Something Is Wrong

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Silenzio.

"B è stata la causa della morte di tua moglie."

Rimango in silenzio.
Non posso muovermi, non voglio muovermi.
I miei occhi sono fissi sui polsi che poco prima mi stava stringendo Laure.
Questo non lo posso accettare.

"B è stata la causa della morte di tua moglie."

Non può essere vera una cosa del genere.
Laure mi sta osservando, sembra preoccupata - F.. Dimmi che almeno questo lo ricordavi. -
Sembra speranzosa di ricevere una mia risposta positiva.
Ma.. Non posso rispondere di sì.
Non posso..
Scuoto la testa: io non lo ricordo.
E poi Blend non è reale!
O per lo meno non può esistere in questa dimensione..
-Laure.. Com'è morta mia moglie? -
Lei si alza dalla sedia di fianco al mio letto e va diritto verso la porta.
-Hey cosa fai!? Rispondi!!!- le grido io dietro.
Cerco di alzarmi dal letto.
Sento un leggero dolore al collo, ma dopo un attimo sono in piedi. Laure si è voltata verso di me mentre la sua mano è già sul pomello della porta.
Ha lo sguardo triste.
Vedo le sue labbra rosse muoversi, la voce è stranamente più bassa del solito - No F..Non credevo avessi dimenticato così tanto..-
Esce dalla stanza e chiude la porta.
"Così tanto"?
Finalmente comincio a sentire il freddo alle piante dei miei piedi nudi.
Va bene.. Forse è vero: ho dimenticato molte cose.
Troppe.


Dio quanto sono finti i salti dai treni nei film!
Mi trovo lungo un sentiero all'interno del bosco che affianca le ferrovie.
Devo trovare un posto dove potermi medicare, sono ricoperto di sangue, il mio braccio destro è lacerato.
Sarebbe interessante morire ora dissanguato, solo per il gusto di eliminare l'esistenza di Redvik, il maledetto.
Il mio odio verso di lui in questo momento è alle stelle, mi ha letteralmente rovinato la vita con il suicidio del suo pupazzo.
Non posso andare in città perché mi prenderebbero subito né tantomeno tornare a casa, il primo posto in cui andrà a cercarmi la polizia non appena mi troveranno nell'archivio delle identità grazie a tutto il vomito che ho lasciato sul corpo di quel ciccione.
Mi appoggio al tronco di un albero, non resisterò a lungo.
Ho detto che sarebbe interessante morire ora, ma non ho la minima intenzione di farlo, sicuramente non dopo quello che ho scritto sul mio diario.
Appena la polvere che il treno alzava mentre continuava a correre a tutta velocità di fianco a me si era diradata, ero riuscito a prendere il mio diario e a scriverci su, e come mi ha chiesto Franz, ho smosso la sua situazione.
Infatti da quel momento io sarei la causa della morte di sua moglie.
Ecco che sul mio volto sporco appare un leggerissimo sorriso, muoio dalla voglia di capire come reagirà Redvik a questo.
Ora sicuramente vorrà sapere come è morta sua moglie.
Mi fa un po' pena quell'uomo, ha dimenticato, o meglio gli ho fatto dimenticare perché la sua storia la sto creando io, così tanto e ora la sua memoria è incasinata tra ricordi reali e ricordi fasulli.
Tendo le orecchie, sento un leggero rumore.
Mi alzo quasi di scatto nonostante il dolore, il suono che ho sentito è quello di acqua che scorre.
Mi trascino con il diario in mano verso la provenienza di quel suono così dolce.
Dolce..
Sputo a terra per la mia ipocrisia: solo adesso mi va di chiamarlo dolce, solo perché ora ne ho bisogno.
Mi chiedo se anche Franz sarebbe così ipocrita da dire che sono dolce visto che in questo momento gli servo per capire esattamente cosa è successo a Dara.
La cosa più divertente è che non lo so neppure io.
Fino ad adesso la mia storia su di lui è andata avanti grazie a piccole improvvisazioni e quindi se mi venisse a chiedere qualsiasi cosa riguardo il suo passato non saprei cosa rispondergli.
Intanto osservo che ho il diario ancora in mano, questo vuol dire che ora Franz non sta scrivendo: è impegnato a fare altro.
Il suono dolce si è fatto molto più intenso ed infatti uscendo dalla boscaglia vedo davanti a me un piccolo fiume dall'acqua limpida.
Così mentre continuo a perdere sangue e conoscenza vengo riempito da una sensazione di sollievo.
Sento che potrei svenire.
La mia vista si sta offuscando, mi sembra addirittura di vedere una persone seduta a riva che mi dà le spalle.
Ma quella persona sembra aver sentito qualcosa, sembra aver sentito me.
Infatti si gira e finalmente la vedo in faccia, è felice, sorridente.
Ma nello stesso tempo non riesco a credere ai miei occhi..
Ora sta gridando, sta correndo verso di me.
Come è possibile che sia qui?
Barcollo in avanti, sto per perdere i sensi.
Lei è arrivata quasi vicino a me.
La guardo agitarsi, la guardo allargare le braccia, ha capito che cadrò a terra.
Ma non cado a terra.
Cado tra le sue braccia.





Cado tra le braccia di Dorothy.


You Aren't RealDove le storie prendono vita. Scoprilo ora