Forgive Me

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L'auto prosegue fiancheggiando le rotaie da un lato ed il bosco dall'altro.
A breve saremmo entrati dentro esso diretti verso la mia baita.
Dorothy mi aveva prestato dei fazzoletti, sto ancora piangendo.
Dara, amore mio.
Perché?
Perché l'ho fatto?
Ora capisco il mio sogno, capisco anche del perché dei miei ricordi riguardo la sua morte.
Confusi.
Ciò che ricordo è che l'ho uccisa io.
E anche se materialmente non l'ho fatto io... Ne sono stato la causa.
Troppo impegnato a scrivere, troppo impegnato a pensare a quella maledetta conferenza.
Mi soffio il naso.
Ma non sono stato io l'unica causa.
Tutti si sono assunti delle colpe, ad altri ne è stata assegnata.
Laure.
Jona.
Devo ancora capire qual è stato il suo ruolo.
-Sei sicura che lo troveremo?-
Dorothy annuisce.
Mi ricordo di una cosa - Jona è comparso qui dicendo che voleva salvare entrambi e che non dovevo avvicinarmi a te.-
Dorothy sbuffa - Credo abbia detto la verità riguardo al suo obiettivo.-
-Ho fatto male ad avvicinarmi a te?-
-Giudicherai tu...-
Entriamo nel bosco, riaffiorano alla mente dei piccoli ricordi di quando io e Dara andavamo a camminare lungo il torrente.
Dara...
-In realtà Jona ha due soluzioni, stare lontano da me o eliminarmi del tutto.-
-Cosa intendi?-
-Io ho scritto qualcosa di cui Jona non ha conoscenza.-
-Sempre riguardo questo incontro di oggi?-
Dorothy sorride debolmente - Non lo definirei però un incontro programmato, almeno per lui.-
-Lui non ha idea che stiamo arrivando giusto?-
-Esatto... Jona sa solamente che tu ed io compariremo un giorno.-
-E c'era bisogno di dirmi di non stare con te?-
Che logica è?
Psicologia inversa?
-Sicuramente ti ha indirizzato da me in qualche modo.-
L'auto si ferma, non riesco a credere che un veicolo del genere sia riuscito a percorrere queste strade boschive così facilmente.
-Dovrete circondare la collina, capito?-
Vedo tutte le guardie annuire.
-Lo avete già fatto? Vi siete preparati?-
-Avendo scritto io ho potuto pensare ad una tattica in anticipo.-
Scendiamo dal veicolo.
Dorothy mi prende la mano.
La guardo negli occhi.
Dara...
E sento qualcosa di freddo toccarmi la pelle.
Abbasso lo sguardo: è una pistola.
-La sai usare?-
-Non ho mai sparato.- no, nemmeno ad un poligono.
-L'importante è che tu non ti spari addosso.-
Mi mostra la sua - Usala solamente per difenderti okay?-
Annuisco.
Il mio viso è tutto rigato, dalle lacrime di prima.
Dara...
Dorothy mi tocca la guancia.
-Franz...-
Come se fossi un bambino.
-...andiamo a salvare Dara.-





-DARA!-
Finalmente si ferma ad ascoltarmi.
-Oddio, ce l'ho fatta.-
Dara mi guarda con uno sguardo strano, tra il mortificato, il triste e l'imbarazzato.
-Cazzo finalmente.-
-Jona scusami, scusami.-
Non scusarti cazzo, non me ne frega niente.
L'unica cosa che ora mi interessa è avere una certezza.
-Dara ascoltami.-
Ma si piega di nuovo a raccogliere le cose da terra.
-Dara ti prego ascoltami.-
Si ferma, sta tremando.
-Ho bisogno che tu mi prometta una cosa.-
Lei mi chiede - Cosa?-
-Che tu non mi mandi via.-
-Che intendi dire? Non vuoi essere liberato?-
Le faccio cenno di assenso - Esatto, non voglio essere liberato.-
-Non capisco.-
-Dara non vuoi continuare a scrivere? Non eravamo soci?-
Guarda a cosa mi devo abbassare.
"Soci".
Pft, se solo potessi scrivere.
Quanto mi ci vorrà per guarire?
-Ma non avevi detto che non volevi pubblicare niente?-
È vero, dannazione.
-Fa niente, ho cambiato idea.-
-Hai...-
-Sì Dara, ho cambiato idea...-
Devo inventarmi qualcos'altro, la cosa buona però è che si sta calmando un po'.
-...se finiremo e sarà qualcosa di decente cercheremo di farlo pubblicare.-
-Con i nomi cambiati?-
Annuisco - Sì, con le censure.-
La vedo pensierosa, ma i suoi occhi non sono più tristi.
Sembrano un poco felici.
Ma improvvisamente la sua espressione rabbuia di nuovo.
-Hai visto cosa è successo scrivendo di quella.-
Scuote la testa.
-No...-
Continua a scuoterla.
-No, no.-
-Non posso farlo.-
Altre lacrime.
-Hai visto cosa è successo Jona, l'hai visto...-
Singhiozza.
-L'hai visto.-
Non va bene.
-Dara ascoltami...-
Non va affatto bene.
Mi avvicino a lei per afferrarle la mano.
Sperando sempre che non mi vada contro; non vorrei altre ferite sulle mani.
-Dara mi serve il tuo aiuto.-
Le prendo la mano.
-Ma hai visto...-
Perché continua a piangere?
-Dara ho bisogno di te.-
Perché non smette?
Non può smettere di scrivere.
Non può smettere ora.
-Hai bisogno di me?-





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