Capitolo 13. Vecchi nemici

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Perché se la libertà non è in me non la troverò da nessuna parte.

Fernando Pessoa

STELLA

Quella. È. La. Migliore. Amica. Più. Figa. Del. Mondo.

Guidatelo voi un esercito, vediamo se siete capaci. Quella ragazza è il mio spirito guida.

Forza, Madison! Woohoo!

Sono stremata, ma tutta questa adrenalina mi dà forza. L'esercito sta acclamando Madison, lei ora sta spiegando dati tecnici come dove dormiranno o vivranno una volta uniti del tutto a noi, come faremo ora ad andarcene da qui. Li accoglieremo tutti alla base ma dovremmo, diciamo che sono esageratamente tanti.

Non è tutto l'esercito di William, l'altra metà forse è rimasta sottoterra. Anzi, c'è troppo silenzio ed è strano.

"Madison" mi avvicino. "Dovremmo andarcene, sento che qualcosa non va".

Si gira verso di me. "Hai ragione. Soldati, procederemo verso la Fifth Avenue verso la base. Iniziate la marcia ed usciamo da qui prima che ci scoprano. Ci incontriamo dove vi ho fornito le indicazioni, li vi accoglieremo".

Neanche il tempo di finire la frase che qualcuno sfonda la porta, oltre al fumo vedo delle sagome che escono. Ovviamente armate, guarda caso con delle maschere.

La folla di soldati sotto di noi è indignata e punta le armi, non riusciamo ancora ad intravedere i volti, qualcuno di loro è scoperto.

"Mettetevi dietro di me". Ordina Madison.

Prendiamo le armi, Liam si regge ad Alex e puntiamo i nostri fucili d'assalto.

Quando il fumo inizia a dissolversi come potremmo non riconoscere i nostri vecchi compagni d'avventure?

Clara ed Emerson Harrison.

"Ciao, stronzetta" dice rivolgendosi a Madison. "Vi siamo mancati?"

Madison ha il respiro accelerato. Ricordo quando Clara tentò di spararle ma ha colpito Jack. Questo fa scattare in noi una rabbia che ci trasforma in altre persone, tutti cambiamo espressione. Siamo agguerriti.

"Puoi chiamarmi la tua peggiore nemesi, Clara".

Madison 1, Clara 0.

"Hai cacciato gli artigli, finalmente".

"Sicura? Non è la prima volta che ti punto conto una pistola. Questa volta però so come prendere la mira".

Clara ridacchia. "Credevi davvero venire nel mio territorio con la tua squadretta del cazzo e credere di non incontrare la proprietaria?"

"Veramente era proprio te che volevo incontrare".

"Pessima scelta".

Altre guardie mascherate con la spilla HTA rosse coprono il tetto. Le guardie sotto di noi vorrebbero salire ma è impossibile. Iniziamo a retrocedere ma a qualche centimetro di distanza c'è il vuoto.

"Madison" sussurra Alex. "Dovremmo andarcene".

"Non preoccupatevi". Dice lei.

"Ci penso io a lei" dice Clara. "Occupatevi voi degli altri".

"Vieni a prendermi, stronzetta".

Con un colpo secco Clara si avventa su Madison, non sapendo che la sorellina è più allenata del previsto. Madison blocca il pugno di Clara con una mano.

"No, no, stronzetta. Pessimo errore".

Prende con entrambe le mani il braccio di Clara e la rivolta completamente a terra facendola ribaltare e ricadere di schiena. Intanto le guardie cercano di prenderla ma noi interveniamo iniziando a sparare.

Clara si tira in piedi, tendando di colpire con una raffica di calci e pugni Madison. Lei li schiva tutti ma è pericolosamente vicina al bordo del tetto.

Clara prende la pistola, con un calcio Madison gliela fa volare via e con un pugno cade all'indietro.

"Non ti hanno mai detto che servono gli artigli e non le unghie rifatte?"

Madison prende una pistola, gliela punta contro.

"Aspetta, aspetta... forse potremmo fare un accordo. Mi dispiace terribilmente averti massacrata quella volta ma..."

"Forse potremmo fare un accordo, aspetta aspetta bla bla bla... silenzio".

Madison le spara alla gamba.

Dejà vu?

"Sai perché non ti uccido ancora?" Madison si inginocchia vicino a Clara urlante. "Perché tu meriti le peggiori torture dopo quello che mi hai tolto".

"Ora basta". William è qui.

Guarda la scena, seguito da alcuni soldati. "Ti sei divertita abbastanza, Madison. Ora però è il mio turno".

"Stai lontano dalla mia migliore amica". Mi piazzo davanti a Madison, stanca che tutti cercano sempre di farle del male. Io ho promesso di proteggerla.

Mi rivolgo a lui. "William, riferisci ai miei genitori che sono pronta a farli fuori se non la finiscono con tutto questo. So che dietro a tutta questa associazione ci sono anche loro".

William mi sorride. "Sarà fatto, cara Stella. Allora vi propongo una rimpatriata tra famiglie, che ne dite? Una sorta di cena di gala, dove potremo discutere un accordo".

"Hai rotto il cazzo con queste cene, William. Risolviamo sul campo di battaglia, adesso siamo ad armi pari". Interviene Alex.

William cambia espressione, nota l'esercito che lo guada con aria di sfida sotto di noi. "Non crederete che questo basti, vero? Non è necessario un esercito per far ritornare in vita Jacob".

Sporco manipolatore che cerca di farci soffrire. Infatti, guarda proprio Madison.

Le prendo la mano. "Smettila, come puoi non essere affranto dalla perdita di tuo figlio per errore di questa stronza?"

"Clara ha avuto le sue punizioni, vero Clara?"

Noto che viene attraversata da un brivido, è ancora per terra dolorante e perde sangue.

"Aspetterò la vostra risposta al mio invito, avremo tanto di cui parlare. Ora, se non volete che finisca di ammazzarvi avendo perso la pazienza, vi consiglio calorosamente di allontanarvi dalla mia vista". Continua. "Fra tre..." prende la pistola. "Due..." la carica. "Uno..." la punta verso Madison.

Un elicottero all'improvviso viene sopra di noi.

Incredibilmente il dottor Lee è venuto a salvarci.

"William! Lascia stare i miei ragazzi!" Urla il signore con gli occhi sottili e occhialoni scuri.

Il dottore fa scendere una scala dall'elicottero. "Salite!"

Prende una sorta di pompa a vapore dall'elicottero e la punta verso William e la sua squadra. In tutta fretta saliamo, io cerco di sostenere Liam che ha il braccio fuori uso e spero che non cada, Alex dietro di me che si preoccupa di non farmi perdere l'equilibrio.

"Madison, ci sei?" Le chiede Simon.

Madison non risponde, sta fissando William, lui la fissa a sua volta. "Ti farò sapere se accettiamo l'invito, William. Non so in quale modalità ti arriverà la nostra risposta, ti consiglio di stare attento".

Nel disastro più totale riusciamo a salire sull'elicottero, un vero e proprio simbolo di libertà e forza davanti all'esercito che sta acclamando e scappa dalla villa Harrison.

Alex stringe il signor Lee e lo ringraziamo come possiamo per questo salvataggio del tutto inaspettato.

Ci abbracciamo in cerchio sull'elicottero in ginocchio, guardandoci a vicenda.

Ce l'abbiamo fatta.

Ma questo è solo l'inizio. 

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