Cinquantanove

1.8K 123 28
                                    

Tamburello le dita sulla mano andando a ritmo della musichetta nell'ascensore. Quando poi finalmente le porte si aprono mi costringo ad uscire. Una volta uscita le porte di questo si richiudono alle mie spalle e rimango immobile per qualche minuto.

Era da circa venti minuti che ero in quell'ascensore ma non ero mai riuscita ad uscire.
Cammino lentamente lungo il corridoio e ad ogni passo mi fermo ripensando a tornare indietro ma stringo la maglietta di Cole che ho tra le mani e mi faccio coraggio.

Entrerò in quella stanza, lascerò la maglietta e me ne andrò.
"Perché lui è in quella stanza Lili..."
Continuo a ripetere a me stessa.
"Non si trova in qualche obitorio ne in qualche sala per la donazione degli organi... lui sta bene. Lui sta ancora bene"

Ma più mi avvicino alla stanza più non sento il rumore dell elettrocardiogramma e la mia forza di volontà non regge.
Mi giro e faccio per andarmene quando sento delle urla arrabbiate e subito il mio corpo si ferma, e per qualche secondo, anche al mio cuore.

È la sua voce. Si, è la sua voce.
Mi giro e raggiungo la stanza più velocemente possibile per vedere se era vero. Se non me lo ero immaginato
Lui è lì... in piedi davanti a me. Faccio un passo avanti per avere la certezza che non mi sia illusa. Indossa i pantaloni di una tuta e una felpa larga.
Ha i capelli scompigliati avvolti dalla fascia bianca.

Non riesce a smettere di gesticolare e sbraitare tanto che alla fine mi concentro su quello che dice. E avrei preferito non averlo fatto.

«io potevo morire! E lei non c'era! Se ne è andata, ha preso un'aero e se ne è andata come se non fosse successo niente!»
I battiti del mio cuore iniziano ad accelerare e l'ansia ricomincia a salire.

Stringo quel tessuto morbido tra le dita sprofondandoci le unghie.
«l'ho lasciata io... pensando di proteggerla e ora è lei che mi ha lasciato. E io, io sono arrabbiato con me per questo ma lei, lei mi ha abbandonato e io avevo bisogno di lei. Non si scappa così! Non si lascia una persona che ami perché hai paura!»

Un secondo dopo afferra il carrello accanto a lui scaraventandolo a terra.
Questo non è lui. Non il Cole che conosco io. Faccio un passo indietro mentre mi risuonano in testa le sue parole: "lei mi ha abbandonato"
E inizio a pentirmi di tutto.

Di quando ho accettato quel maledetto ruolo di Betty Cooper, di quando mi sono innamorata di lui, di essere scappata. Di tutto. E ora mi sento un'ipocrita e una codarda. Penso se al suo posto ci fossi stata io, se lui sarebbe scappato come me. O se avesse avuto il coraggio di restare qui per tenermi la mano che io mi svegliassi o meno.

«Cole...»
Dico con la voce tremolante che quasi mi sorprendo che mi abbia sentito.
Un secondo dopo ritrovo i suoi occhi, quegli occhi verdi che tanto temevo che non sarei più riuscita a vedere.
Lui è vivo e sta bene. Questa è l'unica cosa che conta ora.

Quasi penso di essermi immaginata tutto, penso ancora di star sognando e ho bisogno di lui. Tra le mie mani, ho bisogno di sentire la sua pelle, il suo profumo, il suo calore.
Ma non siamo in uno di quei film dove tutti vivono per sempre felici e contenti.

Volevo averlo tra le mie braccia? Sembra che il mio desiderio sia stato ascoltato.
Le gambe tremolanti smettono di tremare e i suoi occhi verdi e lucidi smettono di guardarmi e un secondo dopo lui cade a terra.
Prendo la sua testa e la metto sopra le mie gambe.

«Chiamate qualcuno!!»
Urlo come un'isterica.
Madelaine e Allison corrono fuori dalla stanza senza esitare mentre io rimango lì accarezzando il suo viso bagnandolo con le mie lacrime.

Un secondo dopo entrano dei medici e lo rimettono sul letto.
«gli sanguina il naso»
Balbetto come se potessi essere utile in qualche modo.
«che fate perché non lo portate in qualche sala!»
Urlo ma nessuno mi risponde.
Mi avvicino a lui continuando a sussurrare "andrà tutto bene" "stavolta sono qui... Non ti lascio".

«si deve spostare!»
Mi urla un medico quando vengo presa da Allison e tirata indietro.
«no!»
Le urlo liberandomi dalla sua presa e faccio per avanzare ma vengo bloccata dai medici e non riesco più a vedere niente.

«Libera!» È l'unica cosa che sento per poi sentire anche il suono del defibrillatore.
«no no no!»
Mi accascio a terra chiudendo gli occhi e mettendomi le mani sulle orecchie.
Poi percepisco tutto a rellantatore come se fossi dentro un tunnel.

Ed è tutto così profondo, il suono finito e continuo dell'elettrocardiogramma accompagnato dalle urla dei medici e dal defibrillatore sul petto del mio ragazzo. Poi non sento più niente a parte il suono continuo come un fischio, quello che abbiamo tutti paura di sentire.

«------------√\/»

«bip...»
«c'è battito!»
Tolgo le mani dalle orecchie e apro gli occhi per verificare di non essermelo immaginato. Vedo i dottori calmarsi e allontanarsi con il sorriso sul volto.

Mi alzo e mi avvicino a lui. Ha gli occhi chiusi ma sento il suo respiro, appoggio la mano sul suo petto per sentire il battito del suo cuore e sorrido. Mi abbasso per dargli un bacio sulla guancia ma due infermiere entrano nella stanza ordinandomi di allontanarmi prima che potessi farlo.

«mi scusi, dove lo portate?»
Chiedo confusa mentre vedo che portano il letto fuori dalla stanza.
«a fare una TAC per vedere se non ha riportato danni cerebrali»
Le seguo fuori della stanza.
«mi devo preoccupare?»
Qui le infermiere si fermano e una di loro viene verso di me.

«gli era stato detto di non agitarsi e di restare calmo, poi arriva lei e gli prende un attacco. Mi dispiace ma finché il paziente non si sarà del tutto ripreso lei non potrà vederlo»
Detto questo le infermiere si allontano.
«mi sta prendendo in gir...»
Faccio per ribellarmi ma vengo bloccata da Allison.

«Lili... devi smetterla di fare così»
Mi giro a guardarla perplessa.
«scusa?»
«devi smettere di creare problemi»
Guardo Mads in un angolino ma lei evita il mio sguardo.
«come sei potuta andartene? Come hai potuto lasciare Cole qui dopo tutto questo? Quando ha aperto gli occhi la prima persona che si aspettava di trovare eri tu. Ma tu non c'eri»
«Allison io...»

«no. Lili. Apri gli occhi e smettila di essere così egoista. Tu fai tutto questo per te, perché dici che non vuoi rimanere ferita, ma non ci pensi che così sei tu a ferire gli altri?»
«ma ora sono qui... voglio aiutare»
«no. Non ci sei. Non ci sei mai. Vuoi aiutare? Allora fai la cosa che sai fare meglio. Scappa.»
«Ali...» balbetto avvicinandomi a lei colpita dalle sue parole ma lei si allontana.

E rimango così, immobile in quel corridoio mentre le mie migliori amiche si allontano da una parte e la persona che amo da un'altra.
Abbasso lo sguardo sulla maglietta ancora rimasta tra le mie mani. Il mio unico punto di riferimento rimasto.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now