I Love You

15 2 0
                                    

"Ti amo Laure."
Mi ero buttato per poter leggere i fogli del diario.
Rileggo tutto.
Rileggo la frase.
"Ti amo Laure."
Non sto capendo.
Cosa c'entra Laure?
Cosa c'entra ora quella?
Le ho viste parlare insieme poco fa ed ora Dara la mette a letto con suo marito?
Alzo il capo, lei mi guarda, sembra quasi sofferente -Non è successo nulla...-
Cosa cazzo?
-Cosa doveva succedere? -
-Perché Laure? -
Perché non ha messo sé stessa?
Si passa una mano davanti agli occhi, se li stropiccia.
-Volevo solo provare. Provare se questo stupido diario fosse veramente magico o qualcosa del genere. -
Un attimo di pausa per sospirare.
-Ma non sono passati tre mesi, avrei voluto tanto evitarmi tutto questo tempo e vivere quel giorno. -
Tre mesi.
E' vero, con l'inclusione temporale c'è stata un'ellisse nella parte di Franz.
Un'ellisse di tre mesi, troppo lunga.
Non ho idea di come possa essere dover saltare tre mesi della propria vita in un battito.
-Ma quindi in questo momento credendo alle storie del tuo diario... Lui si trova tre mesi in avanti?-
No, non può essere andato avanti, noi dobbiamo essere sincronizzati per poter interagire tra di noi.
-Non ho mai pensato che il diario potesse essere una macchina del tempo fra parti.-
-Quindi lui ora dove si troverebbe?-
-Perché ti interessa tanto?-
Lei si sistema i capelli -Abbiamo tre mesi da riempire, non credo che vorrai parlare solamente di Dorothy o di come verrai imputato in tribunale insieme a lei.-
E anche in quel caso, non ho capito le sue intenzioni, vuole far un torto alla sorella che detesta a quanto pare.
Non ha nessun senso.
-Rispondi, dove si troverebbe Franz in questo momento?-
Ci rifletto, è sicuro che io e lui necessitiamo di una sincronizzazione dei tempi per poter interagire tra di noi.
Quindi per questa limitazione come ho detto prima noi due non possiamo valicare le condizioni temporali.
-Credo che lui sia in un limbo di eventi.-
-Limbo di eventi?- mi guarda curiosa.
-Si', una specie di modo per colmare il vuoto. Come se per tre mesi la sua vita fosse controllata da elementi a lui estranei.-
Devo cercare un esempio per poter spiegare meglio le cose.
Cosa può essere una cosa simile?
Azioni e ambiente che si sviluppano senza necessità di autocoinvolgimento.
-Come un'intelligenza artificiale?-
Oddio sì, ecco una cosa che potrebbe essere simile.
-Si', tre mesi in cui Franz personaggio viene sostituito da Franz computer, Franz I.A. in un certo senso.-
-Un sistema della durata di tre mesi in cui lui esiste in un ciclo di cause ed effetti.-
Annuisco.
Dovrebbe essere veramente una cosa simile.
-E se per ipotesi... Questa ellisse durasse quattro anni?-
Sgrano gli occhi.
Ma ha letto tutto in quanto tempo?
-Lui si ricorderebbe qualcosa di questi quattro anni?-
Secondo quanto abbiamo detto in precedenza -No, lui non si ricorderebbe nulla, vedrebbe solo i risultati del percorso senza di lui.-
Vorrebbe ricordare.
Vorrebbe riavere i suoi ricordi.
Dara... mi stai dicendo che tutta la storia di Franz possa essere partita con un ellisse?
Quattro anni di autocontrollo di eventi.
Quattro anni di limbo.
Dara sembra leggermi nel pensiero.
-Quindi tu che ti reputi il Creatore non controlli tutto.-
Era da tanto che non mi capitava di conversare di qualcosa in questo modo.
Certo non credevo stando dietro a delle sbarre con le mani insensibili e con la moglie del mio nemico di vita attuale, una mia creazione appunto.
-Penso sia una specie di evoluzione, sono un Dio Creatore potrei ammettere evoluzione per creazione di evoluzione, in fondo sono io che stabilisco la durata di un'ellisse.-
-Dovrei aver creato una storia che si autoproduce.-
-Quindi... Franz prende esistenza da te non controllabile in questo modo?-
Vuole farmi credere che sia possibile che entrambi siamo reali in una sequenza di ellissi?
Devo smentire.
-Dei bot che si autoproducono non assumono coscienza o realtà.-
Dara annuisce.
Cala il silenzio.
Mette le mani sulle proprie ginocchia; poi mi guarda negli occhi.
-E allora io perché mi trovo davanti a te?-
Un momento di blocco.
E' una delle domande che mi faccio e a cui vorrei rispondere pure io.
Inclino il capo verso sinistra e la guardo, quasi ad osservarla.
Quelle gambe, quelle mani sulle ginocchia.
Eccola lì in carne e ossa.
-Cosa dovrei essere io?-
Si porta un dito alle labbra, forse per morderselo.
-Uno zombie irreale?-
Per un attimo non capisco.
Poi ricordo.
La donna in carne e ossa di fronte a me dovrebbe essere morta.
-Perché mi ha ucciso? -
-Cosa? -
Questa domanda era inaspettata, tutto era inaspettato.
Non pensavo che un avvocato potesse prendere in considerazione cose del genere.
Storie di diari e di uomini che combattono a suon di pagine.
-Non lo so.-
Ed è vero: non ho mai pensato ad un perché.
Ho solo pensato a divertirmi, a rendere tutto interessante.
Volevo scrivere una storia in cui non si capisse niente.
Perché prima di tutto nemmeno io capivo qualcosa.
Dara ride.
-Siete praticamente uguali.-
Cosa?
-Tu e Franz, fantasiosi come pochi e sempre a complicarvi la vita.-
-Perché mi stai dicendo questo?-
Dara si alza.
-Ti sto studiando, e se ti chiedi di come mi siano venute in mente le domande che ho fatto... beh, sono comunque moglie di uno scrittore che sta scrivendo una storia su di te a detta sua. O a detta tua per meglio dire. -
Sempre tutti ad analizzare.
Mi ricordo che anche io ho analizzato e voglio capire qualcosa.
"Laure ti amo."
E specificatamente questa cosa in questo momento.
-Laure... Perché hai scritto il suo nome e non il tuo? -
Dara sorride malinconicamente.
-Non l'hai ancora capito? -
Io non riesco a capire niente.
Scuote leggermente il capo.
La voce fredda.









-Perché Franz non mi ama. -

You Aren't RealDove le storie prendono vita. Scoprilo ora