Capitolo 32. Io e te, una cosa sola

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Cosa sarebbe la mia vita senza di te?

Certo, la risposta è difficile, ma di una cosa sono sicuro,

avrei sofferto la tua mancanza senza averti mai conosciuto.

Mariano Deidda

MADISON

Mi sveglio sul nostro letto, dalla finestra enorme intravedo ancora l'amaca con le coperte sfatte.

Mi stiracchio e mi sento particolarmente rilassata, forse perché in questi giorni mi sto davvero lasciando trasportare troppo ma vedo di non essere l'unica.

Il dottor Lee è arrabbiato, dice che William potrebbe approfittarne con un attacco a sorpresa. Ma io ritengo che la mia squadra, compresa io e il mio ragazzo, meritiamo del riposto e sostengo anche che siamo pronti per un attacco nonostante... ecco, non siamo proprio operativi. È da una vita che ci alleniamo, per i miei amici è letteralmente così. Penso che sappiamo cosa fare, quando e perché. Direi che ormai siamo esperti e poi siamo solo ragazzi, dopotutto. Questo dettaglio spesso lo dimentichiamo.

Mi giro tra le coperte morbide e profumate mentre noto che sul comodino c'è un biglietto con del cibo vicino. Riconosco subito la calligrafia. Ovviamente, questi biglietti li conservo tutti. Che siano i suoi o dei miei amici.

Amore, ti ho preparato il caffè e i biscotti. No, non ho mangiato perché aspetto che ti svegli, intuisci perché. Il dottor Lee voleva parlare con te, l'ho sentito mentre stava per bussare alla porta e svegliarti; quindi, se non mi trovi vicino a te sono in sua –poco apprezzata- compagnia. Aspettami a letto.

-Jack

Sorrido. È sarcastico persino quando scrive.

Effettivamente ho molta fame quindi assaggio quello che mi ha gentilmente portato. Anche se sbuffo, sono preoccupata. Il dottor Lee gli starà sicuramente facendo la predica sul fatto che siamo poco operativi e conoscendo Jack potrebbe anche spazientirsi che qualcuno gli dice cosa deve fare e combinerebbe qualcosa di non proprio ortodosso.

Anche se mi ha scritto di aspettarlo a letto voglio vedere che combina, non è giusto che sia andato lui. La leader sono io, è una mia responsabilità se il dottor Lee vuole parlare con me, non voglio che si subisca lui la predica. Anzi, se qualcuno gli avesse fatto la morale credo che al momento a base sarebbe saltata in aria. Già è frustrato per le continue litigate con Athena su chi deve gestire l'esercito e direi che la pausa durata forse un mese –ho perso la cognizione del tempo- è finita. Prendo il telefono e vedo alcuni messaggi.

STELLA: Madi, tu non hai idea di cosa sia diventato Simon.

ALEX: Uhm, Mid? Questi giorni sono stato un po' assente... diciamo che io e Athena... insomma, devo dirti una cosa. Non ti ingelosire se hai capito! Voglio dire, non è successo. Quasi, purtroppo. Ma non mi arrendo!

Già, decisamente poco operativi.

Chissà che diamine sta facendo Liam. Sicuramente sarà rimasto in casa Harrison per scovare qualche segreto e diventare una sorta di spia. Beh, almeno qualcuno di noi è rimasto lucido!

Mi vesto velocemente e vado in cerca di Jack chiedendo un po' in giro dove l'abbia portato il dottor Lee.

Arrivo davanti alla porta del suo ufficio e noto che la conversazione è abbastanza accesa.

"Jacob, figliolo, non sono sicuro che lei possa farcela".

"Certo che può farlo. Lo so e poi lo ha già dimostrato innumerevoli volte. Non le conviene mettere in dubbio il suo potenziale, specialmente davanti a me".

"Ma come puoi saperlo che anche questa volta riuscirà a gestire il tutto!"

"Perché lei è straordinaria. Non si azzardi a dire che non è capace. Sono piuttosto irascibile ultimamente, dottor Lee. Stia attendo a come si sta evolvendo la conversazione..."

Questa voce mi scalda il cuore quanto ciò che dice. Ma il dottor Lee dubita seriamente così tanto di me? Busso alla porta.

"Avanti".

"Buongiorno, scusate il ritardo".

Appena mi metto vicino a Jack sorride e sussurra. "Ti avevo scritto di aspettarmi a letto".

"Non riuscivo ad aspettare ancora a lungo prima di vederti. E poi, a quanto ho sentito qualcuno ha da dirmi qualcosa e ho voglia di rispondere". Mi schiarisco la gola. "Dottor Lee, mi è parso di capire che ha dei dubbi in merito al mio lavoro".

Arrossisce lievemente. "Signorina Madison, non è che dubito di lei. Ha fatto un ottimo lavoro fino ad ora, ma io credo che lei debba affidare il suo ruolo ad una personalità forse più competente come quella Jacob".

"Io e lui lavoriamo insieme. In ogni caso, lo farò ma vorrei mi offrisse validi motivi. Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"Signorina, io ho letto il suo curriculum. Non vedo scritto di un addestramento da nessuna parte o tantomeno esercizio con armi e quant'altro. Jacob è perfetto per tornare ad assumere questo incarico. E poi, con tutto il rispetto, ma la squadra pensa a tutto fuorché lavorare".

"Dottore, le ho già detto che la mia squadra è pronta a qualsiasi evenienza e sono semplicemente ragazzi che hanno bisogno di riposarsi e magari sentirsi più normali. Che dice? Non è roba da tutti i giorni questa. Se Jacob lo vorrà io darò lui il comando, perché che io sia la leader o no io e lui siamo una cosa sola".

"Ha ragione lei, dottore" interviene Jack. "Madison e io non ci distinguiamo in base ai ruoli, può definisci una personalità unica. Ma io sono assolutamente convinto delle sue potenzialità e non ho intenzione di prendere tutto il suo lavoro e privarla di un ruolo che si è guadagnata con incredibile tenacia e coraggio. La leader rimarrà lei, sarò sempre al suo fianco in ogni caso".

Il dottor Lee sospira, in pensiero.

"Il tunnel che vi serve è completato, vi farà uscire proprio davanti Time Square. Non possiamo perdere altro tempo che per William è prezioso, so che sta tramando qualcosa di duro. Abbiamo bisogno di rinforzi" guarda me. "Stai preparando il tuo discorso?"

"So quello che devo dire, ma non deve essere una recita preparata la mia. Io dirò tutto ciò che mi esce dal cuore e dall'anima quando parlerò e sarà spontaneo".

Jack mi mette un braccio attorno al fianco. "Le serve altro, dottor Lee?"

"No", sospira. "Preparate l'esercito, avrete bisogno di una copertura quando sarete lì, non so se potranno attaccarvi".

"Me ne occuperò io stesso di allestire l'esercito". Jack mi trascina verso la porta, poi si volta ancora. "Un'altra cosa, le consiglio di non dubitare mai più di Madison, potrebbe pentirsene amaramente e perdere la dignità quando lei conquisterà il mondo".

Il dottor Lee rimane spiazzato, noi usciamo dal suo ufficio.

Mentre camminiamo per i corridoi tutti ci lasciano passare, invidiosi del nostro legame e forza che emaniamo.

Insieme. 

Sidereus 2Where stories live. Discover now