Rules

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Non ascolto nessuno in questo momento.
Sono occupato a pensare.
-F!! Cosa hai detto che vuoi? -
Lui ci è riuscito, quindi perché non potrei farlo anche io?
Devo solo trovare il modo per portarlo da me e poi potrà finire tutto.
-Il tuo diario F?? -
Sono sicuro che il finto me lo ha incontrato e quindi credo che io possa ricominciare a scrivere da lì: dal momento in cui Blend si alza in piedi per volerlo picchiare.
O forse no?
-Hey Franz! -
Ma state zitti!!
Voi non dovete combattere contro l'irreale!
Ok, provo a respirare più profondamente, ma le vene sulle tempie pulsano sempre più.
Se Patricia e Mimi sono qui.. Vuol poter dire solo una cosa.
Le ha condotte lui qui scrivendo.
-F!!? -  Laure, finalmente, sbattendo le mani sul tavolino riesce a distrarmi e attirare la mia attenzione.
-Ho bisogno del taccuino.. - dico io alzandomi, visto che non sono legato come la prima volta e sono quindi libero di muovermi.
-Che vuoi fare Redvik? - Rodri è già partito a incamminarsi verso di me; sicuramente per potermi dire di stare fermo o cose del genere.
Ma il problema è proprio che quelle due vecchie sono qui.
Perché vuol solo dire che lui ha scritto.
E cioè che quando non scrivo io, in questo caso dal momento in cui l'avevo lasciato in piedi sul treno, lui torna a prendere il controllo di sé e continua con la sua vita.
-Franz!! - Ecco! Rodri ha già cominciato a corrermi dietro, magari c'è anche Laure..
Mi sono precipitato infatti fuori dalla sala interrogatori diretto verso il deposito prove e ho cominciato a correre.
Il deposito non deve essere troppo lontano e, nonostante io abbia lasciato il taccuino nell'albergo, sono certo che la polizia perquisisca gli averi di un sospetto come me.
Corro perché ho capito una cosa: i tempi nella mia parte e i tempi nella parte di Jona continuano a muoversi in contemporanea.
Quindi devo appropriarmi al più presto del diario prima che lui possa scrivere qualcos'altro di problematico.
Come se tutto quello che ha già fatto non fosse abbastanza..
Giro per il corridoio a destra.
-Muovetevi!! - sento voci dietro di me.
È un po' divertente, quasi come nei vecchi film: io mi dirigo per una direzione e tutti a seguire.
Non riesco poi a non notare che  questa è una "centrale" .. Ma da come non riescano a fermarmi  non si direbbe.
Corro e rifletto.
Non posso portare Jona qui scrivendo una cosa del tipo:

"... Mi risveglio.. Sono forse svenuto? Mi alzo, sento caldo alla testa.. Vedo Franz di fronte a me..".
No, non funzionerebbe visto che non posso trasportarlo qui con un' ellissi.
Perché l'ellissi è un salto temporale in una narrazione, ma non posso applicarla dato che non ho la possibilità di alterare lo scorrere del tempo nel suo universo.
Ma quanto è lungo questo corridoio?
Cerco di trovare con lo sguardo la porta che cerco, non deve essere lontana.
Se non posso cambiare l'ordine delle cose, se non sono in grado di fargli compiere  un salto temporale..
Credo ci sia solo un modo..
Sto cominciando a sentire fatica.
Ma accelero la corsa, che non sta durando da tanto pensandoci.
Saranno passati forse al massimo cinque secondi.

Eccola!

Vedo la scritta incisa sul cartellino appeso alla porta : "Deposito prove"
Manca  poco e poi potrò prendere il taccuino.
Scriverò di lui che continua a viaggiare sul treno.
Finalmente ho letteralmente abbattuto il porta : sono dentro e ora non mi rimane che trovare la cassetta con il mio nome..
Poi dal treno lo farò camminare fino a questa centrale.
Ho trovato la mia cassetta.
Devo solo fare una cosa per non perdere il controllo su Blend, non smettere mai di raccontare quello che fa, così da non permettergli di prendere il suo di diario.
Sono riuscito ad aprire la cassetta.
Sembra strano..
Posso tenere il mio taccuino tra le mie mani sudate.
Sento caldo al collo.
Ma c'è qualcosa che non va in tutto questo.. Per forza.
È tutto troppo facile!
La porta non era chiusa, la cassetta nemmeno, per non parlare della polizia che non arriva a fermarmi.
Che sia forse stato Jona ad aiutarmi in tutto questo?
Il caldo sta aumentando.
No! Jona non lo farebbe mai! Non permetterebbe mai a me di potermi appropriare di questo taccuino.
Le regole sono precise,  da quanto ho potuto capire: quando uno scrive, l'altro non può farlo.
Mi viene da ridere.
Vuol dire che Jona è stato in qualche modo bloccato da qualcosa.
Però ridere mi fa male, il caldo al collo aumenta.
Lascio cadere a terra il taccuino e muovo le mani a mo' di persona che sta soffocando e sento scorrere del liquido.
È sangue..
Sangue che intinge il nastro di seta nera che preme con forza sulla mia trachea.
-Perché non fai mai la persona normale F? - è Laure, dietro di me, che tiene il suo nastro sul mio collo.
Ma io continuo a ridere.
Perché Jona non avrebbe mai smesso di scrivere senza motivo; e io penso, anzi no! , sono sicuro di aver capito cosa lo ha portato a fare ciò.

Il sangue scorre, io rido e Laure mi butta a terra..

You Aren't RealWhere stories live. Discover now