Capitolo 32

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"Sto morendo di freddo" urla Taehyung, non appena entriamo in casa.
Poi corre di sopra.

Rido e appoggio le chiavi di casa sul tavolino.
Mi tolgo il giubbotto e lo lancio sul divano.
Vado in cucina, per cercare qualcosa da mangiare.

Apro la dispensa e mi perdo guardandoci dentro.
"COSA FAIII?" Sobbalzo, girandomi di scatto.

"Ma Dio mio, Taehyung". Lui scoppia a ridere, mentre io lo guardo male.
"Mi hai praticamente fatto venire un infarto".
Continuo, mentre lui non smette di ridere con le lacrime agli occhi.

"Avresti dovuto vedere la tua faccia" dice, quando si calma.
"Ahaha, divertente" fingo una risata.

"Oh andiamo, non te la prendere".
Mi costringe ad aprire le braccia, e si rannicchia contro il mio petto.

Non potendo fare diversamente, lo abbraccio.
Mi afferra per una guancia, riempiendomi l'altra di baci.

Sorrido e mi volto di scatto, facendo incontrare le nostre labbra.

Dopo un piccolo bacio, si stacca e appoggia la testa sulla mia spalla.
Traccia i contorni del mio tatuaggio sul collo, quello identico al suo, con le unghie, facendomi venire i brividi.

"Sto così bene tra le tue braccia" lo sento sussurrare al mio orecchio.
Affondo il naso nei suoi capelli, respirando il l'odore che tanto mi piace.

Alza poi la testa, guardandomi negli occhi.
Mi avvicino e gli lascio un bacio sulla punta nel naso.
Lui sorride e arrossisce un po'.

Sono contento di vedere che dopotutto ha conservato un po' di quella timidezza iniziale.

Dopo un altro bacio, mi allontano e afferro il pacchetto di patatine dalla dispensa. 
"Come fai ad avere ancora fame. Io sto scoppiando" si lamenta Taehyung, massaggiandosi la pancia.

"E ci credo, con tutto quello che hai mangiato. Stai diventando un piccolo maialino". Dico ridendo.
Mi fa la linguaccia e si gira.
"Io vado in camera" annuncia e nel suo tono riesco a percepire una punta di malizia.

Lancio il pacchetto sul bancone, senza nemmeno chiuderlo, e lo seguo.

Mi precede mentre saliamo le scale.
Gli do un forte schiaffo sul sedere e lo affianco.

Lui si massaggia il punto colpito e mi guarda male.
"Basta Jungkook".
Io gli rivolgo un'occhiata divertita.
"Lo ripeterai tante volte stanotte" mormoro, in tono provocante.

Scuote la testa, sorridendo.
Finalmente arriviamo in camera, ed io chiudo la porta.
Taehyung ha già preso posto sul mio letto.

Vado verso di lui e appoggio un ginocchio sul materasso.
Con una mano prendo Tae per il retro del collo, e lo avvicino a me.

Comincio a baciarlo, accarezzando piano il suo labbro con la mia lingua.
Poi mi circonda il collo con le braccia, ed io lo faccio stendere sotto di me.

Tiro lentamente giù la zip della sua felpa, che ha indossato appena siamo entrati.
Quando mi passa le mani nei capelli, le sento tremare.

Gli accarezzo una guancia con le nocche.
"Rilassati, non farò nulla che non voglia anche tu".

Annuisce e prende un respiro profondo, ritornando con le labbra sulle mie. Io nel frattempo finisco di togliergli la felpa.
Lui porta le mani ai bottoni della mia camicia, iniziando pian piano a sfilarli dai passanti.

Quando è del tutto sbottonata, me la lascia scivolare lungo le braccia, facendola cadere poi per terra.
I nostri respiri accelerati sono l'unico suono nella stanza.

Scendo con le labbra sul suo collo.
Scelgo un punto molto esposto, e inizio a succhiare la pelle sensibile.
"J-jungkook" ansima, tenendomi fermo per la nuca.

