Capitolo 7. Arrampicate sui grattacieli

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Ho un progetto, diventare pazzo.

Fëdor Dostoevskij

MADISON

Sono pronta, mi sono accertata che lo sia anche la mia squadra.

È tutto ciò che mi resta, io so le aspettative che aveva lui su di loro e quanto ci teneva a proteggerli, ispirarli e mandarli avanti. Mi sacrificherò se è necessario. Ciò che stiamo facendo è a dir poco un andare incontro alla morte, ma non abbiamo scelta. Non so cosa affronteremo di preciso, so solo che sono pronta ad ammazzare chiunque ostacoli il mio cammino.

Abbiamo sconfitto in alcuni incontri alcuni soldati degli Harrison, questa volta però c'è un intero esercito e non è il nostro territorio.

Io so che lui ci guarda dall'alto, faccio affidamento specialmente a lui in tutto questo.

Dunque, siamo quasi vicini alla villa. Non possiamo far vedere gli elicotteri ecco perché atterriamo distanti. Su dei grattacieli. Una volta fuori New York è al nostro cospetto, in tutta la sua maestosità. Intravedo la villa degli Harrison e noi arriveremo lì.

Come? Salteremo da grattacielo a grattacielo. 

"Madison, credo che sei più folle di quanto credessi". Alex è teso e mi ha chiamata Madison. Doppia sanzione quando torneremo. Se torneremo. 

"Soldato, conosci altri modi? Se sì, illuminaci". Mi volto verso la città. "Tramite le funi ci caleremo, per accelerare il passo salteremo anche sulla superficie dei vetri dei grattacieli mentre scendiamo verticalmente. Uno di noi rimarrà sulla cima a mantenere la fune, quando saranno scesi tutti tramite l'hoverboard volante scenderà l'ultimo di noi e da qui si continuerà fino al recinto della villa Harrison. Tutto chiaro?"

Mi giro. Sarà un'impressione ma hanno tutti sguardi a dir poco sconcertati e bocche spalancate.

"Ma questo piano quando l'abbiamo elaborato?" Chiede Stella.

"Ci penso un secondo, soldato" faccio finta di pensare. "Quando Alex voleva mangiare un panino usato per esperimenti dal dottor Lee, quando tu eri alla ricerca di una maschera per viso, quando Liam era finalmente sotto la doccia per ore e Simon si occupava di ago e filo".

"Ehi! Queste divise se non fosse stato per me non le avreste mai avute!" Si ribella il quattr'occhi. 

"Leader, se dovessimo invece arrampicarci e non scendere da un grattacielo come funziona?"

Alzo gli occhi al cielo. "Chi ha hoverboard volante sale sul grattacielo, regge la fune, ce la cala, saliamo. No, non c'erano abbastanza hoverboard per tutti".

"D'accordo" Alex si strofina le mani. "Diamo inizio ai giochi".

Come ho ordinato, procediamo. Ogni volta che si sentono rumori sospetti è un colpo al cuore, perché essendo che stiamo fluttuando reggendoci a delle corde non possiamo nasconderci. 

"Acceleriamo, non manca molto".

Qualche volta mi chiedo se lui mi stia guardando, se sia fiero di me, di quello che sto facendo. Ogni mio gesto appartiene a lui e ciò che avrebbe fatto lui. Non potrò mai prendere davvero il suo posto, lui è sempre stato troppo per me e il suo livello era nettamente superiore. Io non riesco ancora a dire il suo nome.

Eppure, tutto ciò che ho imparato fino ad ora è stato in suo onore, per amore.

E io ucciderò con le mie mani chi ha tolto il mio di amore.

Clara Harrison, ti conviene nasconderti. Anche se ti troverò. Non illuderti che riuscirai a salvarti da me.

ALEX

Sidereus 2Where stories live. Discover now