesso a letto. Dovresti andare da un medico...»
«no. Ho detto che sto bene»
Rimango perplessa. È la prima volta che Cole alza la voce con me. Faccio un passo indietro e lo guardo incredula.

«scusa...» dice cercando di venire verso di me ma indietreggio.
«che ti sta succedendo?»
Cole mi guarda come se stessi esagerando.
«sei distante ultimamente, e io cerco di aiutarti e di essere gentile con te e tu... tu sembra che non ci tenga più»
«ma che stai dicendo Lili certo che ci tengo a...»
«mi ami ancora?»
«cosa?»
Mi chiede come se avessi appena detto una cosa terribile.
Mi vengono le lacrime agli occhi ma cerco di trattenerle e con voce tremolante ripeto:
«mi ami ancora?»

Continua....

So che è da molto tempo che non pubblico un capitolo ma sono successe tante cose e ho avuto dei problemi e mi era passata la voglia ora però mi sembrava giusto finire la storia quindi ecco a voi gli ultimi capitoli...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now