Words Blocked In Flesh

7 2 0
                                    

Pezzi di confusione nella carne.
Non ho sonno, non voglio più dormire.
Ma vorrei riposare, sono stanco.
Stanco di correre da una parte all'altra.
Di controllare una parte e poi l'altra.
Cerco di aprire gli occhi, una luce mi abbaglia, li richiudo in fretta, bruciano.
Mi prude la mano.
Mi metto a sedere, sembra di stare su un letto, che lo sia veramente?
Provo a grattarmi la mano, non la sento.
Come non sento più le mie forze, mi lascio cadere, mi accascio di nuovo su quel letto.
E' il palmo destro a prudere, non ce la faccio, è insopportabile.
Perché non le sento?
Non mi sento le mani, non riesco a muovere le dita, sembrano bloccate.
Provo di nuovo ad aprire gli occhi, devo cercare di farli abituare pian piano alla luce.
Brucia.
Una lacrima riga il mio volto.
Brucia.
Comincio a mettere a fuoco qualcosa: è chiara.
Sto guardando la mia mano destra.
L'ultima volta che l'ho fatto è stato a casa di Dorothy.
Pezzi di vetro nella carne.
E dire che dovrei essere infuriato con Dara in questo momento.
Non ho nemmeno capito cosa sia successo, voleva semplicemente una scusa per tenermi lì in centrale?
Non poteva dirmelo e basta?
Avremmo potuto fingere qualcosa e io avrei fatto la mia parte.
Tanto ormai per avere quel maledetto diario sto cominciando a fare qualsiasi cosa, ad accettare ogni forma di scambio.
La mia vista si sta riprendendo poco alla volta, e il biancore sta assumendo le sembianze della mia mano.
Forse ho capito perché non riesco a percepirle.
Carne bloccata.
Sono fasciate, sono ingessate, sono.. non lo so.
Ma ora non vedo solo la mia mano, vedo oltre di essa.
Il prurito è passato in secondo piano.
Pezzi di paura nella carne.
Pezzi di sorrisi tra le sbarre.
Dara è lì che mi guarda da dietro le grate della cella.
Tutto può andare in secondo piano.
E' quello che sembra?
Porca puttana, altro che carne e pezzi.
Devo avvicinarmi a quella donna.
Provo ad alzarmi di nuovo, inciampo, cado a terra.
A pochi centimetri dal metallo di quella prigione.
Sento odore di disinfettante.
Alzo lo sguardo, ha pure quello?
No, è l'odore delle mie mani, medicate.
Puzzano di alcol.
Alcol e sangue.
Cerco di trascinarmi ridicolamente verso di lei.
Lei che è ferma ed impassibile.
Sorridente.
Comincia a leggere - Ora, in mezzo a tutte queste persone, mi chiedo se sia giusto o sbagliato. -
Pezzi di passato nella carne.
Pezzi di diario nella carne.
Avevo visto bene.
Sta leggendo il mio diario.

- Sono sicuro di cosa mi direbbero tutti: è sbagliato. - 









-Standole lontano?-
-Ma perché?-
-Perché devi sempre fare domande? Ma stare zitto e fare come ti dico no?-
Sogghigno -Fare come dici te? Scusa tu non ti fai domande nella tua parte?-
La sua parte? Lui è ormai qui, si può chiamare sua parte quella?
-Vero, pure io mi facevo molte domande.-
E allora coglione, cosa vuoi da me.
-Ma ho anche risposte.-
-Che risposte?-
-Zitto Redvik.-
-Dove stiamo andando?-
Jona accelera, sto mettendo a dura prova la sua pazienza, come se me ne fregasse qualcosa di tenerlo buono, io voglio le mie risposte, lui le ha.
E non dice niente.
-Sembri Laure.-
Ride.
-Cosa ho detto ora di divertente?- chiedo mentre guardo l'infinito asfalto muoversi sotto di noi.
-Rido perché no, non sono come Laure. Io ti darò delle risposte, non come lei.-
-Ah davvero?-
-Franz, non so se non lo hai ancora capito, ma cerca di ficcartelo in testa.-
Mo ripartirà con la sua solita cazzata, ma perché ho creato un personaggio così noioso?
-Dobbiamo salvarci.-
-MA SALVARCI DA COSA DIO MIO.-
Perché parlano in quel modo tutti?
Perché sembrano tutti avere un bastone in culo che arriva fino alle loro bocche e che li blocca dal dire le cose normalmente?
-Dimmi dove cazzo stiamo andando.- chiedo subito prima che lui potesse dire qualsiasi parola.
-Al sicuro.-
Mi sta irritando in una maniera incredibile.
Quest'uomo è un assassino, ha ucciso un uomo.
Non vuole più nemmeno riavere il suo diario a sua detta.
Vuole stare lontano dalla sorella di mia moglie.
Fino a poco tempo fa volevo distruggere la sua realtà.
E' il mio nemico.
Ed ora viene a dirmi con frasi fatte del cazzo che vuole salvarci, portarci al sicuro.
Cos'ha Dorothy? Una malattia infettiva?
Sta usando solo il diar-
Sta usando il diario.
Dorothy sta usando il diario nella parte di Blend.
-Rispondi alla prima domanda.-
Sta usando il suo diario.
-Quale?-
Ma Dorothy originariamente apparteneva solamente a questa parte.
-Da cosa dobbiamo salvarci?-
Dorothy qui non ha un diario.
-Da noi stessi.-
Ho compreso.
-Hai paura che io dia il mio diario a lei.-
-Allora non sei così stupido.- commenta.
Non insultare il tuo Dio.
-Hai paura che io affidi le nostre realtà a Dorothy.-
Ma non capisco ancora il tutto ovviamente.
-Perché dovrei farlo?-
-Perché ne avresti i motivi.-
-Come lo sai?-
-Mi sembra che Laure te lo abbia già detto.-

-Sono io che ho creato quei motivi.-










-Ma io so che non è vero, non è reale.-
-Dammelo.-
-Perché nulla è reale!!-
-DAMMELO.-
Vedo un agente muoversi vicino a Dara e puntare un arma contro di me.
Lei chiude il mio diario.
-Jona, hai una buona fantasia devo dire.-
-DAMMI QUE--
-Sarebbe un bel manoscritto da presentare a mio marito, volevi venire per questo a Maddeka?-
-Per far pubblicare una storia?-
E' così vicino.
E' lì.
Davanti a me.
Perché deve averlo lei?
-A lui piacerebbe un sacco una storia così.. tutta su di lui.-
Si inginocchia vicino alle sbarre.
-Blend, tu stai male. Sei..-
Mi mette il diario davanti.
-..fissato.-
Io scatto per prenderlo.
-Non so quanto tu possa usarlo.- sorride lei.
-E comunque sono prove contro di te.-
Non me ne fotte, mi basta prendere il potere e fare un ellissi, una qualsiasi cazzo di cosa e liberarmi.
Mi basterebbe scrivere una frase forse.
Ma appena tocco il diario con le mie mani perdo tutte le speranze.
Io non mi sento le mani.
Sono bloccate.
Vaffanculo.
Ecco perché sorride.
Ecco perché me lo ha lasciato così facilmente.












Scritte bloccate nella carne.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now