I Need A Psychologist

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-Ciao Laure.- sto salutando una mia creatura.
Lei mi squadra divertita -Ci siamo già visti da qualche parte?-
Direi di sì, nella mia immaginazione.
-Si ma non rimaniamo tutto il tempo qua, su entrate.- si sposta aprendo del tutto il cancelletto e lasciandoci la strada libera.
Non mi ricordavo di aver creato Laure così, doveva rompere i coglioni a Franz e mo si ritrova qui completamente diversa.
E' molto più dura la mia Laure, che sia un nuovo burattino di Franz?
Tipo il ciccione ma con le sembianze esatte e che non possiede solamente un nome identico.
No che cazzo sto dicendo, se fosse stata mandata qua da Franz si verrebbe automaticamente a confermare la sua parte.
Seguo le due donne, solo in questo momento mi accorgo di non aver mai pensato a questo aspetto.
-Allora Dara, qual è la causa?- chiede Laure all'avvocato, sembrano avere un rapporto amichevole, non sembra affatto l'inizio di un incontro dallo psicologo.
-Hai presente quell'uomo che è morto sul treno?-
-Oh sì, certo.- fa Laure interessata, io le seguo in silenzio.
E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ho potuto star zitto e ascoltare qualcun altro comunicare non con me, è rilassante.
-In pratica Jona è scappato dalla scena.-
-AHAHA JONA MA COME, MA PERCHE'-
Laure ride divertita, non l'ho mai immaginata in questo modo.
Laure non ha mai riso.
E poi cosa c'è da ridere per una cosa del genere?
Una persona non dovrebbe preoccuparsi che un probabile assassino, in teoria in giro non si sa che l'uomo si è suicidato, si trovi in casa sua?
-E' stupido, ha avuto paura..credo.- ammicca Dara.
Ma cosa
Le lancio un'occhiataccia mentre Laure ci fa entrare in casa e ci sediamo su delle poltrone in pelle morbida bianca, non doveva farmi fare un processo lunghissimo in tribunale facendo quasi intendere che fossi colpevole?
Sembra che però si sia accorta dei miei pensieri – Jona tranquillo, Laure è una ragazza fidata, e poi io sto a difenderti, non ad accusarti.-
E' vero, lei è il mio avvocato difensore, quindi anche se allunga tutta la procedura l'obbiettivo finale è quello di scagionarmi.
Laure si lascia cadere a sua volta su una poltrona dopo averci servito una spremuta d'arancia.
-Oookay, questi sono affari d'avvocato, ma ora siamo qui per altro.-
Giusto Laure Burattino, per altro.
-Ehm, io..?- Dara mi sorride.
-Puoi stare qua Jona, tanto la potresti prendere come un incontro tra amiche. Inoltre non posso lasciarti incustodito, sei sotto la mia sorveglianza. -
-La nostra sorveglianza Dara! Non dimenticarti che io sono psicologo di polizia. - protesta Laure.
A me rilassa sentir parlar loro, ma al contempo fa pensare a quell'aspetto.
Quell'aspetto che fa stonare tutto.
Io sono sicuro di aver creato Laure solo per dar pena a Franz, ma se io ho creato lei e lei ora è qui...io come me la sono immaginata prima del dovuto?
Prima di averla mai vista, come posso io immaginare una persona e mandarla dalla parte di Franz e poi ritrovarmela qua.
Anche se fosse stato Redvik a portarla dalla mia parte, lui l'ha vista solo dopo che io l'ho ficcata nella storia.
Quindi in principio ci dovrei essere io, che ho immaginato nella mia testa Laure come Franz, come Dara.. un po' come tutti.
Ma se io ho creato loro in principio, come ho fatto a immaginare la realtà?
Essendo io quello reale, ed essendo reale la mia parte, come ho fatto a descrivere persone che alla fine rientrano nella mia parte, nella mia realtà, la realtà vera.
Senza averle conosciute prima.
-Franz ha trovato una nuova data libera?-
Le donne parlano, ma non sembra che stia svolgendo alcuna seduta, parlano di cose generali.
Poche cose riguardo Franz o di specifico su Dara o qualsiasi cosa possa interessarmi.
-Oh, forse tra qualche mese si potrà rimettere su una conferenza, bisogna rimandare tutti gli inviti, uno sbatti totale.- dice Dara guardandomi.
Qualche mese.. rifletto' un po'.
Io vorrei incontrare Franz.
Vorrei vedere se è veramente come l'ho immaginato io.
Perché' non mi spiego la cosa.
Sono io quello reale che immagina in anticipo le cose?
O andando a pensare in peggio è Franz che ha creato il mio mondo e quindi tutto quel che vedo non riguarda il mio saper immaginare?
La seconda ipotesi sembrerebbe più logica se non fosse per il fatto che io riesca a pensare.
Non avrei mai pensato di ritrovarmi a pensare a certe cose.
Da bambino chiedevano cose del tipo "Hai mai pensato all'esistenza di Dio?"
E anche da adulti quella domanda mi sarebbe bastata.
Ed invece no, mi faccio continue domande su un mondo creato nella mia testa, che obbiettivamente non dovrebbe manco esistere.
Cosa ha fatto di tangibile Franz in questa parte su di me?
Ha fatto scomparire quella donna che avevo ucciso prima di prendere il treno per sta città.
Potrebbe essere stata una mera illusione.
Ha creato quel ciccione, ma potrebbe essere stato semplicemente un uomo un po' svitato che si credeva Redvik come quei fan di persone e personaggi che vanno nelle fiere a fare cosplay.
No, un attimo, quel ciccione mi ha parlato delle regole delle parti.
Una cosa che solo nella mia testa potevo immaginare e che solo io potevo sapere.
No, non faccio male a farmi questi pensieri, sono solo la cosa che mi fanno capire di non essere un pazzo.
So di essere in grado di intendere e di volere, ho controllo sulla mia mente.
Sono solo un ragazzo che crede di aver ucciso una persona, di aver preso un treno, essere scappato da un ciccione, aver incontrato Dorothy, di essersi di nuovo svegliato davanti al ciccione e averlo visto morire, di essere scappato, di aver incontrato di nuovo Dorothy impaurita di me, di essere stato tradito dalle mie madri e sbattuto in prigione, di star facendo accordi con una persona immaginata da me per prendere un diario che mi permetterà di scrivere di suo marito che intanto mi fa da avversario nella mia fottuta testa.
Sorrido guardando Occhi da cerbiatto, no, non sono sano.
Per cosa ero venuto qui a Maddeka?
Per andare a trovare uno psicologo.
Sposto lo sguardo su Laure che animatamente parla a Dara.
Eccoti
No, non sembra proprio che si stia consumando un appuntamento da psicologo.





Ma forse una seduta seria la dovrai fare a me.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now