Some Explanations

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Guardo il ciccione davanti a me.
Ho le vene che mi scoppiano, sto sudando e sicuramente sarò rosso in volto.
- Sì sente bene? -
Cosa diavolo me lo chiedi a fare Franz!? Lo sai già.. Sei tu che hai scritto questa storia.
Un attimo prima avrei picchiato a sangue la sua marionetta ma ora mi rendo conto che non servirebbe a niente, anzi farei il suo gioco.
Che in sostanza è quello che sto provando a fare io con lui: farlo impazzire.
Ma già il fatto che io pensi che il mio personaggio mi condizioni la vita si può considerare pazzia.
Al diavolo! Non andrò dallo psicologo, no. So già di essere fuori di testa e non ho più bisogno di conferme.
Sono ancora lì fermo davanti al ciccione che ora mi guarda male, è infastidito il burattino..
-Mi scusi non mi sento bene. Devo andare in bagno- gli faccio io.
Prendo la mia borsa e mi precipito verso la prima toilette che trovo.
Mentre esco sento un mugolio di disapprovazione dal mio scompartimento.
Bene Franz! Ti diverti tanto vedo.
Ora però tocca a me..
Entro nel bagno e mi siedo sulla tazza del gabinetto.
Prendo la mia borsa e tiro fuori il mio diario che avevo messo via prima di aver quasi pestato il finto Franz.
Cosa succede se incontri anche tu persone che per te non esisterebbero?
Mi metto a scrivere un po' infastidito dal movimento del treno che continua la sua corsa.

Non credo alle mie orecchie.
Sbatto con più forza le palpebre, ho appena sentito qualcosa di inaspettato.
-Sì F, ti diremo perché tu ci puoi aiutare a trovare B con una motivazione più realistica.. - mi dice Laure quasi sbuffando, sembra quasi che non sia felice di fare una cosa di normale per una volta.
Ma non voglio darmi troppe illusioni, magari è la solita storia: Laure mi dice che mi spiegherà, ma poi invece mi ritrovo a dover sentire cose come la storia della coscienza di Blend.
-Bene.. E cosa stiamo aspettando? Avanti! Spiegate! - esorto io.
-Franz, - sento la voce di Rodri che mi richiama alle mie spalle.. - Non saremo noi a spiegarti, ma persone che sicuramente ti faranno capire meglio. -
Annuisco per far capire che non ho voglia di stare a discutere, ma che ho voglia di non perdere tempo.
Laure incrocia le braccia e si dirige verso la porta della sala interrogatori e richiama qualcuno.
Rodri si muove dalla sua posizione e mi viene vicino - Franz sarà strano te lo dico. -
Come tutto quel che sta succedendo ora Rodri, penso io.
-Bene sono pronte ad entrare. - dice Laure.
-Chi? -  chiedo ma appena vedo chi era appena entrato mi blocco subito.
Due signore anziane, una con la tinta rossa e l'altra con i capelli bianchi al naturale.
Sono anziane, molto anziane, ma si reggono abbastanza in piedi da far pensare che abbiano vissuto da sportive.
Anche loro mi guardano, ma nei loro occhi vedo disprezzo nei miei confronti, c'è qualcosa in me che le infastidisce forse.
Ma anche a me è venuto il dubbio..
-F, loro sono Patricia e Mimi, sono sicura che capirai. - dice Laure mentre le fa accomodare davanti a me.
Ma basta!
Penso io, non ancora.
Ho capito cosa intende Laure, Patricia e Mimi nella mia storia sono le donne che hanno accudito Blend.
-Cosa ne hai fatto eh!!? - comincia Patricia, facendo agitare I capelli rossi che teneva a chignon.
Io non so cosa rispondere, ma lei sembra veramente arrabbiata.
L'altra donna si mette invece a piangere.
Io non so che dire..mi trovo davanti a due personaggi creati da me e che mi piangono di fronte.
È quasi commovente.
- Di cosa state parlando? - chiedo io, cercando di non tenere conto del fatto che loro non siano reali.
-Ma come ti permetti!!? - parla Mimi tra le lacrime mentre Laure e Rodri stanno da parte in silenzio.
Patricia prende un foglio di carta malconcio e comincia a leggere
- Caro Jona, sono io che ti parlo. È da tanto tempo che non ti scrivevo, non penserai mica che io ti lasci in pace così. No, tu sai che questo mondo non può più accettarti, io non potrò più accettarti, come tua madre e tuo padre... Quindi, perché non la finiamo qui? Da Franz Redvik.. -
Che cosa!!??
Che cos'era quella? Una lettera inviata da me a Jona??
Non è possibile.
-F, adesso capisci perché tu sei collegato a B? Tu sei l'unico sospettato nella sua scomparsa, con varie lettere a tuo nome che lo istigano al suicidio.. -
No, non è vero, non è vero, non è vero..
Mi continuo a ripetere.
Patricia continua a gridarmi contro, a chiedermi perché, mentre Mimi continua a piangere.
Mi tappo le orecchie con le mani, non le voglio sentire.
Blend ha portato la sua realtà nella mia.
Mi ha dichiarato guerra.
Grido.
In quella piccola stanza degli interrogatori la mia voce eccheggia.
Ho bisogno di poter fare qualcosa anche io.. Lo voglio incontrare, così potrò far vedere che non si è suicidato ed è ancora vivo.
Anche se non è reale..
Ho bisogno subito di poter fare qualcosa, non posso stare qui davanti a loro, loro che vengono trainate dalle scritte di lui.
-Voglio il mio taccuino!!- grido  mentre pianto e odio continuano a riversarsi su di me.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now