And Another One Here

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-E mi faresti avere il diario solo dopo i tre mesi?-
Sinceramente è questa la cosa che più mi preoccupa, stare qui per tre mesi avendo il diario non sarebbe un grosso problema.
Potrei benissimo far fare qualcosa a Franz e costringerlo a farmi uscire da qui.
Ma è proprio Franz ciò che mi da più noie.
Se sto qui per tre mesi senza poter avere controllo chissà cosa potrebbe farmi.
Anche se tutto sommato in prigione già ci sto e basterebbe che non mi facesse accedere al diario.
Sarei finito.
Dara non si è ancora espressa, sembra quasi un poco confusa.
-Che cos'ha quel diario di così speciale?- mi chiede -Non capisco perché una cosa come quelle dovrebbe far stare un uomo per tre mesi in una prigione per tre mesi.-
Prima mi chiedi di stare qua per sto tempo e poi ti fai le domande sulle motivazioni che mi portano ad accettare?
Ma dammi ciò che voglio e io ti do ciò che vuoi te no?
-E' una cosa a cui tengo.- Non ho mentito, ci tengo veramente a quel diario.
-Quindi? Nel mentre o solo dopo?-
Non sembra voler pronunciarsi.
-Accetterò solo se avrò il diario nel più breve tempo possibile, sappilo.-
-Ma io non so nemmeno dove trovare il diario...- Il suo volto è corrucciato come se stesse cercando di risolvere un problema insormontabile e allo stesso tempo gli occhi da cerbiatto la fanno sembrare quasi dolce, perché' prima era così dura?
-Ce lo ha tua sorella... e se la fai stare qua, non credo che sarà così difficile andare a casa sua, trovare un diario e portarlo a me.-
-Certo ma prima dovremmo trovare una scusa per portarla qua.-
Cosa? Ma sei te che vuoi fare ste cose e manco hai organizzato prima?
-Non..Non hai pensato a nulla prima di propormi sta cosa?- e pensare che con tutte le cose che si annotava credevo avesse delle tabelle di marcia con tutto spiegato nel dettaglio.
-No, non ho pensato a nulla.-
Che delusione che sei Dara.
Il suo cellulare vibra, lo guarda per un istante.
Intanto io la guardo e mi chiedo dove sia finito Franz, sarei curioso anche di vedere la sua controparte che sta qua, ha veramente duplicato se' stesso per mandare a fanculo tutto il suo mondo? Le regole erano chiare, duplicare se stessi vuol dire annullare la propria realtà, ciò dovrebbe far intendere che quello reale alla fine dei conti sono io.
-Jona, per ora sei qui solo per una denucia da parte di mia sorella e per essere fuggito dalla scena di una strage, non per crimini peggiori.-
Piego un poco il collo -E quindi? Perché sta cosa all'improvviso?-
-Quindi tu potresti venire con me.-
-Cosa? Dove?- che cazzo le salta in testa mo?
-Non posso stare qua tutto il giorno in sta stanza con te, ma allo stesso tempo dobbiamo trovare un modo per far entrare Dorothy, quindi perché non ne parliamo un po' mentre mi accompagni?-
Ah.
-Sarai sempre sotto la mia sorveglianza e quindi non dovremmo andar contro nessun regolamento.-
Sono basito – Dove dovresti andare scusa?-
-Ah no nulla...- ora sembra imbarazzata -Devo andare ad un appuntamento.-
-Appuntamento? Non dirmi che mo tradisci Franz?-
Se fosse vero sinceramente godrei, un uomo senza realtà e tradito dalla realtà che ama.
Ma Dara mi fulmina -No, un appuntamento medico.- poi mi da una mano e mi aiuta ad alzarmi, mi formicolano le gambe Dio santo, son stato troppo tempo seduto là a parlare con lei.
-Seguimi.-

