Capitolo 63. Missione di salvataggio

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'Just trust me you'll be...'

'Sapevo che fosse meglio regnare nell'inferno,

piuttosto che soccombere nel paradiso'.

Jacob Torres

ALEX

"È peggio di quel che pensassi".

Il Dottor Lee, agitato, cammina avanti e indietro per il suo ufficio, dopo aver convocato la squadra. Ci siamo tutti.

Tranne Madi e Jack.

"Ho visto il telegiornale, alcuni ex soci in affari di Jacob stanno sparendo uno dopo l'altro e le voci iniziano a girare, tra cui quelle secondo cui la Torres House ha ricominciato con il traffico illegale di armi".

Ci guardiamo, comprendendo subito.

Il dottore prosegue. "Jacob è decisamente uscito fuori di senno. La sua introspezione psicologica è un argomento complesso, molto delicato ed è stato violato. Le cicatrici che custodisce sono ancora fresche, purtroppo sono diventate ferite aperte dal momento che Madison, che era l'unica a custodirle è stata costretta a lasciarlo andare. Sta sfogando tutto il suo dolore sfogandolo sul mondo, considerato quanto sia forte al momento potrebbe creare danni seri per il paese. Si sente deluso, violato, estremamente solo. Dobbiamo e possiamo finalmente entrare in azione".

Il Dottor Lee ci guarda. "Dovete intervenire, immediatamente".

"Sappiamo che lei conosce la situazione di Madison" interviene Stella. "Ci dica cosa le succede e noi l'aiuteremo".

"Dovete vederlo con i vostri occhi, andrete a casa sua, lì troverete chi non vi aspettate ma almeno potrete assicurare Jack di ciò che avete visto e confermargli che Madison lo ami ancora. Io non posso dirvi nulla, l'ho promesso. Mi serve che prendiate la famiglia di Madison, forse ho trovato una cura. Spero funzioni".

"Una cura?" Chiede Simon. "Per cosa?"

Il Dottor Lee sbuffa. "Non posso dirvelo! Non vi ho consigliato prima di agire in questa maniera perché sarebbe stato troppo rischioso per ciò che sta accadendo a Madison, ma credo che finalmente possiamo controbattere. Non c'è tempo per spiegare, portatemi la famiglia di Madison!"

Il suo tono è decisamente alto, ma ci fa reagire all'istante.

"E lei, invece?" Chiedo allarmato. "Madison che fine farà?"

"Portatela via da quella casa degli orrori, temo che anche la sua sanità mentale sia ormai precaria. Ditele che ho formulato una cura prima del previsto per cercare di aiutarla. Ora andate, forza!"

Non ce lo facciamo ripetere due volte, ci voltiamo fino ad arrivare nell'aula di addestramento.

Indossiamo tutti le divise.

Questa è una missione di salvataggio per la squadra stessa, finalmente con l'ordine di intervenire essendo rimasti obbligati a rimanere fermi per una ragione che né il Dottor Lee e né Madison non hanno voluto dirci.

Mi sono stufato di tutti questi segreti, dannazione!

Sistemiamo delle pistole nella cinta che avvolge i fianchi, allacciamo gli anfibi, la sorellina lega i capelli biondi mentre Athena li lascia ribelli e wow, sono pronto a ribaltare quella villetta del cazzo per liberare la brunetta.

Atterriamo con l'elicottero della SCR proprio dietro la casa dei genitori di Madison e siamo pronti all'attacco. Con le armi ben salde alle mani, tiro un calcio, spalanco la porta e irrompiamo nell'abitazione.

I genitori di Madison sono all'angolo della sala con loro figlio stretto a loro, terrorizzati. Madison in cima alle scale con la bocca spalancata.

Clara Harrison seduta sul divano con gli occhi sgranati.

"Tu..." Dicono tutti.

"Lo sapevo, brutta stronza" dico invece io.

Si alza lentamente. "Oh, andiamo. È così che si salutano i vecchi amici?"

"Clara, ma chi sono?" Chiede il padre di Madison.

"Scusate, mamma e papà, è stato bello passare del tempo qui ma credo che sia proprio il momento di andare. Anzi..." tira fuori un aggeggio con un pulsante rosso. "Vorrei ringraziarvi per l'accoglienza".

Madison spunta dal nulla e le salta addosso, l'oggetto vola via perdendosi.

"Liam, Benji, prendete i genitori di Madison, noi altri pensiamo a questa maledetta". Ordino. Figo, mi sento potente.

Madison è a cavalcioni su Clara mentre i genitori si ribellano per non farsi portare via. Benji li addormenta con un movimento rapido pizzicando loro il collo. Che paura.

"Lasciami!" Si dimena Clara.

Madison le blocca i polsi e ci siamo quasi, abbiamo quasi risolto la situazione, suppongo. E invece maledizione, si spaccano i vetri della casa ed entrano circa cinque ragazzi con fucili d'assalto e maschere di Munch.

Approfittando della distrazione di Madi, Clara si libera.

"Ancora voi" sibila Stella. 

"Madison!" Simon le lancia una pistola.

"Andiamo via da qui" dico.

"Il pulsante!" Clara guarda tesa dovunque sul pavimento. "Dov'è?"

"Questo qui?" Lo agita Madison dalle sue mani.

"Non credere che sia il mio unico modo per far saltare in aria i tuoi genitori" sibila lei. Ci puntiamo rispettivamente dei fucili contro.

"Ragazzi, portiamo via i genitori di Madison" consiglia Simon.

"Ci rivedremo molto presto, Clara" Stella prende Madison per mano e camminando senza smettere di puntarli i fucili contro indietreggiamo.

"Non vedo l'ora di rivedervi".

"Correre!" Ordino.

Usciamo di corsa dalla casa, Benji già posizionato sul posto da pilota mentre la famiglia di Madison è dormiente sull'elicottero. Saliamo alla svelta.

"Rosso Malpelo! Decolla!"

Gli Harrison escono, ci puntano le armi e corrono verso di noi.

"Muoviti! Parti!"

Decolliamo, abbassandoci a causa dei colpi che sento quasi bucare l'elicottero.

Saliamo verso il cielo, concedendoci dei minuti per metabolizzare e riprendere a respirare.

"Wow" ansimo. "Era da un po' che non lo facevamo".

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