Orders From My Creature

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Non sono io quello pazzo qui.
Deve essere così, perché voler arrestare un personaggio inventato non mi sembra normale.
Mi tiro le coperte, l'hotel che mi hanno scelto è modesto, ma le lenzuola sono veramente calde.
Come io ho veramente freddo.
Faccio per prendere il cellulare dal comodino di mogano posto qui di fianco al letto, ma mi ricordo che me lo hanno confiscato in centrale.
Al suo posto posso vedere una piccola radio-sveglia digitale con le scritte verdi..
Sono le tre e mezzo di notte...
Comunque io ho freddo ed è per colpa delle sue parole che sto così.
Intendo le parole della collega di Rodri.

-Franz ci deve aiutare ad arrestare Jona Blend.... -
Rodri aveva appena finito di dirlo e io ero rimasto fermo con gli occhi spalancati dalla sorpresa, non mi aspettavo infatti una richiesta del genere da parte sua, e non potevo neanche immaginare che potesse fare sul serio.
Stava dicendo di voler catturare un personaggio che avevo inventato, una persona che esisteva solamente tra le pagine di quel taccuino.
Devo ammettere che la riflessione che Rodri aveva fatto sulla correlazione degli eventi da me vissuti e quelli poi da me descritti nella storia di Jona, nonostante sia molto fantasiosa, ha un briciolo di senso, ma non posso accettare che un uomo della polizia la possa addirittura ipotizzare.
Ma da quanto era seguito dopo, dalle frasi che mi aveva rivolto la sua collega poi, non mi stupisco più di nulla.. In fondo non so ancora chi ho ucciso.
Mi viene da ridere, perché non me lo dicono e basta? Mica avrò ucciso il Presidente..
Ecco, la collega, voglio arrivare a lei.
Io ero ancora con la bocca spalancata e stavo per ribattere con una battuta, ma lui si era di nuovo alzato.
-So cosa pensa, Redvik, ma verrà qui qualcun altro a spiegarle meglio..-
-Perché lei non sa spiegarmelo? C'è bisogno dell'aiuto di altri? Mi delude.. Perché non andiamo a cercare i nani da arrestare,eh? - lo avevo provocato io.
Lui però alla provocazione non aveva risposto, una scintilla negli occhi gli era passata solamente, ed era andato direttamente alla porta.
La aveva aperta e si era sporto leggermente fuori per chiamare qualcuno.
Poi era tornato a guardarmi.
In quel momento però sorrideva, e solo dopo ho capito perché.
Passati pochi attimi, mentre io pensavo che la situazione stava degenerando in qualcosa di fin troppo surreale, era entrata una donna.
-Sei stato affidato a me, sono Laure.-
Si era presenta solo così.
Aveva i capelli castani e lisci molto lunghi, spiccavano soprattutto alcune ciocche color arancione che ricadevano sulla divisa nera ed elegante che indossava.
Aveva anche un nastrino nero che si attorciliava sul dito mignolo della mano destra che continuava poi avvolgendo anche il dorso e palmo della mano, una sorta di guanto a strati fatto di seta ma con solo il dito mignolo.
-Piacere anche a lei.. cosa mi vuole raccontare? Che Babbo Natale esiste per caso? -
Lei aveva preso il posto che aveva occupato poco prima Rodri: la sedia di fronte a me.
-Le racconterò di peggio F.. -
Mi aveva chiamato con la sola iniziale.
-Come scusi? -
-Non ho tempo da sprecare imparando il tuo nome, quindi per me sei F. Inoltre lascia perdere la terza persona, non ho interesse nel finto rispetto che puoi mostrarmi. -
Mi aveva lasciato di stucco - Va bene, Laure, cosa vuoi raccontarmi? -
-E lascia perdere anche l'ironia F, qui il mio compito ora è distruggere la tua esistenza.. - aveva preso in mano il mio taccuino, Rodri era rimasto dietro con la schiena appoggiata al muro e rideva sotto i baffi.
-Aspetta, che hai detto ? -
Lei finalmente aveva tolto lo sguardo dal taccuino e si era concentrata su di me.
-Allora come ho detto sei stato affidato a me, e quando qualcuno mi viene affidato di solito non ha tutte le rotelle a posto e perciò a volte devo fargliele girare io.. Devo scavare nella tua mente F.. - aveva afferrato il pezzo del nastro che pendeva dal mignolo con le dita affusolate della mano destra e lo aveva improvvisamente tirato in modo violento facendo stringere la sua mano nel guanto come una preda che cade in una trappola - e poi lì tagliare tutte le sinapsi. -
-Io ancora non capisco.. -
-F, sai chi hai ucciso? -
Io avevo sbuffato subito sentendo quella domanda.
-Ovvio che non lo so, e voi non mi aiutate dicendomi queste cose..-
-Ovvio.. F non è ovvio, perché tu sai perfettamente chi hai ucciso.. -
-E chi allora? -
-Tu non vuoi capire F, non è importante sapere chi hai ucciso, ma soprattutto se hai ucciso.. Al tuo posto me lo sarei chiesto.. -
Questo era vero, mi aveva colto alla sprovvista con quella frase e per un attimo avevo creduto che magari tutto si poteva risolvere in un brutto scherzo della mente e che magari stare lì in quella centrale era solamente il modo per poter rivelare quello scherzo.

