Capitolo 34. L'inizio della fine

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'Whatever it takes

'Cause I love the adrenaline in my veinsI do whatever it takes
'Cause I love how it feels when I break the chains
Whatever it takes
Yeah, take me to the top I'm ready for
Whatever it takes
'Cause I love the adrenaline in my veins
I do what it takes'

Imagine Dragons

MADISON

Il tunnel è buio e freddo.

I soldati davanti a noi ci illuminano la strada con delle torce e altri dietro ci guardano le spalle. Jack è al mio fianco, un compagno e un fidato alleato che mi sostiene in questa dura missione e io sono consapevole di una cosa: senza le sue sicurezze io non saprei chi sono e non riuscirei a portare avanti come meglio posso la missione.

In realtà non riuscirei a portare avanti me stessa, la mia vita.

Lui mi offre consigli, mi aiuta tanto sia per la missione che dal punto di vista personale. Non vuole prendere il mio posto nonostante io glielo abbia offerto più volte perché ritiene che non sarebbe giusto.

Ritiene che io sappia fare la leader meglio di lui.

Secondo me non è affatto così, io mi sono ispirata così tanto a lui in sua assenza cercando di tenere vivo il suo ricordo che era il mio punto di riferimento.

E sarà così, io sosterrò lui e lui me.

Per sempre.

E quando ucciderò chiunque si metta contro me e la mia squadra torneremo ad una vita normale sani e salvi. Se ci sarà bisogno, io mi sacrificherò.

Perché il mio obbiettivo, diverso tempo fa, da quando ho scoperto che fossero tutti criminali, era quello di rimanere per aiutarli e proteggerli salvandoli da un destino segnato. Tutto questo lo sto facendo per loro, perché anche quando Jack era 'morto' avrei potuto fuggire, tornare a vivere la mia vita. E invece sono ancora qui, rischiando più di tutti.

Io non sono una codarda.

Ho fatto la mia scelta ed è giusto che io la porti a termine, nel migliore dei modi. Perché William Torres non mi fa paura e dopo che avrò mostrato al mondo la sua vera faccia sarà lui a temere me.

Più di quanto già non lo faccia.

Stiamo quasi per uscire, quasi fuori dal tunnel per apparire a Time Square. Nonostante abbiamo camminato per ore siamo pronti. Oh, se siamo pronti.

Inizio ad intravedere le luci delle decine e decine di schermi, sento la folla.

"Ci siamo" dico. "Seguite i vostri compiti, non possiamo stare qui troppo a lungo".

Mi giro verso Jack, ho bisogno di lui. Percepisco il mio maledetto sentimento d'ansia, perché quello che sto facendo è un qualcosa che forse rimarrà nella storia, di cui si parlerà per anni, qualcosa che vedranno i miei genitori e amici, un avvenimento che colpirà il paese, il mondo. Sto per mandare un messaggio di forza, di libertà e ci sto per mettere la faccia ma soprattutto rischio la vita. E la mia squadra dipende da me, i mei ordini. Ho una responsabilità addosso immane e ora capisco a pieno il peso da leader che Jack ha portato sulle spalle per una vita. Non posso senza di lui, non se ne parla.

Cosa sarei io senza le sue sicurezze e supporto? Ho bisogno di avere la mia metà.

Lo cerco disperatamente, necessito delle sue parole e della sicurezza che mi infonde la sua essenza.

Credo mi abbia percepito, perché mi prende la mano e mi sussurra qualcosa tra gli spiragli di luce. Senza che io abbia detto niente, senza che io abbia parlato, senza che lui abbia visto i miei occhi essendo praticamente al buio. Sento che mi sussurra.

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