Capitolo 114

4.3K 327 158
                                    

Premessa:
Munitevi di fazzoletti
Buona lettura e non odiatemi.

Jungkook's pov

Niente battito.

Queste sono le ultime parole che ho sentito, prima di crollare a terra.

Mi sveglio ore dopo, su uno stupido lettino d'ospedale.
Ritorno alla realtà.

Una realtà in cui il mio Taehyung non c'è più.

Al solo pensiero impazzisco, iniziando a urlare come un matto

Ormai non c'è più niente da fare.

Mi dispiace, ma non siamo arrivati in tempo.

Sono tutte parole dei paramedici, che mi rimbombano in testa.
Urlo così tanto che sento la gola lacerarsi.
Ma non mi importa più nulla.

Taehyung mi ha lasciato e niente ha più senso in questo mondo.
Ci eravamo promessi di non lasciarci mai, però.

E allora perché adesso mi ha abbandonato? Mi ha lasciato solo, e io non so più che farmene di questa mia stupida e inutile vita.

La porta della stanza di apre, e almeno tre medici si riversano dentro.
Mi afferrano per le braccia, tentando di farmi stendere.

Sento uno di loro gridare a un altro di prendere un calmante.
Ma niente può calmarmi. Mi aiuterebbe solo poter stringere di nuovo il mio piccolo tra le braccia, ma non è più possibile.

È tutta colpa mia. Se solo non gli avessi urlato contro in quel modo, ora tutto questo non sarebbe successo.
Magari saremmo ancora nello chalet.

Lui sarebbe sicuramente incazzato, e quel suo broncio tenero avrebbe dominato il suo viso.
Io non avrei resistito e l'avrei baciato.
Avremmo fatto pace così.

Ma ormai è tutto un "avremmo".

Non esiste più un noi.
Non esiste più Taehyung.
Non esiste più Jungkook.

Io senza Taehyung non sono niente.
Avevo scelto di vivere, per lui.
Ma adesso che mi ha abbandonato, niente mi impedirà di farla finita.

Non voglio vivere in un modo in cui Taehyung non esiste.

I medici continuano a gridare attorno a me, ma ormai non ascolto più niente.
Sento le forze abbandonarmi poco a poco.
Non ho più così tanta voglia di ribellarmi.
Sarà forse colpa dell'ago che mi hanno piantato nel braccio.

Le immagini di poche ore fa mi assalgono ancora.
Sapevo di averlo perso, nel momento stesso in cui l'ho visto steso nella neve, in un lago di sangue.

Le sue labbra erano fin troppo pallide, e la sua pelle troppo fredda per appartenere a qualcuno ancora vivo. 

Doveva essere lì da ore ormai.
Era lì e io non l'ho trovato in tempo.

Deve sicuramente aver pensato a me prima di chiudere gli occhi, ne sono certo.

"P-per favore, f-fermate t-tutto questo dolore. S-s... siete dei d-dottori, p-potete... potete farlo" singhiozzo, non sapendo nemmeno cosa stia dicendo.

Voglio solo che questo insopportabile dolore cessi.
Voglio chiudere gli occhi, per non riaprirli mai più.

Dovevo esserci io al suo posto.
Sono io che l'ho trascinato nella mia vita così piena di violenza, perciò io dovevo pagare al suo posto.
Lui non si meritava una morte così orribile.
Era così piccolo e indifeso.

Avrà pianto tanto, chiamando il mio nome?
Oppure mi ha odiato?
Spero proprio di no, non lo sopporterei.

Ma tanto non c'è più modo di scoprirlo.

"Riportatemelo i-indietro. V-vi s-supplico" prego, piangendo così forte da non riuscire a respirare.

Il calmante ha fatto il suo effetto.
Mi riduco a singhiozzare, rannicchiato su me stesso.

Vedo la faccia sfocata del medico, davanti a me.
Mi guarda con uno sguardo carico di tristezza.
Come possono essere così calmi?
Non capiscono che la mia unica ragione di vita mi è stata strappata via?

Non ci capisco più niente. Mi sembra tutto un terribile incubo.
Magari adesso mi sveglierò nel mio letto, abbracciato a Taehyung.

Mi sveglierò e lui mi rassicurerà dicendo che era tutto un brutto sogno. Mi prometterà che non se ne andrà mai.
Già, dev'essere per forza così.

Perciò aspetto.

Aspetto.

Ma nulla. Il tempo passa e io continuo a vivere in questa orrenda realtà.
"È-è t-tutto vero, a-allora" balbetto, tirandomi i capelli disperato.

Scopro di essere rimasto solo nella stanza.
Meglio così.
Non che comunque mi importi.

Chiudo gli occhi, sperando di addormentarmi.
Voglio dormire e sognare Taahyung.
Voglio sognare un Taehyung allegro e felice, che mi sorride spensierato come sempre.

"Piccolo mi manchi già. Mi manchi, mi manchi, mi manchi..." continuo a ripeterlo.
Spero che dovunque si trovi in questo fottuto ospedale, possa sentirmi e svegliarsi.

Perché lui non è morto, sta solo dormendo. Ne sono più che sicuro.

Ma la parte razionale del mio cervello, mi sbatte in faccia la realtà.
Lui è sul serio morto.
E non tornerà mai più da me.

Avrei solo voluto abbracciarlo, un ultima volta.
Ho cercato di farlo rinvenire a lungo, ma i suoi occhi sono sempre rimasti chiusi.

Quegli occhi stupendi che non avrò più la fortuna di vedere.

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora