Capitolo 23. Nuovi giocatori, nuove regole

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È giunto il momento di illuminare di nuovo le stelle.

Guillaume Faubert

Rinascita.

Ecco un altro significato che racchiude la farfalla.

Una volta che è uscita dal proprio guscio vola in alto con le sue ali fino a raggiungere le stelle. E io, che credevo di averle perse tutte, le sento lentamente riaffiorare dentro di me facendomi diventare un Universo ricoperto da corpi celesti.

Magari ho raggiunto uno stato mentale simile alla follia, magari sono arrivata a sperare talmente tanto da avere allucinazioni.

Eppure, io mi sento effettivamente sospesa sulle stelle, una sensazione che non provavo da troppo tempo riaffiora nel mio petto facendomi ritornare serena.

Facendo ritornare la vera me stessa.

Ora ho davvero ritrovato lui.

La mia anima è a pezzi, le mie gambe stanno tremando visibilmente, i miei occhi piangono tutte le stelle che sono ritornate nei loro occhi, perché se sono morta e questo è il paradiso allora ringrazio chiunque per avermi fatto ritrovare l'amore della mia vita.

È davanti a me, provo a parlargli se ho ancora la voce. Magari è venuto per potarmi insieme a lui in un posto migliore, lontano dall'orrore e dalla cattiveria umana. Dovrei provare a chiamarlo.

"Amore mio".

"Ciao, dolce farfalla".

Il mio petto ha a dir poco un sussulto, la pioggia di stelle dei miei occhi è diventata una cascata e inizio a singhiozzare come se non riuscissi a respirare. L'incredulità mi ha dato alla testa, la vita non è mai stata tanto piacevole. Tutto il dolore provato si è trasformato nel momento più bello della mia vita. La mia voce è irriconoscibile, eppure lui è sul serio davanti a me. I capelli ribelli come ricordavo, gli occhi magnetici e pieni di sogni, le labbra che fanno provare baci veri che stravolge amicizie, la voce che mi sussurra la notte parole che solo le noi riusciamo a comprendere ricordare.

"Jacob". Cerco di dire.

Vedo appannato, si sente solo il rimbombo dei miei singhiozzi, eppure c'è silenzio.

"Amore mio" respira veloce. "Mio dolcissimo amore".

"No", piango da morire. "Tu... Jacob..."

"Madison" la sua voce è spezzata, dannatamente bella. "Sono tornato qui con te".

"Jacob!" Questa volta urlo mentre piango.

Corro verso di lui, che sia il paradiso o meno è la visione più bella che abbia mai visto in vita mia. Salto per raggiungerlo, sono in braccio a lui.

Mio Dio, tra le sue braccia è sempre stato il mio posticino sicuro.

Lui mi stringe forte, tantissimo. Immerge il viso nel mio collo e lo bacia, lo morde. Passa ad accarezzarmi i capelli, cattura il mio odore.

Io immergo le mani nelle sue ciocche scure e profumate, incredula che sia davvero qui.

Ma come è possibile?

Non ho idea di quanto tempo sia passato, so solo che finalmente abbiamo ritrovato le stelle.

Lo guardo negli occhi, poggia la sua fronte sulla mia. Rido, piango. Un misto di emozioni dalle quali avrò bisogno di settimane per riprendermi. Mi posa per terra, le sue mani sulle mie guance.

L'amore della mia vita è davvero tornato.

"Jack". Sussurro.

"Tu non hai idea per quanto tempo io abbia sognato questo momento".

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