You Too, My Moms?

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La rabbia mista a paura fa fare cose che non si potrebbero fare normalmente.
Tipo camminare con forza, quando invece dovrei stare in carrozzina, verso una latrina di cui si sbatte violentemente la porta e in cui si entra con veemenza.
Dove li avevo lasciati i giornali!?
Freneticamente mi guardo attorno e mi butto sul pacco di quotidiani appena lo noto.
Dorothy.
Devo cercare Dorothy.
Anzi no.. Dorothy Astrez, perché quello è il nome completo della ladra!
Ricordo ancora come era arrabbiata la prima volta che ci eravamo incontrati, quando mi aveva tirato uno schiaffo, a me, che ero per lei uno sconosciuto.
Ora penso che la rabbia che aveva provato lei in quel momento non sia nulla in confronto a ciò che provo io ora.
E tutta questa focosità è scaturita da un solo sogno, ma che però mi ha segnato nel profondo.
Ho vissuto la mia eliminazione.
-Jona!!-
Rizzo le orecchie mentre già stavo sfogliando le pagine dei giornali.
-Caro che stai facendo!? -
Sono le mie madri che mi hanno seguito, come potevo benissimo immaginare e prevedere facessero, ma che ancora non hanno raggiunto la latrina.
Chiudo la porta e la blocco con l'asse.
Non voglio che mi fermino un'altra volta.
Per sicurezza giro anche due volte la chiave nella serratura mezza scassata e ciò mi fa ricordare il fatto che anche loro hanno girato una chiave prima.
Dovrò farmi spiegare perché lo hanno fatto.
Torno alle stampe e dopo qualche secondo di ricerca ecco il primo risultato!
-Jona apri!!-
"Nuovo caso concluso alla Astrez": è questo il primo titolo che leggo, mi viene da ridere, il suo cognome è diventato un aggettivo.. Deve essere una veterana nel suo campo.
Strappo il pezzo di pagina, devo metterlo in vista per poi confrontarlo con quelli che troverò poi.
-Ti prego Jona apri!! Non puoi affaticarti con quelle ferite!-
Ok, ok.. Devo fare in modo che sia ordinato.
Prendo una super-colla dall'armadietto lì presente e appiccico il pezzo di giornale ad una parete, in questo modo poi quando avrò raccolto tutto potrò leggere e confrontare le informazioni in modo più, come ho già detto, ordinato.
-Jona!!! Non hai con te nemmeno la sedia a rotelle!! Come fai a tenerti in piedi!? -
Ecco che di nuovo ricompare il viso di Dorothy stampato; se non fosse che mi serve tenerle per poi osservarle, io per la rabbia avrei già distrutto in mille pezzettini tutte le foto che trovo di lei.
La odio.
-JONA!!!-
Metto il nuovo pezzo di fianco al primo sulla parete.
Ed ora a cercare altro, forza, mi dico.
Trovo praticamente subito un altro articolo e questa volta il tit..blocco i miei pensieri sentendo che le mie madri hanno cominciato a battere con più forza contro la porta, sono proprio decise ad entrare.. Beh.. Io sono deciso a trovare Dorothy e con lei il mio diario.
Chissà come se la sta passando Franz..
Passa qualche minuto, le pareti sono già quasi piene di sgualci di giornali riguardanti la ladra.
Infatti gli articoli che ho trovato su di lei sono molti e da quanto avevo ipotizzato, veramente si tratta di una veterana, un avvocato modello, sembra non abbia mai perso una causa.
O almeno è ciò che mi è sembrato visto che ho sempre letto titoli positivi riguardo lei.
È il momento di confrontare.
Comincio a leggere un primo articolo alla parete.
-APRI FIGLIOLO!!! -
Ok, vedo che qui parla del suo studio legale..
-JONA APRI!!!-
..forse c'è scritto..
-DAI JONA!!!-
..dov'è che si trov..
-APRIIII!!!-
Ok basta, mi hanno stufato.
Non riesco a concentrarmi con loro che battono continuamente alla porta.
Decido quindi di andare ad aprire loro in modo che la smettano di dare fastidio.
Mi muovo verso l'uscita e giro e tolgo la chiave dalla vecchia serratura, forse è anche il momento che mi dessero una spiegazione a proposito di chiave.
Tolgo la sbarra, apro la porta e mi blocco di colpo rimanendo senza fiato.
Non avrei mai immaginato la visione che i miei occhi mi stanno mostrando.
Deglutisco, ora in un singolo attimo ho capito perché hanno chiuso quella porta, perché mi sentivo stanco dopo aver mangiato..
Deglutisco ancora e stringo i pugni, vorrei scappare.
In un singolo attimo ho capito che il latte era drogato con del sonnifero molto probabilmente e che la chiave girata nella serratura della mia camera era stata usata per tenermi dentro, per non permettermi di scappare.
Ora ho la gola secca.. Sono amareggiato.
Faccio un passo avanti verso uno dei quattro agenti di polizia che mi puntano la pistola contro, vedo le mie madri che piangono da parte.
Le mie madri che mi hanno tradito, intrappolato e teso un'imboscata.
L'agente di fronte a me parla - Jona Blend!! La dichiaro in arresto per l'omicidio di Franz Redvik!!!-
Muove la pistola leggermente - Metta le mani sulla testa!-
Obbedisco.
In un attimo un altro poliziotto mi mette le manette, non cerco nemmeno di provare a fare resistenza, continuo a guardare Patricia e Mimi.
Per questo avete chiuso a chiave..
-Lei ha il diritto di rimanere in silenzio! -
Ecco che comincia con le solite frasi.
-Ogni parola da lei pronunciata potrà essere usata contro di lei durante il processo. -
Sì sì lo so.
- Può richiedere un avvocato. -
Sbatto le palpebre, deglutisco un'altra volta.
Non so se mettermi a ridere o meno.
L'agente mi ha dato la possibilità di richiedere un avvocato.. E l'avvocato di cui ho un disperato bisogno è solo uno.
-Astrez!!!- faccio una pausa, sto per ridere veramente, andrò da lei direttamente in questo modo - Richiedo che Astrez sia mio avvocato.-
Non ho i soldi per poterla pagare, ma a me serve solo incontrarla, per riprendermi il diario, quindi non mi preoccupo per le contrattazioni che poi dovrei fare.
Il poliziotto mi guarda un po' stranito -Va bene.. Potrà consultarsi con l'avvocato Astrez.-
Era quello che volevo sentirmi dire, ora non mi trattengo più, esplodo in una risata isterica.


E così mentre rido, gli agenti mi scortano verso la volante.

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