Capitolo 8. Infiltrati

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Non bisogna volgersi indietro.

Il passato è morto. Perché dovremmo fermarci a guardarlo ancora?

Nathaniel Hawthorne

STELLA

Il corridoio sotterraneo è buio e freddo, sono sicura che non si aspettano la nostra approfondita conoscenza di tutti questi passaggi segreti. Abbiamo i fucili puntanti davanti a noi, siamo ben saldi e attenti.

Il tutto è così spaventoso ma allo stesso tempo così elettrizzante!

Sarà che in noi arde fuoco di rivincita e libertà e io non vedo l'ora di liberarmi da queste catene. Anzi, l'ho già fatto quando Madison è entrata nella mia vita. Se solo tornasse quella di prima...

"Ok, ragazzi. Siamo quasi fuori... Alex, metti bene questa dannata torcia sulla mappa".

"Ecco, zio Paperone. Sto facendo quello che posso".

"Zio Paperone!" Liam si mette una mano sul viso per non ridere. "Madison, ricordi quando l'hai chiamato così?"

"Mi fa piacere che la nostra in procinto possibile morte vi faccia tanto ridere". Madison è a capo della fila, mentre continua a procedere. Simon e Alex subito dopo di lei.

Le sirene aleggiano per tutta la villa, se non ci muoviamo potrebbe tornare il signor Torres dalla base. Anzi, non abbiamo idea di dove sia. La voce sull'elicottero era camuffata anche se Madison pensa che fosse William rompicazzo fuori moda.

Quella ragazza non ha paura di niente tanto che ultimamente mi spavento io di lei.

"Madison" la chiama Simon. "Sopra questa scala ci sono le fondamenta della villa".

"Allora dobbiamo sbrigarci o capiranno dove siamo passati e ci tenderanno un agguato proprio qui. Io vado per prima e controllo se l'area è libera, massimo silenzio".

Simon abbassa la torcia, vedo l'ombra di Madison che piano piano sale su una scaletta che cigola nel buio di questo passaggio zozzo e disgustoso, poi sento dei rumorini strani.

"Ahhhh che schifo" sibilo degli urletti. "Ci sono dei ragni!"

"Shhh piccola, stiamo facendo troppi rumori".

"Da un bacino al ragnetto, Stellina". Sghignazza Liam.

"Fate silenzio, capre. Dobbiamo salire". Sibila Alex

Madison è già sopra, questo vuol dire che l'aria è libera, spero.

Usciamo tutti lentamente e subito puntiamo i fucili guardandoci intorno. Puzza qui sotto, voglio la mia vasca idromassaggio. È decisamente buio, intravedo solo scatoloni e condotti d'aerazione sul soffitto. Idea!

"Ragazzi" sussurro. "Ci muoveremo per la villa tramite i condotti d'aerazione".

"Era proprio quello il piano" dice Madison, prende la mappa di Simon. "Simon, qui è la stanza dei controlli. Ragazzi, gli uffici con gli archivi sono da questa parte. Avete tutti la vostra mappa, vero?"

"Mappa?" Chiede Alex. "Ma quella non era la carta igienica di scorta?"

È buio, ma percepisco lo sguardo omicida di Madison verso Alex. Anche Simon lo nota, infatti interviene subito.

"Uhm, piccola. Usate la tua mappa, tanto andrete insieme tu, Alex e Liam".

"Cucciolone" mi avvicino a lui. "Stai attento, per favore".

Poso una mano sulla sua guancia e lui la bacia. "Ci vediamo tra poco, piccola mia".

Sarà una mia impressione ma Madison sospira scocciata. Eppure, lei non riusciva neanche a staccarsi da lui tanto da esortarlo a non lasciarla mai. Mi si spezza il cuore. Ancora.

"Oh, bene. Finalmente". Dice la leader verso le nostre guardie che continuano ad uscire dal corridoio sotterraneo. Siamo davvero in pochi, ma se il piano andrà bene dovremmo avere un esercito a nostra disposizione.

"Allora, seguite il piano e dividiamoci. Io andrò da sola".

"Da sola?" Chiede Liam. "Credevo che insieme a te sarebbero venute almeno un paio di guardie".

"Quante volte devo rispiegarvi il piano? Fate che siate concentrati o andrà tutto a monte. Io non voglio morti oggi".

Non è il momento di piangere, non posso lasciarmi andare ogni volta che sento questa voce che non riconosco. È davvero straziante. Simon mi stringe la mano nel buio.

Passi a dir poco rumorosi sono sopra le nostre teste, le sirene riprendono a suonare.

"Nell'angolo della stanza c'è il condotto più grande, muoviamoci".

Seguiamo Madison cercando di non fare troppo rumore.

Con un pugno distrugge la grata che chiude il condotto, spero indossi dei guanti almeno ma non ne sono sicura. Iniziamo a salire, sento che i passi si avvicinano sempre di più.

"Muoviamoci". Quello di Madison è un urlo sussurrato.

Una volta che anche le guardie sono dentro Simon accende la torcia coprendola con la mano, almeno per avere uno spiraglio di luminosità.

"Squadra, ci rivediamo tutti sul tetto della villa in direzione nord, in questo modo le truppe che sono disposte nel campo posteriore della villa mi guarderanno dall'alto. Vedete di trovare materiale interessante, così ridurremo le probabilità che mi sparino subito".

Colpo al cuore.

Lei è tutto tranne che spaventata e mi chiedo se il suo cuoricino batte ancora. Ma non credo, purtroppo. Sento le guardie che sono sotto ai nostri piedi, ci cercano e parlano.

"Qui l'area è libera, non abbiamo segnalato nessun movimento".

"Sono sicuramente dentro, non possono essersi dissolti nel nulla".

"Comunicate alla signorina Harrison che dovrà aspettare prima di catturare Bianchi".

Marciano fuori dal sotterraneo, sento Madison che ride sottovoce.

"Spero che i soldati riferiscono alla signorina Harrison che presto potrebbe diventare un ostaggio". 

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