Can't Wait To Know

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Sento freddo, ho freddo ai piedi.
Finalmente mi risveglio dal mio stato di tranche.
Ritorno verso il mio letto e prendo il mio taccuino: lì dentro c'è la causa della morte di mia moglie.
Io..
Io non posso accettare di non ricordare, non così tanto almeno.
Guardo con ansia la porta che Laure si è lasciata alle spalle poco fa.
Non posso permettere che mi lasci da solo come un cane un'altra volta, senza nessuna spiegazione.
Cos'è che mi ha detto?
"Non credevo avessi dimenticato così tanto"!?
E allora perché non farmi ricordare e basta?
Perché abbandonarmi ogni volta in una situazione ambigua in cui io sono quello che capisce meno di tutti?
La mia mano è sul pomello della porta.
Sento la mia mano sudata provare freddo anche su di esso, spalanco la porta.
-Laure dove sei???- non mi sarei mai aspettato di gridare il suo nome con tanta forza.
Non mi sarei aspettato di aver così tanto bisogno di lei.
Ma fino ad ora è l'unica, io credo, che possa darmi delle risposte o almeno darmi qualche indicazione.
Ma dove può essere il suo ufficio!?
Mi guardo intorno disperato: vedo agenti che camminano per i corridoi e si avvicinano a me.
Mi stanno chiedendo qualcosa: ma non sentono quello che sto guidando!?
-Laure!!! Devi spiegarmi!!-
Mentre continuo ad accelerare guardo il taccuino e sorrido.
Altro che Blend, non devo cercare aiuto in una finzione, devo cercare aiuto nel reale.
Anche se fino ad ora il reale è stato messo in dubbio dai continui  eventi.
Mi brillano gli occhi, ho anche il fiatone, ma non smetto di correre.
Devo trovarla subito, non riesco ad aspettare.
E improvvisamente una mano vellutata mi afferra per un braccio e una presa d'acciaio mi blocca.
È Laure.
-Mi butti a terra come l'altra volta? - scherzo io.
-Cosa stai blaterando F?- il suo tono di voce è così calmo.
Talmente calmo che spero che forse mi risponderà senza fare tante storie.
-Laure! Devi dirm..-
In un attimo un dolore lancinante mi pervade la schiena.
Emetto un grido: mi ha buttato con una violenza estrema a terra!
Ma non mi interessa, il dolore rimane secondario al mio desiderio di sapere.
-F, sapevo che eri anche stupido, ma non così tanto.. -  ecco che parte con una ramanzina -..ma in questo momento ti trovi in una centrale di polizia e non è il caso di scorrazzare così. -
Non mi interessa, non riesco ad aspettare.
Non posso aspettare.
-Com'è morta mia moglie? - le domando con voce soffocata, i miei occhi lucidi non sono più solo lucidi.
Ma anche i suoi occhi si sono arrossati.
Mi accorgo solo ora che il viso di Laure è cambiato, è diverso.
Il trucco sembra sbiadito, le guance rigate - Perché non la smetti F?-
Laure ha pianto..
-Perché non smetti di essere così egoista? -
Perché Laure ha pianto?
Perché mi dice di non essere egoista?
Sono confuso.
La guardo stranito da terra.
-Non credere di essere l'unico che sta soffrendo F, non sono solo i tuoi sentimenti ad essere reali.. -
-Ma è mia moglie!!- non solo i miei sentimenti sono reali?
Cala il silenzio.
Perché non me lo vuole semplicemente dire!?
Il tempo sembra rallentato.
Io fisso Laure.
Laure fissa me.
Finalmente Laure apre bocca - Alzati F, dobbiamo andare. -
Ma perché non mi rispondi!?
-Dobbiamo andare a casa di B. -
Mi rialzo e mentre lei si sta per girare la prendo la mano con il guanto - Non mi interessa dove dobbiamo andare, ora ho solo bisogno di sapere come è morta mia moglie. -
Laure si irrigidisce, si gira di nuovo verso di me e con un tono freddissimo mi dice


-È colpa mia-

You Aren't RealWhere stories live. Discover now