Capitolo 44. Non ti riconosco

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M'interesso al linguaggio perché mi ferisce o mi seduce.

Roland Barthes

MADISON

Io non capisco.

Dovrei essere felice, perché se la mente non mi inganna, o meglio, questo posto non mi rende ancora più folle, quello davanti a me dovrebbe essere Jack.

Ma se lo fosse, allora perché sembra piuttosto serio e mi guarda in maniera sospetta? Peggio ancora, William è qui.

Io inizio ad uscire fuori di testa.

Dovrei correre da Jack, stringerlo a me. Sarà che sono sconvolta da ciò che ho visto e sentito, ma nemmeno io stessa mi sento vera o meno. Devo uscire da qui o rischierò di assumere comportamenti fuori dal comune. Inizio a temere per la mia sanità mentale e non ho idea da quanto tempo sono qui, sembra essere passata un'eternità.

"Oh! giusto in tempo!" Mi dice, presumibilmente, il vero William. "Avvicinati, Madison".

Faccio come dice, io e Jack non distogliamo lo sguardo l'uno dall'altro.

"Sei... veramente tu?"

"Potrei farti la stessa domanda". È distaccato.

"Suvvia, vi ho confusi così tanto?" William inizia a sorridere. "Certo che siete voi, ragazzi".

Mi giro e noto che Jack si è decisamente avvicinato a me. Cerca di scavare nella mia anima con i suoi occhi, leggendo ciò che custodisco nei miei come se cercasse qualcosa al loro interno.

Mi accarezza lentamente la guancia, percepisce il calore e la levigatezza della mia pelle.

Dopo infiniti istanti in cui il mio cuore implora che sia davvero lui, vedo le sue fossette.

"Eccoti, amore".

Il mio petto torna ad essere leggero e improvvisamente percepisco la speranza.

Lo abbraccio stringendolo forte senza esitare ancora, lui immerge il suo viso fra i miei capelli e sente il mio odore, le sue mani sulla mia schiena e nuca.

"Stai bene?" Gli sussurro e per poco non piango.

"Ora sì, sto bene. E tu?"

Lo guardo. "Ora sì"

"Non mi aspettavo che avreste superato le prove in maniera tanto valida, anche se dovete ammettere che per poco non perdevate la testa".

Jack stringe le sue braccia a me, sento che il suo respiro accelera. "Resta qui, devo ucciderlo".

Si stacca da me, William non è lontano e Jack vuole aggredirlo.

"Ah, ah, ah, no. Jacob. Prima c'è qualcuno che desidera vederti".

William si sposta, dietro di lui c'è una figura. È bassa e con i capelli mossi e bianchi, qualche ruga sul viso e.... un paio d'occhi di ghiaccio.

Io... non posso crederci.

Jack è davanti a me, i muscoli sono a dir poco tesi ed è paralizzato. Fissa per innumerevoli istanti la nuova figura che cerca di confonderci le idee e l'anima.

"Ma che..."

"Esatto, è proprio lei. Contento di rivederla?"

La signora affianca William, ha un lieve sorriso in volto insieme all'aria di essere piuttosto dolce. Ma se è vero quello che credo...

Quella è la nonna di Jack.

"Sai perché l'ho fata venire, Jack? Perché c'è una confessione che non ti ho mai rivelato, ma visto che siamo in vena di segreti svelati, è il momento di scoprire come è morta davvero tua nonna. Io avevo capito avessi dei sospetti sulla sua scomparsa".

Sidereus 2Where stories live. Discover now