Capitolo 14. Intrusi

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Farai delle sciocchezze, ma falle con entusiasmo.

Sidonie-Gabrielle Colette

LIAM

"Simon, non ti avvicinare".

"Liam, vuoi che ti venga amputato il braccio?"

"No!"

"E allora lascia che ti disinfetti la ferita".

"No, brucia".

"Smettila di fare il bambino, se dovesse infettarsi..."

"Bambino sarai tu! Levati di torno".

Simon mi guarda accigliato rimettendosi bene gli occhiali da vista blu. Questa maledetta ferita non mi fa dormire la notte e di sicuro impedisce di allenarmi. Sono fottuto.

Ma questo bruciore lancinante che mi procura Simon con quei batuffoli bianchi e quella boccetta di disinfettante sono distruttivi.

Dopo l'ultimo attacco che abbiamo sferrato a villa Harrison ci aspettavamo una risposta piuttosto distruttiva; invece, suppongo che siano solo impazienti di avere la nostra risposta sull'allearci con loro. In particolare, la scelta di Madison.

I danni che hanno causato alla base non sono stati troppo gravi e il dottor Lee come promesso è riuscito a sistemare il tutto, però siamo sempre sull'attenti.

I nuovi soldati hanno praticamente invaso la SCR, sigla di Sidereus Company Revolution, Madison si preoccupa di addestrarli siccome alcuni di loro non sono proprio capaci. Simon si occupa invece di fabbricare loro delle divise. Stella e Alex si allenano spesso nell'arena di wrestling per i combattimenti, Simon è troppo impegnato a fare il dottore. Madison non la vediamo spesso ormai da una settimana, sta tramando qualcosa insieme al dottor Lee ma non sappiamo cosa. Non ce ne parla molto. Il suo atteggiamento è freddo ma comunque meno agguerrito di un mese fa.

Io ho il braccio moscio e mi sento inutile.

"Ciao ragazzi" arriva Stella verso di noi e regala un bacio a Simon. "Stavo ricontrollano tutti i nomi dei soldati, ne abbiamo reclutati centocinquanta. Eppure, all'appello ne manca uno".

"Sarà rimasto nella villa Harrison all'ultimo, piccola. Magari per paura delle ripercussioni".

"No, Simon, non hai capito. Quando sono entrati tutti nella base erano centocinquanta e non riesco a trovare l'ultimo da nessuna parte".

"Ahi, Simon! Sorellina, pensa che un soldato me lo sono ritrovato anche nel letto. Ci hanno invasi, buona fortuna a ritrovarlo. Ma perché te ne preoccupi tanto?"

"Perché potrebbe essere una spia!" Si agita la sorellina.

"Piccola, calma" Simon chiude la valigetta del pronto soccorso "Sono sicura che salterà fuori. Intanto, hai visto la nostra leader?"

Sospira. "No, è impegnata con il dottor Lee e con i soldati".

"Uff, chi l'avrebbe mai detto" dico. "Madison per poco non riusciva neanche a tenersi in piedi l'anno scorso, inciampava sempre. Ora guardatela".

Stella sospira, rammaricata. "A me però piaceva di più quella Madi, mi manca".

Simon la abbraccia. "Le serve tempo, piccola".

Lei annuisce, sorride.

"Ragazzi, ma..." mi guardo intorno. "Qualcuno ha visto Alex?"

ALEX

"Po-po-po-poker face.... na na na na... poker face".

Lady Gaga, in questi giorni dove non ho tempo neanche di andare in bagno sei d'ispirazione. Sto disperatamente cercando nella dispensa della base qualcosa che non sia cibo in scatola perché i nuovi soldati sono dei villani di prima categoria, si sono fregati le mie scorte di biscotti accuratamente nascoste e ora sto morendo di fame.

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