Levels Of Vision

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Ed improvvisamente tutto sembra più chiaro, lineare.
Una parte della storia, la mia storia, si dispiega di fronte a me.
-Perché sorridi?- mi chiede Dara con il viso ancora triste.
Sorrido perché mi preoccupavo tanto di dover trovare il diario per poter salvarmi, per poter negare all'altro l'esistenza.
Volevo farlo soffrire, volevo fargli perdere tutto, volevo essere il creatore che castiga l'eretico.
Non sono un creatore accondiscendente.
E invece avrei dovuto pensare prima alla natura della realtà, un continuo scontrarsi e rimescolarsi del tutto.
-No, niente. Quindi Franz e Dorothy hanno...? -
La realtà è un continuo scontrarsi e rimescolarsi, che bella definizione, dovrei farla avere a Franz.
Per fargli capire la conclusione a cui sono arrivato: ha ragione, non sono l'unico creatore.
Non sono l'unico che scrive su quel diario, no; è il diario stesso a scrivere di se.
A creare rimescolamenti, a creare nuove situazioni.
E' questa la differenza tra il mio diario e il diario di altri.
La vedo muovere la testa come ad annuire, ma senza farlo -Non li ho mai colti, ma so che da quando Franz ricevette quella lettera, quella ha cominciato a farneticare del bambino.-
Non dipende nemmeno da chi usa il diario, tutti possono accedervi.
Ed ora scopro che non solo io, ma anche il reale finto creato da me si accanisce contro chi crede che la finzione sia reale.
-Lettera?- chiedo quasi distrattamente.
-Gli ho pregato molte volte di dirmi di che si trattasse, ma ogni volta non mi ha voluto parlare.-
-Ti stava nascondendo qualcosa.- affermo pensando a quanto punzecchiante sarei potuto diventare.
Potevo cominciare a criticare del mio rivale direttamente con sua moglie.
-Io sospetto che fosse qualcosa collegata al bimbo.-
La vita di Franz è distrutta dall'interno della sua famiglia, recisa da lui stesso.
Anche se non capisco il motivo di tutto, perché tradire una moglie come Dara, perché rovinare un matrimonio ed una vita felice?
-E da dove hai dedotto c'entrasse Dorothy.- era solo una busta, poteva essere qualsiasi cosa.
-Perché poi lui andò da lei...-
E improvvisamente ricordo ancora una volta cosa stona sempre in queste situazioni.
La donna che mi parla si lamenta di un tradimento quando lei dovrebbe essere morta.
La guardo, avvocati del genere non ne avevo mai visti, come non avevo mai visto morti viventi.
Ed è in questo momento che in me si instilla il dubbio: è reale?
Dara è reale?
So che lei non è reale, l'ho creata io e l'ho creata morta.
Non dovrebbe essere qui in primo luogo.
Quindi quello che dice è reale?
Certo la storia sembra avere un senso più logico in un certo senso.
Io ho sempre cercato di dar fastidio al personaggio del mio racconto mettendo elementi esagerati, scollegati a volte.
Come la morte della moglie, di cui ancora so poco, non ci ho mai pensato al riguardo, non mi aspettavo di dover continuare a scrivere di Franz e la moglie morta così tanto.
Eppure Dorothy non l'ho mai ideata io, me la sono ritrovata di fronte: "idiota" e schiaffo.
L'ha creata Franz la sorella della moglie quindi.
E' stato lui a trasportarla nella mia parte.
-E quindi a cosa ti servono questi tre mesi?-
E' stato lui a creare la storia del bambino.
E quindi il dubbio ritorna, è solo un gioco del reale stesso?
O è solo il gioco di un eretico?
L'informazione ha una regola, non supera il suo mondo.
Ma qui l'informazione è dilagata, è resuscitata.
Non può essere stato il diario stesso a modificarsi.
Un oggetto in una scatola chiusa rimarrà per ritrovarsi sempre nella scatola.
A meno che qualcosa dall'esterno o dall'interno apra la scatola.
Ma questa scatola non potrà mai aprirsi da sola di per se'.
E' tutta opera di Franz questa?
Guardo sua moglie -Voglio solo vedere se la ama.
Niente di più, niente di meno.-
Che senso ha tutto ciò?
Dara è morta o è viva e tradita?
In entrambi i casi Franz la perde o rischia di farlo.
-E da cosa capiresti la cosa?- per una volta sono io a far tante domande ricevendo risposte.
Vuole solo farmi domandare? Farmi venire il dubbio?
Perché in fondo so che Dara è morta e quindi lui...lui non ha più da perderla.
Quindi perché' non mandarla dall'altra parte, non c'è più una Dara per lui dove si trova.
Lei può solo vivere qui.
Può solo essergli utile in questa maniera.
-Dal fatto che possa venire o meno a farle visita, tre mesi sono tanti.-
Mi metto a ridere, anche se sono sovrappensiero la cosa mi pare ridicola.
-Sembra stupido lo so. Ma se la ama veramente non sarà disposto ad aspettare tre mesi: si presenterà per forza da lei.-
Ed io ho il diario ai miei piedi, incapace ancora di poter scrivere nulla.
Che sia un caso che io abbia le mani bloccate?
O è stato lui a farlo?
Tutto quello che ho saputo fino ad ora è reale?
L'informazione che mi è stata data lo è?
-Ed io perché' dovrei rimanere qui per tre mesi se riguarda solo tuo marito?-
Il reale è reale?
Annota qualcosa, dopo tanto tempo la vedo fare qualcosa che le era solito.
Controllo meglio, la carta su cui scrive non sembra quella del diario.
-Non posso tenere qui lei senza un capo di accusa Blend...- una piccola pausa, mi ha chiamato per cognome? -...il processo deve comunque continuare. -
Ed io voglio continuare a scrivere sul mio diario.
Lo prendo da terra.
-E secondo te lui arriverà o no? - le chiedo mentre glielo porgo.
I suoi occhi brillano un attimo di sorpresa nel vedere il mio gesto, ma il suo spirito d'avvocato si spegne di nuovo.





-Non lo so. -

You Aren't RealWhere stories live. Discover now