Quattordici

3.3K 150 39
                                    

Afferro il primo costume che trovo.
Sono in ritardo, Cole mi passerà a prendere tra meno di cinque minuti e io mi sono svegliata ora.

Il problema è sempre lo stesso, la notte non riesco a dormire e alla fine mi costringo a prendere un sonnifero.
Il problema è che con il sonnifero non sento la sveglia e quindi eccomi qui. Siamo già arrivati a sabato, io e Cole non ci siamo sentiti spesso dopo quel pranzo, dopo quel bacio.

Faccio una doccia veloce e continuo a girare nel mio appartamento come una matta cercando cose senza trovarle.

Alla fine prendo una borsa e ci metto i  primi costumi che trovo, poi mi vesto un po' a caso. Vado in bagno mi guardo allo specchio e penso:
"Lili, devi incontrare i suoi genitori non puoi vestirti così. Sembri un hippy gay."

Decido di tornare in camera e provo a calmarmi. Tolgo i vestiti da hippy e mi metto a cercare qualcosa di decente. Guardo l'ora...I cinque minuti sono passati e di Cole neanche l'ombra.
Cosi inizio ad impanicarmi.
E se mi avesse dato buca?
E se si vergognasse di me? Di farmi conoscere alla sua famiglia?
E se...
I miei pensieri vengono interrotti dal telefono che squilla.
«pronto?»
«sono arrivato.»
Non so se essere felice che sia qui o dare di matto dato che sono ancora in biancheria intima.
«arrivo»

Fortunatamente trovo una canottiera bianca semplice e degli short in Jeans a vita alta.
Torno in bagno e mi lego i capelli in uno chignon spettinato. Un po' di mascara e sono pronta.
Afferro il cappellino che mi aveva regalato mio padre e vado verso l'auto di Cole. 

«scusa il ritardo» dico entrando e dandogli un bacio sulla guancia.
«è che...» mi blocco. Il mio cervello elabora quello che ho appena fatto.
Perché? Oddio Lili, non state insieme perché lo hai fatto?!
Mi è venuto spontaneo, cerco di giustificarmi con me stessa, intanto la mia pelle cambia del tutto colore. Sono arrostita, di nuovo.

Guardo Cole per vedere la sua reazione e... sta sorridendo. Ha sicuramente capito che mi sono accorta dopo di quello che ho fatto ma a lui non sembra dispiacere, anzi sembra divertito.

«quindi... cosa c'è di preciso tra noi due?» mi chiede senza guardarmi negli occhi.
«n...non lo so.»
Smettila di balbettare.
Non è colpa mia.
Ti sei vista? Sei di nuovo arrostita!
Ripeto. Non è colpa mia! Non posso farci nulla.
Si può sapere che ti succede?
Io, non lo so!

Il mio dialogo interiore viene interrotto dalla suoneria del mio cellulare. Più precisamente da Allison.

«pronto..»
«allora? Sei già con Cole? Devi promettermi una cosa: mandami una foto di lui senza maglietta»
So per certo che Cole stia ascoltando tutto, anche se la suoneria è al minimo la voce di Allison potreste sentirla a chilometri di distanza.
«Allison!» cerco di farla stare zitta prima che possa dire qualcos'altro di...
«ah già scusa, Cole è tuo. Allora falla a Dylan ti pregoo.»
Ecco appunto.
Attacco il telefono e mi giro verso di lui. No dico, non è possibile, Allison ha qualche talento per farmi fare figure di Merda non c'è altra spiegazione.
Nella macchina cala il silenzio, entrambi guardiamo dritto ma so per certo che Cole si sta trattenendo dalle risate.

«che intendeva con Allison con...»
«ti prego parti.» lo interrompo coprendomi il viso con entrambe le mani. Questo la fa ridere.

Durante il viaggio Cole mette la musica, mentre scorre la play list riconosco una canzone. Mi giro di scatto e sussurro "A drop in the ocean" Alla mia reazione Cole capisce che la conosco e alza il volume.
«la conosci?» mi chiede giusto per iniziare la conversazione.
«Questa canzone. Me la cantava mio padre. Quando ero piccola e non riuscivo ad addormentarmi.»
Rimango con lo sguardo fisso in un punto, anche se non sto guardando niente. Sento come un vuoto, è tanto, tanto tempo che non ascoltavo questa canzone. Sento lo sguardo di Cole su di me. È bello, mi fa sentire protetta.
Penso a mio padre, a quando ero piccola, ogni sera lo chiamavo e lui veniva sempre da me. Mamma diceva che dovevo imparare a dormire senza l'aiuto di papà ma lui veniva sempre.
I miei occhi diventano lucidi.

