Settantatre

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*Lili's pov*

«sei pronto?»
Cole ha lo sguardo fisso sulla porta d'ingresso e non emette nessun tipo di suono.
«Cole?»
Sposta lentamente lo sguardo su di me.
«credo di ricordarmi questo posto»
«credi?»
«non lo so, è una strana sensazione.»

Dice tornando a fissare la porta.
«beh, è un buon segno, no?»
Non mi risponde e scende dall'auto.
Faccio lo stesso e ci avviciniamo al campanello.
«aspetta»
Mi blocca prima che potessi premerlo.
«staranno dormendo...sono le 23»

Inclino leggermente la testa leggermente stanca dei suoi tentativi di evitare di vedere i suoi e lo guardo con indifferenza, poi premo il campanello. Qualche secondo dopo la porta si apre e davanti a me appare Melanie in vestaglia con lo sguardo curioso di vedere chi possa essere a quest'ora.
Non appena mi riconosce, però, sul suo volto appare un sorriso a trentadue denti e non riesco a fare a meno di ricambiare.

«Lili? Ma che ci fai qui a quest'ora?»
Dice abbracciandomi.
«non che io non sia contenta di vederti, voglio dire... ho detto così tante volte a Cole di venire a pranzo che...»
Si blocca quando si accorge che lui è proprio dietro di me.
Faccio un passo indietro per far sì che si trovino uno di fronte all'altra.

«Cole, ma perché non mi rispondi al telefono? Ho provato a chiamarvi tante volte, ero preoccupata.»
Lui apre la bocca per risponderle ma non non esce nessuna parola.
Melanie ci guarda confusa.
«è successo qualcosa? Tuo fratello sta bene?»
Cole cerca il mio sguardo come in richiesta d'aiuto e io non riesco a fare finta di nulla.

«Dylan sta bene, Melanie, forse è meglio si ci sediamo un attimo...»
Le mie parole non la fanno sentire meglio, ma solo preoccuparsi di più.
Entriamo in casa dove incontro di nuovo il padre di Cole. Anche lui ci guarda inizialmente confuso.
Faccio in modo che entrambi si siedano sulle sedie in salotto mentre Cole rimane nascosto dietro di me.

«cos'è successo? Cole?»
Matthew cerca si comunicare con suo figlio al quale rivolgo un'occhiata veloce ma capisco dal suo sguardo che non riesce a parlare con loro.
Tiene la testa bassa, la alza solo per trovare contatto con i miei occhi e evitare quello con i suoi genitori.
Mi giro verso quest'ultimi.
«C'è stato un incidente...»

Dico facendo sbiancare Melanie che subito si porta una mano al petto e con l'altra prende quella di suo marito.
«non è successo niente di grave, tranquilli...»
Dico guardando Cole.
«beh, con grave intendo dire che fisicamente stiamo bene.»

«stiamo? Lili cos'è successo?»
Prendo fiato e cerco mentalmente di mettere insieme parole su parole per formare frasi di senso compiuto che non li facciano preoccupare maggiormente ma questa mia esitazione peggiora solo le cose.
«Cole?»
Dice Melanie cercando di trovare qualsiasi tipo di comunicazione con lui.
«perché non mi parli? Cos'è successo? Volete dirmelo?»

Dice alzandosi in piedi e guardando suo figlio.
«Cole e io... Cole ha avuto... È successo tutto così in fretta»
Non riesco a capire da dove iniziare, se dirle dell'aneurisma o dei ricordi, o dell'incidente in auto e inizio a condividere la stessa ansia di Cole.

«è scoppiato un aneurisma cerebrale.»
Sento la sua voce provenire da dietro alle mie spalle.
«mentre stavo guidando. Sono svenuto e sono andato a sbattere contro un palo della luce. Non è stato un incidente grave ma...»
Mi giro verso di lui, tiene ancora la testa bassa, come il suo tono di voce.