Usciamo dalla stanza, il corridoio sembra lunghissimo ed è molto luminoso.
-Quanto hai detto che è grande sta centrale?-
Lei mi porta davanti ad un ascensore -Bah, 3 quartieri di una città media?-
-Ammazza...- entriamo in ascensore.
-Ti ricordo che siamo a Maddeka, non in un villaggio qualsiasi.-
-Certo certo.-
E cadde il silenzio, l'ascensore andava giù.
Mi perdo tra i miei pensieri, ma se fosse tradito qui da sua moglie, Franz sarebbe cornuto anche dalla sua parte?
O quello che succede qua non è collegato a ciò che è di là?
Secondo il mio punto di vista, che ricordo che è quello reale se ciò succedesse qui vorrebbe solo dire che la realtà dei fatti sarebbe quella del cornuto ed io ho avuto lo sbatti di immaginare invece una cosa tragica, lui vedovo di lei.
Ma ciò che succede qui è per forza collegato a ciò che succede là, il solo comunicare tra le parti ne è una prova.
Quindi chi non nella realtà tradisce o vien tradito...subisce uno stesso tradimento nel vero?
Per fortuna Dara mi distrae, siamo usciti dall'ascensore e siamo arrivati alla macchina nel parcheggio.
-Su sali in macchina.- apre la portiera di una macchina di tutto rispetto, si vede che è ricca la donna.
-Allora Jona, cosa potremmo fare?-
-Per Dorothy?-
-E per cos'altro?- avvia l'auto e comincia a far manovra.
-Beh, io mi chiedevo anche altre cose però.- voglio vedere come reagisce a certe cose in questo momento
-Cioè'?- usciamo dal parcheggio interno.
-E cioè.. come potrebbe essere legalmente possibile una cosa del genere? Come potrebbe una persona essere accusata di qualcosa che non ha fatto? Quando me lo hai proposto in stazione non avevi paura che tutto venisse registrato? Che ne so di solito ci sono registrazioni nelle centrali.-
-Oh Jona, per l'ultima cosa non credo che qualcuno si azzarderebbe a registrarmi, sono un avvocato, un avvocato abbastanza in alto per l'opinione pubblica, gli farei un culo così grande in tribunale che si dimenticherebbe come si caga..-
-Ma che linguagg..-
-Si dai, non sto a lavoro, posso pur parlare così.-
Però sei con uno che hai tipo conosciuto oggi e non conosci nella tua macchina.
-Per il resto.. son sempre un avvocato, mi so gestire nei giri di leggi e clausole, potrei anche ammazzare una persona e uscirne indenne se è per questo.-
-Ma non avresti bisogno di un altro avvocato?-
-Ma va, mi difenderei da sola, non dovrei spendere manco soldi. Quindi..Dimmi, come potremmo portarla?-
Lei aveva detto che avrebbe allungato il mio processo per poter far stare lei piu' a lungo quindi dovrà essere qualcosa collegato a me.
-E se tipo aggredisse qualcuno?-
-Chi dovrebbe aggredire?-
-Me no? Sai che tua sorella potrebbe far certe cose, o almeno io dopo ciò che è successo l'ultima volta.-
-E perché' dovrebbe aggredirti? Come ci arriva a te?-
-Io voglio un confronto con lei, mi ha denunciato, voglio vederla e parlarci.-
Dara sorride, la vedo in un riflesso dello specchietto retrovisore.
-Bravo bravo, e come dovresti provocarla?-
Ci penso un po' su, non dovrebbe essere difficile.
Anzi secondo me è banale.
-Potrei.. potrei far cenno al bambino, ogni volta che si parla di quello perde le staff..-
Dara ha smesso di sorridere -Una cosa perfetta per noi no?-
-Esattamente.-
Vorrei chiederle altre cose.
-Ma che cos'è sta storia del bambino?-
-Ei siamo arrivati.- frena e parcheggia al volo.
-Su scendi.-
Pare che non avrò risposte.
Scendiamo dalla macchina, ci troviamo davanti ad una casa con giardino curatissimo e tetto bianchissimo.
Il piano terra è fatto in vetro e c'è una piscina fuori a quanto vedo.
-Scusa ma non avevi un appuntamento medico?-
Che appuntamento si dovrebbe avere in un posto del genere?
-Ah giusto è il mio psicologo.-
-Ah- suona al campanello.
-Sono Dara, scusa il ritardo.- il cancelletto si apre.
Entriamo e ci incamminiamo verso la porta.
Bussiamo.
Una ragazza elegante dai capelli lunghi e castani apre la porta.
Il mio cuore smette di battere per un secondo.
-Ciao Dara!- ha delle ciocche arancioni.
-Ciao come stai?- risponde mentre io impallidisco.
-Benissimo, te? E Franz? Chi è lui invece?- chiede infine indicando me.
-Lui è Jona, un mio cliente.-
La ragazza mi sorride e mi stringe la mano, ci invita ad entrare.




-Piacere di conoscerti Jona, io sono Laure.-    

You Aren't RealWhere stories live. Discover now