Capitolo 25. Tremate davanti a me

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Quando dentro scalpita l'amore, tutto il resto è meravigliosamente inferiore.

Stefano Curreli

JACK

La vista che si prospetta davanti a me è tanto coinvolgente da chiedermi se sia vera.

Sarà che il mio ritorno ha creato scalpore, sarà che dovremmo fuggire mentre escogitiamo strategie per non farci scoprire e uccidere istantaneamente.

Ma perché tanta fretta?

Attorno a noi ci sono spari, urla, disastro. Caos.

Sarò un folle, come è tale che sono, ma non sento nulla di tutto ciò.

È stato una vita fa quando sognai per la prima volta di vederla così, finalmente sicura di quello che sia e di ciò che può donare a questo mondo.

Una vita per una vita.

Ha fatto battere il mio cuore quando io credevo di non possederlo, io le ho fatto da scudo quando qualcuno stava per far cessare di battere il suo.

E potrei giurare di rifarlo altre infinite volte.

Solo per vederla ancora così, un'ultima volta, mentre conquista il mondo nella maniera più sensazionale che possa esistere.

Madison, la mia splendida e dolce Madison.

Il mio comandante. La mia salvezza. La mia donna.

Se mi chiedesse una stella le donerei l'Universo e oltre.

Mi tiene la mano mentre ordina comandi ai soldati, qualsiasi cosa dice per me è legge. Le truppe si muovono mentre lei si gira verso di me, seria. Poi, quando mi guarda e realizza che non ho contemplato nient'altro se non lei, arrossisce.

Madison, comandante di un esercito e leader di quella che chiamano la Sidereus Company Revolution, speranza di rinascita per il paese, arrossisce se la guardo un istante. Forse più di un istante.

Prendo il suo viso fra le mie mani, alza i suoi occhioni a stelle che non ho smesso di sognare da quando l'hanno strappata via da me. Solo fisicamente, però. Io l'ho sempre avuta nel mio cuore. Quello che ha assemblato e costruito lei, lo stesso sul quale si è posata una dolce farfalla. Borbotta timida qualcosa.

"Smettila di guardarmi con quegli occhi".

Emetto una risata gutturale. "Quali occhi, amore?"

Si inumidisce le labbra. "Non credo di aver realizzato che davvero sei qui e...." scuote la testa. "Come è possibile?"

"Amore mio, avremo tempo per risolvere ogni cosa. Lascia solo che tu stia qui davanti a me, non serve che tu dica niente. È da troppo tempo che non ti ammiro".

I suoi occhi stellari mi incantano più di quanto creda.

Sospira, sorride. "Non mi abituerò mai a quando mi chiami amore".

"Intendi fin quando non saremo io e te tra una vita e continuerò ancora a farlo?"

I suoi occhi diventano lucidi. "Se questo non sarebbe stato possibile dirlo io non avrei vissuto più".

Le poso il pollice sulle sue labbra morbide, la mia fronte sulla sua. "Amore" scandisco i termini. "Perdonami, ma le parole non possono colmare certi bisogni" la guardo intensamente. "Perché io ho un bisogno disperato di averti nel mio letto per ore, giorni..." Mi inumidisco le labbra. "Solo mentre mi stringi dentro di te forse sarò capace di dirti quando tu mi sia mancata, perché, come ricorderai..." gioco con i suoi capelli. "Io riesco ad esprimermi meglio solo quando facciamo l'amore".

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