Dorothy

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-Adesso vinceranno loro.. Ed è tutta colpa tua idiota!!! -
Continua a piangere, mi rivolge uno sguardo pieno d'odio.
Io rimango fermo come un ebete a guardarla.
Ha i capelli biondo-castano che le arrivano fino alle spalle, gli occhi verdi.
Prende il suo cellulare dalla tasca  della giacchetta di pelle marrone che indossa e chiama qualcuno.
-Non è colpa mia... Vi prego no, c'è stato un contrattempo.. -
Riattacca.
La persona che le ha risposto deve averle detto qualcosa di brutto.
-Ti odio- dice rivolgendosi a me per poi girarsi e cominciare a camminare.
Cammina però come una persona che non ha una meta.
Finalmente torno alla realtà, comincio a sentire il formicolio alla guancia diminuire, e mi muovo da dove mi trovo per dirigermi verso di lei.
Voglio scusarmi.
Sento che trattiene il singhiozzo, ma a fatica.
-Hai detto che vincerà qualcuno.. Chi?-
-Stai zitto! - continua a camminare con lo sguardo, ora vuoto, fisso verso le mattonelle del marciapiede che le passano sotto i piedi.
Prende di nuovo il cellulare
-No.. Mi deve ascoltare.. Sì sì lo so.. Ma non è colpa mia!! Non si può posticipare? No! La prego non riattacchi!!-
Altra cosa brutta.
-Senti, mi spiace.. -  comincio a dirle io tenendo a fatica il passo; lei sta accelerando.
-No, tu non ti spiaci.. Tu te ne devi andare..- trattiene un singhiozzo- Hai già rovinato la mia vita.. -
Addirittura la sua vita!?
-Cosa?.. Hai solo perso un treno..-
-Io non ho solo perso un treno! -
-Io ho perso contro di loro!!-
Ma loro chi?
-Dovevo essere a Maddeka tra due ore.. - prende un fazzoletto per soffiarsi il naso - e il prossimo treno passa tra tre ore-
-Ma cosa dovevi fare? - perché non mi dice le cose in chiaro?
-Dovevo andare a prenderlo.. -
Si ferma all'improvviso.
-Finalmente, dopo tanto tempo, avrei potuto finire questa storia. Avrei smesso di dover andare avanti e indietro, tra avvocati e tribunali! -
Alza il braccio e indica me - Ma per colpa tua oggi perderò l'ultima udienza.. L'ultima.. - finisce la frase sospirando.
E riparte a camminare, questa volta però lentamente, le spalle non sono più dritte come prima.
È abbattuta.
Io non so cosa dire, non sono a mio agio.
Prende di nuovo il cellulare - Non si può fare niente quindi? - chiede con fare sconfitto, sicuramente sarà il suo avvocato che le darà una risposta negativa. Infatti ripone il cellulare nella tasca.
-Posso fare qualcosa? - timidamente mi avvicino di nuovo.
-Puoi stare zitto.. -
Ormai è sera e alla stazione ci troviamo praticamente solo noi.
Non è una di quelle fermate affollate ed infatti in giro posso solo vedere qualche mendicante a cui sicuramente che sicuramente, nonostante i pianti di Dorothy, non si sarebbero interessati a noi.
-Sicura? -  non so veramente cosa dire.
Ma per un attimo, mi accorgo, sono riuscito a fare una cosa.
Sono riuscito a non pensare a Franz.
So che praticamente per un po' di tempo non mi costituirà più una minaccia, ma la cosa mi rende più..libero.
Sono sollevato da ciò.
Torno alla realtà: Dorothy ha ripreso di nuovo il cellulare.
-Mi scusi.. Non riattacchi!! Sono di nuovo io.. -
Posso vedere come alza un attimo la testa : dall'altra parte l'avvocato ha accettato di ascoltarla.
-Loro sono già tutti lì?.. Capisco..Non potete chiedere un'udienza posticipata quindi? -
Risposta negativa.
Si mette di nuovo a piangere - Ma non potete fare questo!! -
Comincia ad agitarsi di più.
-Voi non potete farmi questo! Voi non potete farmi rinunciare ora!! NON ORA! Dopo tutto quello che ho passato!-
Io le sto praticamente a fianco,  ma la mia presenza è di secondo piano: è troppo concentrata sulla telefonata.
Si mette la mano tra i capelli, affonda le dita con forza - Ma no! Ho solo perso un treno.. Mi ascolti!!.. Come non potete fare niente!! Come niente!-
Adesso invece agita la mano.
-Lo sapete di cosa stiamo parlando no!? -
Adesso si è fermata di nuovo, ma si sta arrabbiando.
Vedo che le lacrime sono di nuovo ricominciate a sgorgare in quantità.
-MA STIAMO PARLANDO DI MIO FIGLIO!!! -
Io mi blocco un attimo, Dorothy ha un figlio?
Lei butta a terra il cellulare dalla rabbia e tristezza: dall'altra parte l'avvocato non deve aver voluto ascoltarla.
Così mentre lei continua a piangere io mi chino per raccoglierlelo.
Ma spalanco gli occhi guardando lo schermo appena arrivo a toccarlo.

Dorothy non stava chiamando nessuno.

You Aren't RealWhere stories live. Discover now