Capitolo 66. Non sottovalutarmi

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Non so dirti come e quando, ma un bel giorno cambierà.

Luigi Tenco

MADISON

Quando vidi che erano tornati in sei non riesco bene a ricordare cosa sia accaduto al mio cuore. Una piccola crepa che diventa una voragine, dal momento che sono andati da lui per confessargli la verità e a quanto pare ha deciso di non tornare.

I loro volti erano rassegnati, ma ho notato i loro sforzi di tingere i loro visi di un live sorriso e frasi rassicuranti, anche se faticavo a comprendere se fossero parole per confortare più loro o me.

Almeno, nel mio scoraggiamento e senso di colpa più totale per averlo reso in quel modo, perché da quando l'ho lasciato si è decisamente trasformato, il Dottor Lee conferma tramite le sue analisi che la mia famiglia è salva guarita del tutto.

Anche se sono in uno stato di coma essendo stato un procedimento decisamente complesso e rischioso, essendo la cura anche sperimentale.

Vorrei tanto che mia madre fosse sveglia, così da raccontarle ogni cosa perché la sua voce e rassicurazione mi mancano più del dovuto. Gli insegnamenti del mio papà per me sono delle massime inviolabili e gli abbracci del mio fratellino scaldano il mio cuore ormai privo di speranza.

Anche se lui mi ha sempre detto di guardare le stelle, perché  lo avrei trovato proprio lassù.

Io però lo percepisco, so che in lui c'è ancora del buono, quella che indossa è solo una malvagia maschera di dolore.

Io non mi arrendo, non posso. Voglio tornare da lui fin quando non mi ucciderà se necessario, ma devo cercare di farlo tornare in sé.

I miei amici compreso il Dottor Lee mi consigliano ancora di non farlo, perché so che temono possa farmi del male essendo instabile. Ma io non ci credo, lui non lo farebbe mai, distruggerebbe il mondo attorno a me lasciandomi intatta.

E anche se mi uccidesse a me non importa, perché in qualche modo io ho ucciso lui e non rimarrò qui con le mani in mano guardandolo soffrire in questo modo.

I suoi sentimenti sono fragili, da conservare e curare. Purtroppo, a causa del ricatto di Clara ho dovuto farlo dal momento che minacciava di far del male anche a lui.

Poco importa cosa ne sarà di me, io devo tornare da lui.

E mi viene da chiedere aiuto alle stelle, in particolare sua nonna, per riportarlo da me.

Al momento credo sia l'unica che possa farlo.

"Madison" mi chiama il dottore, mentre sono seduta vicino al lettino di mia mamma mentre dorme ormai da diverso tempo. "Che ne dici di venire con noi? Esci un po'".

"Da quant'è che sono qui?" Ho perso la cognizione del tempo.

"Da diverso tempo, devi mangiare. Gli altri ti stanno aspettando".

Lascio la mano di mia mamma e mio padre che in contemporanea stringo. Mi alzo raggiungendo il Dottor Lee che dal basso cerca di sorridermi confortandomi.

Ma io sento un'ineguagliabile mancanza di lui.

Camminiamo per il corridoio della Sidereus Company raggiungendo la sala da pranzo dove sono gli altri.

"La cura ha avuto successo, la tua famiglia è salva e non devi più preoccuparti. Ma capisci che il loro corpo ha bisogno di tempo per riprendersi. In ogni caso li stiamo monitorando scrupolosamente".
"Grazie davvero, dottore. So quanto vi siate impegnati per scoprire l'antidoto in maniera così celere e veloce".

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