Dialogue Between Parts

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No.
Non è possibile.
Mi sento debole, sono sudato, il sudore è freddo e la mia guancia è fredda.
Fredda perché è appoggiata al vetro del finestrino del mio scompartimento sul treno.
-Hai dormito bene Blend? -
Quella voce mi fa accapponare la pelle, è una voce grassa.
Riguardo il mio orologio, non sto sognando; sono le 17:47.
Voglio capire come ha fatto.
-Come hai fatto? - alzo il capo verso la versione cicciona di Franz.
Ha un sorriso enorme stampato sul volto che è quasi rosso, si sta trattenendo per non ridere.
Ridere di me che non sto capendo più niente.
Un minuto fa stavo parlando con Dorothy, mi stava per qualcosa riguardo suo figlio, stava per dirmi perché aveva fatto tutta quella scenata, perché aveva pianto, perché aveva fatto quelle chiamate finte.
E ora mi ritrovo di nuovo sul treno da cui ero sceso.
Mi trovo davanti al ciccione che avevo seminato.
Mi trovo davanti all'alter ego di Franz che tra le grosse mani si tiene il mio diario.
Mi rassegno.
Franz ha il controllo.
- È una cosa così semplice - mi risponde lui sornione.
-Cosa vuoi? - voglio perdere tempo per capire come riprendermi il diario e per capire come ha fatto.
Franz non sapeva, non avrebbe mai potuto sapere quello che avevo fatto mentre lo avevo recluso in infermiera.
Non è logico.
- È veramente semplice Jona.. - ha ignorato la mia domanda e questo fa salire la mia rabbia, stringo i denti.
-Non mi interessa Redivik..Dimmi cosa vuoi. -
-Mi stai deludendo Jona. - assume una finta espressione di delusione.
Scommetto che dall'altra parte sta ridendo come un ossesso, si starà divertendo a descrivere il mio stato d'animo, a descrivere la mia confusione.
-Non ti posso deludere se stai praticamente decidendo tu quello che sto dicendo.. - gli dico.
-Oh.. È vero.- si mette a ridere.
Va bene Franz, ora capirò come hai fatto.
-Sei riuscito a teletrasportarmi, sai per caso quello che faccio anche quando non stai scrivendo tu? Anche quando non sta scrivendo nessuno? -
-Non posso mica sognarmelo. -
Si mette a ridere di nuovo, sta ridendo troppo, mi dà sui nervi.
Ma rifletto su quello che mi ha detto, ormai ho capito che devo stare attento a tutte le sfaccettature delle sue risposte.
Lui non può averlo sognato?
Un colpo di adrenalina mi attraversa, le pupille mi si dilatano, mi metto in posizione più composta.
-Credo che tu abbia capito. - dice lui questa volta in tono spaventosamente calmo.
Sì.. Ho capito!
Sono io che ho sognato.
-Una tecnica narrativa molto semplice..- commenta lui.
Sì, sì è per forza quello.
Franz ha reso tutto quello che ho fatto un sogno, così senza dover sapere quello che ho fatto ha potuto continuare con la mia storia.
Mi ha semplicemente svegliato mantenendo la stessa ora, perché il tempo è l'unica costante tra le nostre dimensioni, e ha cambiato le variabili, ad esempio la mia posizione.
-Sei stupido però. - gli rinfaccio io un po' divertito.
Mi ha sorpreso: poteva tenersi la tecnica per sé e invece ha voluto rivelarla.
Peggio per lui.
- Sì Blend.. volevo fare la parte del cattivone idiota per una volta. -
Ritorna calmo.
-Bene.. Ora basta, torniamo alle cose serie. -
Ecco bravo, Franz il cattivone idiota, torniamo ad essere seri e mi dici cosa vuoi.
Lo guardo alzarsi lentamente.
-Ora non capirai Blend. -
Ma tu dimmi che cosa vuoi!
-Ma dovrai fare quello che ti dico.. -
Io rimango basito di fronte a quello che sto vedendo.
Non posso credere che lo stia facendo.
Franz è in piedi, davanti a me.
E mi sta tendendo il diario.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now