Complementary

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E adesso cosa faccio?
Sento lo sguardo di Redvik su di me, sta aspettando; ma io non posso rischiare di perdere me stesso cercando di trasportarmi dalla sua parte.
E non riesco nemmeno ad inventarmi una scusa per convincerlo a cambiare idea.
Sento la sua voce -Dai Jona, non c'è bisogno di piangere.. Tanto non erano reali: le tue madri le ho create io. -
No, questo no! Perché non stai mai in silenzio idiota!?
-Anche tu sei una mia creatura.. -
Quasi all'improvviso tutta la tristezza che mi pervadeva pochi attimi prima è scomparsa, al suo posto solo rabbia e disprezzo per il ciccione che mi ride sopra le spalle.
Mi alzo d'improvviso e la prima cosa che sento di dover fare è quella di tirargli un pugno su quella faccia obesa.
-Ma che!!? - l'ho colpito alla mascella, è completamente rossa, le mie nocche leggeremente doloranti.. C'era quindi dell'osso sotto quella montagna di adipe.
-Tu non hai creato me Franz! -
Lui sputa a terra, sento un altro rantolo debole di dolore.
Ma intanto sento che sta anche ridendo.
Ma perché!? Perché deve ridere? Perché deve irritarmi così tanto?
Riesco ad afferrare il colletto della sua giacca e lo alzo a forza
-Mi stai deludendo Jona.. -
-Ma stai zitto! - lo sbatto contro il finestrino dello scompartimento, sul quale posso osservare con piacere, colpisce con forza la testa.
Una piccola crepa si è formata sul vetro.
Ma lui ha il sorriso stampato su quel pallone che si trova al posto della faccia, perché continua a ridere?
-Non capisci Jona che sono sempre io a decidere cosa tu debba fare? Sto scrivendo io la storia. Ho scritto io che tu avessi colpito. -
Io ho avevo già il pugno teso per potergli spaccare il naso.
Rifletto un secondo: lui non può controllare anche i miei pensieri, io non lo posso fare ad esempio quando scrivo di lui.
Perciò non può controllare tutte le mie azioni, specialmente quelle collegate a eventi che lui non si può spiegare.
Decido che il pugno glielo tiro lo stesso -Sei tu che mi deludi Franz!-
Il ciccione si mette le mani sul naso, vedo sangue che sta lentamente colando sulla sua flaccida pelle.
- Se tu fossi veramente il mio creatore e controllassi tutto perché mi stai chiedendo di trasferirmi dalla tua parte? Perché non lo fai da solo?-
Lui sembra contrariato - E questo cosa c'entra?-
Ho capito come fargli cambiare idea.
Ho capito perché mi vuole nella sua dimensione.
-Tu vuoi che mi trasferisca solo perché così ti potranno rilasciare alla centrale.-
Ora posso vedere con piacere un'espressione di timore nei suoi occhi - Non proprio.. -
-No, no, è così! Io ti servo solamente per dimostrare che non mi hai rapito o ucciso. -
I suoi occhi si aprono di più.
- Quindi sei sicuro che sei tu a decidere tutto? O invece ti rassegni ad accettare che sono stato io a portarti a trovarti in quella situazione?-
Il ciccione scuote la testa, è un buon segno.
E io ho capito che non si possono controllare tutte le azioni dell'altro: lui non poteva aspettarsi che io dicessi queste cose.
-Sono io quello reale qui.. -
-Ci credi veramente Redvik?-
Indico il mio diario che si è tenuto stretto per tutto il tempo - Allora dammi quel diario e lascia che io mi scriva dalla tua parte, così mi rendo realmente irreale.-
Si stacca dal vetro e fa qualche passo verso di me - Dove vuoi arrivare dicendo questo? -
Bene! È confuso!
- Così almeno potrai vedere tu stesso quanto fosse finta la tua esistenza. Perché una volta che lo scrittore che ti ha portato a trovarti in quella centrale, che ha fatto in modo che tu venga sospettato di istigazione al suicidio, arriverà dalla tua parte e cesserà di essere reale..tu farai lo stesso. Finirai di esistere.-
Questa volta è lui che è afflitto da un dubbio, e questa volta mi metto a ridere io.
-Quindi ciascuno di noi non può morire o smettere di esistere perché a quel punto cesserebbe di esistere anche l'altro. -
Ora scuote il grosso capo con più forza - Non possiamo rimanere in questa situazione, e io devo riuscire a trovare qualcosa su di te nella mia parte.. In questo momento sei tu che mi tieni sotto scacco.. - si mette una mano nella parte interna della giacca e tira fuori una pistola.
Il mio sorriso svanisce all'improvviso, ce l'aveva addosso tutto il tempo?
-..e questo non va bene..-
Porta lentamente la pistola alla tempia.
-No, cosa vuoi fare!? -  non capisco, perché lo sta facendo??
-Così ora avrò qualcosa per ricattarti e convincerti a collaborare.-
Devo fermarlo!!!
Riesco però a fare solo un passo.
Gli grido contro mentre il tempo sembra rallentare.




Lo guardo premere il grilletto.


You Aren't RealWhere stories live. Discover now