Ma subito Laure aveva tarpato le mie speranze - ma ti posso assicurare che hai ucciso..E non preoccuparti di ricordare che tanto a quello ci penso io. Chi è B? -
-Chi? - quella ragazza mi spaventava
-Jona non ho voglia di chiamarlo J, quindi è B. Ok quindi chi è? -
Io avevo scosso leggermente la testa, mi stavano prendendo in giro sicuramente - Come chi è!? È un personaggio inventato, dai!! È una persona squilibrata che è protagonista delle mie righe su quel taccuino.. - avevo detto indicandolo.
-Non mi interessa cos'è, ma chi è.. Quando è nato B? -
-E io che ne so? - ero esasperato.
-Vedi F che non capisci? Quando è stata la prima volta che hai scritto di lui? -
-Qualche giorno fa credo.. -
Lei aveva fatto un leggero ghigno - Non sparare a caso e dì subito che non lo sai perché non lo sai. -
Basta!! - Se sapete così tante cose di me, ancor di più di me, perché non ve ne andate ad utilizzare le informazioni invece di stare qui ad assillarmi? O almeno ditemi chi ho ucciso...-
A quelle parole Laure si era alzata di scatto e si era diretta verso di me.
Era andata alle mie spalle e mentre mi prendeva le mani e le ammanettava dietro alla sedia, mi aveva sussurrato - Non sai chi hai ucciso, non sai quando è stata la prima volta che hai scritto di B, non sai che tua moglie è morta da quattro anni..sai almeno tu chi sei? -
Rodri era uscito dalla stanza, ma pochi secondi dopo era tornato con un tavolino di legno a rotelle con sopra fissato un grande specchio..
Laure mi aveva messo le mani tra i capelli e aveva spostato con violenza la mia testa

- Guardati! -
E in quel momento quasi urlavo dall'orrore.
Nello specchio vedevo riflesso il mio volto.
Avevo le rughe..
Avevo i capelli grigio-bianco..
Ero un'anziana ammanettata ad una sedia di metallo..
-Chi è lei? - avevo chiesto io.
Laure mi aveva messo una mano sulla spalla destra - F ma non ti riconosci? Sei tu! - aveva detto seria.
Rodri era scoppiato a ridere.
-Mi state prendendo in giro vero!? Io non sono.. Non sono quella!! -
-Tu non sai molte cose F, e il mio compito è quello di demolire le tue convinzioni.. -
Ero stanco di tutta quella messinscena, ero stanco di essere trattato come un burattino privo di pensieri, ero stanco di farmi fare il lavaggio del cervello, stanco di non capire più chi sono.. Non potevo nemmeno controllare le mie mani, per vedere se erano veramente di una signora, dato che erano legate dietro di me.
-Non preoccuparti Franz, è solo un fotomontaggio in tempo reale.. - mi aveva assicurato Rodri.
-Perché lo fate? - avevo rilassato le spalle.
-Per convincerti a lavorare con noi e trovare B. - mi aveva risposto Laure.
Io non avevo più la forza di dire che Jona era un personaggio non reale, inventato da me: tanto non mi avrebbero ascoltato.
-Perché sai F.. Tu sei solamente la coscienza di B che vive nella sua testa.. E che cerca disperatamente di farsi trovare attraverso un mondo, questo, non reale creato ad-hoc per te.. Tu F sei solo il senso di colpa di Blend. -
Avevo lentamente abbassato le palpebre, mentre ascoltavo quello che Laure mi diceva, avevo reclinato il capo verso il basso.

-Quindi è lui quello reale? - avevo chiesto sospirando..





Chiudo il diario.
Sono soddisfatto di me, ora posso essere sicuro della mia realtà.
Dopo aver gettato a terra il diario mi era venuta un'idea: se è possibile che Franz controlli le mie azioni, perché non lo posso fare anch'io?
Così mi sono messo a continuare la mia storia con un obbiettivo in testa : confondere Franz riguardo la sua esistenza e l'aggiunta della ragazza, Laure, mi era parsa una buona idea per massimizzare i risultati.
Perché non posso accettare che io, Jona Blend, perda la mia identità.

Sono io che do gli ordini alla mia creatura.. Non il contrario.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now