«tutto ok?» mi chiede Cole.
«mi sembra di ascoltare lui...»
Cole sembra preoccupato ma decido di fargli capire che sto bene. Che è bello ricordarsi queste cose. La canzone finisce. Sorrido e strizzo gli occhi tornando in me.

«siamo questi arrivati» dico indicando il mare. Così facendo l'attenzione di Cole non è più su di me. Sono sicura che ci sono molti aspetti che Cole vorrebbe conoscere su di me e io rimando sempre la cosa. Forse ho paura che se venisse a scoprirli non mi guarderebbe più cosi, in quel modo che mi fa impazzire. In senso buono ovviamente.

Una volta arrivati scendiamo dall'auto e raggiungiamo la spiaggia, inizio già a vedere molta gente.
«sono tutti amici dei tuoi?»
«gia, amici e parenti.»
«deve essere bello avere una così grande famiglia»
«diciamo che ci sono lati positivi e lati negativi.» 

Vedo Dylan venire verso di noi.
«finalmente siete arrivati, non ce la facevo più a salutare tutti uno alla volta.»
«non dirmi che toccherà anche a me»
«dipende, se scappi adesso puoi farcela...»
Inizio a ridere. Vedere Cole e Dylan cosi uniti. Mi piacerebbe che lo fossimo così tanto anche io e mia sorella.
La faccia di Dylan diventa seria.
«Cole...c'è Jenna.»
Dopo questa affermazione anche la faccia di Cole diventa seria.
Che sta succedendo? Chi è questa Jenna??
«chi è Jenna?»
«nessuno...davvero. Vieni, ti faccio conoscere la mia famiglia.»
Oh no Cole Mitchell Sprouse non provare a cambiare argomento. Ora mi dici chi è questa Jenna.

Ma non faccio in tempo a replicare che mi trovo i genitori di Cole davanti.
Entrambi appena mi vedono fanno un largo sorriso.
«mamma, papà, lei è Lili»
Mi presenta Cole.
«molto piacere, sei proprio bella come ci aveva detto Cole...»
Arrossisco di colpo e mi giro verso di lui. Questa volta non sono l'unica ad essere arrostita.
«che c'è? Tu hai Allison io ho mia madre...»
Con questa affermazione scoppio a ridere.
I genitori di Cole mi mettono nostalgia, sono molto carini, quei tipi di persone a cui ti affezioni subito.
E in quel momento, quando tutto sembrava perfetto vedo qualcuno abbracciare Cole da dietro. Faccio in tempo a girarmi che questa persona gli ha gia dato un bacio sulla guancia e non si scolla da lui.

Quando finalmente Cole decide di allontanarla la guardo dalla testa ai piedi. Ha lunghi capelli biondi lisci che le cadono sulle spalle. Occhi azzurri che spiccano e delle labbra carnose, troppo carnose sicuramente rifatte. Indossa un bikini che non lascia spazio all'imaginazione.
La odio. Tipica biondina strafottente.
Ehm, è identica a te...
Non credo proprio.
Bionda, occhi azzurri... confidenziale con Cole.
La mia faccia è tutto tranne che felice di conoscere questa persona ma quanto pare la signorina fa tutto da sola.

«chi saresti tu?» mi chiede guardandomi con quello sguardo strafottente.
«lei è Lili, recitiamo insieme.»
Dice Cole al posto mio.
«ah, quindi saresti quella biondina ingenua... Penny giusto?»
COME SI PERMETTE DI INSULTARE BETTY. E SOTTOLINEO: BETTY. SE C'È UNA BIONDINA INGENUA QUI SEI TU MIA CARA.

Cole si è sicuramente accorto che sto per scoppiare eppure non mi difende.
Ha insultato Betty, non te. E poi non esiste.
Stupida vocina nella mia testa, se qualcuno insulta Betty, insulta anche me!
Ma...
Ma un cazzo!

Cerco di calmarmi mordendomi il labbro fino a farlo sanguinare ma non lo faccio vedere.
«e tu invece saresti...»
Chiedo gentilmente, sono sorpresa di me stessa.
La stronzetta sorride e abbraccia Cole. Sono di nuovo arrostita. Ma questa volta sono rossa di rabbia. Scansati subito da lui.

«io sono Jenna. La ragazza di Cole.»
In quel momento è come se mi fosse crollato il mondo addosso.
No, non di nuovo.

GO AHEAD~ Cole & LiliWhere stories live. Discover now