Mi allontano, aspetto qualche secondo e poi ammiro il grande marchio violaceo che gli è comparso sul collo.

"Adesso tutti sapranno che appartieni a me" dico, sfiorando il segno con la punta delle dita.
"Ti sono sempre appartenuto, dal primo momento che ho varcato la soglia di questa casa".
Sorrido sentendo le sue parole.

"Adesso basta a parlare però" gli metto un dito sulle labbra e con l'altra mano sbottono i suoi jeans.
Mi aiuta a togliergli, ripetendo successivamente la stessa operazione per i miei, togliendoli insieme alle mutande.

"Sei sicuro?" Gli domando, prima di sfilargli anche i boxer.

"Sicurissimo. Non ho mai voluto così tanto qualcosa nelle mia vita" mi risponde, accarezzandomi la schiena.

Annuisco e gli tolgo alcune ciocche di capelli finite davanti agli occhi.
"Farò piano" lo rassicuro
"Ma io non sono v-..." Alzo una mano per interromperlo, non voglio sentire di nuovo che prima di me ci sia stato già qualcuno.

"Lo so, ma lo sarò comunque" gli ripeto, questa volta in modo meno dolce.
"Ehi, per me questa è la mia prima volta che conta davvero".
Mi posa una mano sulla guancia ed io ci appoggio la testa contro.
"D'accordo".

Mentre entro piano in lui, lo bacio per distrarlo.
Gli lascio qualche secondo per abituarsi e poi inizio a muovermi lentamente.

Devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per rimanere calmo, e non fare sempre nel mio solito modo.

Taehyung mi afferra per le spalle, nascondendo la testa nel mio collo.
Geme ripetutamente, affondandomi le unghie nella schiena e graffiandomi violentemente.

Ansimo, per il dolore misto al piacere che sto provando.
"P-più v-veloce" Mi chiede, ed io accelero il ritmo.

Spingo più in profondità.
Quasi urla quando colpisco un punto ben preciso, stringendomi più forte.
"O-oh si J-jungkook, l-lì".

Chiude gli occhi e affonda i denti nel labbro inferiore, mordendoselo forte.
Il mio istinto dominante prende il sopravvento, e gli afferro entrambi i polsi bloccandoglieli sopra la testa.

"Pregami" ordino, fermandomi.
"N-non f-fermati. T-ti prego" mi lecco le labbra, compiaciuto di vederlo così sottomesso e obbediente. Perciò riprendo.

"Cazzo, quando mi piace sentirti supplicare".
Stringo più forte la presa sui polsi, e scendo sul suo petto.

Lecco l'area intorno al capezzolo, per poi prenderlo in bocca, succhiandolo e mordendolo.
L'altra mano scende fino al suo membro finora privo di attenzioni.

Libero così una sua mano, che mi finisce nei capelli.
"D-dio Jungkook... M-mi stai f-facendo i-impazzire".

Sollevo la testa, baciandolo di nuovo.
Stringo entrambe le sue guance in una mano, ficcandogli la lingua in bocca.

Lui ricambia il bacio come può, o meglio per quanto io gli permetto di fare.
Quando ci stacchiamo, un rivolo di saliva collega le nostre lingue.

"A-ah... K-Kook, s-sono c-così... v-vicino"
Affondo ancora di più in lui, velocemente.
Sentendomi al limite anch'io, stringo i suoi fianchi fino a fargli quasi male.

"S-sto v-venendo" mi avvisa, circondandomi la vita con le gambe.
Inarca la schiena e spalanca la bocca, si porta le mani tra i capelli mentre si libera in un potente orgasmo.

Questa visione mi aiuta a superare il limite, e vengo anch'io.

Stremato e con tutti i muscoli indolenziti, mi accascio su di lui.
Gli lascio dei leggeri baci agli angoli delle labbra.

"Non male come prima volta" mi dice ridendo, con ancora il respiro affannato.

"E già... non male davvero".

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora