Capitolo 70. Vestito bianco

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Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra,

varcando il confine del piacere per cibarsi dei sogni.

Alda Merini

STELLA

È tutto come sognavo da bambina.

Nella mia cameretta, prima di dormire dopo una giornata estenuante di addestramenti per ordine della mia famiglia, immaginavo come sarebbe stato incontrare il mio principe azzurro. Purtroppo, dal momento che la mia famiglia mi ha vietato di parlare con chiunque sia all'infuori della squadra, ho sempre pensato che non lo avrei mai incontrato e sarei rimasta sola.

Chi avrebbe mai detto ciò che è successo dopo.

Simon è una delle cose più belle che la vita potesse donarmi, posso dirlo per certo mentre cammino sulla passerella nella spiaggia, addobbata con fiori, mentre lui mi aspetta sotto una ghirlanda di gelsomini. Madison al lato, la mia testimone.

Jack, invece, mi sta scortando all'altare.

Io non ho più un padre che possa farlo, nessuno di noi ha genitori qui presenti. Anche se la famiglia di Madi ha accettato cordialmente il nostro invito e ci considerano come figli, ormai. Ci sono alcune guardie senza la divisa ma con gli occhi aperti, il team di scienziati della Sidereus Company, in prima fila la mia squadra e altra gente della quale non ricordo il nome. 

Ho chiesto al Dottor Lee di essere il sacerdote.

Perché mi sembrava la persona più adatta, un piccolo scienziato con al collo la collana di una croce. 

È perfetto. Era contrario alla mia scelta ma so essere decisamente persuasiva.

A mano a mano che mi avvicino all'altare sono più tesa, Jack lo percepisce soprattutto perché gli stringo il braccio fasciato da un abito elegante nero.

"Vuoi apparire davanti folle di anche centomila e ti innervosisce il tuo fidato sposo?" Sussurra Jack mentre camminiamo, con sottofondo una dolce melodia al violino.

"Perché lui vale centomila" rispondo sorridendo.

"Altrettanto tu. Non vedi come sono tutti accecati dalla tua luce?"

"Solo perché oggi mi sposo non vuol dire che devi essere insolitamente romantico" gli accarezzo il braccio.

"No? La mia sorellina si sposa. E se diventassi geloso potrei abituarmici".

Mi scappa una risata, mi ricompongo. "Grazie, Jack. Per essere qui per me".

Noto le sue fossette. "D'accordo, basta così. Finita la dose di romanticismo matrimoniale".

"Hai ragione, sei insopportabile".

"Anche tu, una spina nel fianco".

"Mai quanto te".

"Principessa delle cause perse, c'è il tuo sposo davanti a te" gli sfugge una risatina.

"Oh..."

Presa dall'ansia da prestazione, Jack mi posa un lieve bacio sulla guancia. Il primo che mi dà in tutta la sua vita.

"Ti voglio bene, fratellino".

Occhiolino.

Dopo aver posato la mia mano su quella di Simon, lo saluta con uno sguardo che il mio sposo ricambia per poi affiancare la sua, spero prossima altrimenti fa una bruttissima fine, sposa.

Il Dottor Lee si schiarisce la gola, mentre tiene il Vangelo al contrario, non so perché.

"Dunque, signori. Buonasera, innanzitutto. Ehm, ehm..."

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