«Cole perché non ce l'hai detto? Potevi morire! E ce lo vieni a dire solo ora? Quanto tempo è passato dall'incidente? Perché ce l'hai tenuto nascosto?
«io non volevo farvi preoccupare»
«allora perché non hai risposto alle mie chiamate? Siamo i tuoi genitori! E se fossi uscito dalla sala operatoria morto? Se qualcosa fosse andato storto?»
«io...»
«tu lo sapevi?»
Dice poi rivolgendosi a me.
«no, non prima dell'incidente. Però so che ne stava parlando con il suo medico, so che si sarebbe fatto curare.
Non ce l'ha detto perché sapeva che l'intervento sarebbe stato rischioso e non voleva che ci preoccupassimo.
E poi c'è stato l'incidente...»

«se l'incidente non ci fosse stato e avessi fatto l'intervento prima e fossi morto? Come credi che ci saremmo sentiti?»
«è per questo che mi ha allontanata.»
Dico guardandolo.

«voleva che lo odiassi, così che se fosse andato male non avrei sofferto troppo. E so che questa è la cosa più stupida che abbia mai pensato, perché niente, per quanto possa odiarlo, mi farà soffrire meno per lui se dovesse morire.»
Dico rivolta verso i suoi, ma credo che queste parole siano principalmente per lui. E credo che lo abbia capito perché cerca di dirmi qualcosa ma viene bloccato da sua madre.

«Cole... sei stato stupido.. però stai bene. L'importante è questo. Ma non capisco ancora perché dopo l'intervento non ci avete chiamato»
C'è un attimo di silenzio, dove si diffondono sguardi intensi sopratutto tra me e lui.
«Forse è il momento di dirglielo.»
Dico attirando l'attenzione di sua madre che torna preoccupata.
«dirci cosa?»

Nessuno dei due dice niente, forse perché io attendo che lo faccia lui e lui attende che lo faccia io.
«allora?»
«io ho... perso la memoria.»
Melanie cerca lo sguardo di suoi marito che finalmente si alza dalla sedia.
«cosa... cosa ti ricordi?»
«niente. Non ricordo niente.»
«di noi si però... vero?»
Vedo gli occhi di Melanie riempirsi di lacrime.
Cole muove la testa bassa a destra e a sinistra. Movimento seguito da sua madre che inizia a piangere cercando con la testa il petto del marito, una spalla su cui piangere.

«i dottori hanno detto che forse è momentaneo, ma non voglio che vi illudiate.»
«Cole...»
Cerco di fargli capire che non è il caso di continuare.

Dopo qualche secondo Melanie si allontana da Matthew e si porta una mano alla bocca. Si asciuga le lacrime e inizia a camminare avanti e indietro per la stanza.
«come è successo? Voglio sapere esattamente come sono andate le cose»
«i medici hanno detto che ero troppo agitato in quel momento, questo mi ha fatto perdere i sensi ma è stato quando sono andato a sbattere che ho sbattuto la testa. E il mio aneurisma si è rotto»

Alzo la testa di scatto. Questo non mi era mai stato detto. Sapevo che l'incidente era irrilevante, che non si era ferito affatto. Ma a volte la verità viene fuori quando meno ce l'aspettiamo.

«perché... voglio sapere perché eri su quell'altro nonostante sapessi che non dovevi salirci»
«io... non lo so.»
Questa volta sono io a cercare il suo sguardo. E non appena lui lo trova mi immobilizzo. Si accorge che ho di nuovo gli occhi lucidi e cerca di capire il perché. Fisso i suoi genitori, sconvolti.
«mi dispiace...»
Sussurro per poi alzarmi a incamminarmi verso la porta.
«Lili... cosa ho fatto?» mi blocca mettendosi davanti a me.
«niente... tu non hai fatto niente.
È tutta colpa mia, se sei salito su quell'auto... È solo colpa mia.»

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now